Fonte: http://www.clarissa.it/esteri_int.php?id=1488

di Miriam Pace

“Al Jazeera ha abbandonato un ideale di obiettività e professionalità, scadendo in un giornalismo da bassi fondi che ha trasformato il canale da risorsa mediatica a sala operativa per l’incitamento e la mobilitazione”. Sono le dure parole con cui Ghassan Ben Jeddo, giornalista di origine tunisina e capo dell’ufficio di Al Jazeera a Beirut, uno dei volti più autorevoli della rete satellitare in lingua araba, ha rassegnato le sue dimissioni.
La copertura fornita da Al Jazeera alle rivolte nel mondo arabo ha peccato, secondo alcuni analisti, di parzialità. L’emittente è stata accusata di incoraggiarle fornendo informazioni tendenziose che descriverebbero un quadro dei fatti favorevole alla causa dei rivoltosi spesso non corrispondente alla realtà. Tuttavia, questo, non in maniera unilaterale ma selezionando caso per caso. La copertura delle proteste in Yemen e Bahrein non avrebbe avuto la stessa cura, essendo in questo caso scomode per gli interessi politici delle aristocrazie sunnite del Golfo.
Da settimane, con l’inizio dei disordini in Siria, il presidente Bashar Assad ha più volte pubblicamente criticato i canali satellitari arabi accusandoli di diffondere notizie false e strumentali.


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