Intervista a Thierry Meyssan e Julien Teil. Tripoli, ultime ore prima della caduta
IRIB – I nostri colleghi del sito “Egalité et Réconciliation” hanno intervistato i giornalisti Thierry Meyssan e Julien Teil in merito alla presa in ostaggio di cui sono stati oggetto prima della presa totale della città da parte dei ribelli. Ecco il testo dell’intervista.
Libia: le quattro verità dell'ex capo del DST Yves Bonnet
Yves Bonnet, Prefetto emerito, ex capo della Direzione della sorveglianza del territorio (DST) e fondatore del Centro Internazionale per la Ricerca e Studi sul Terrorismo (AVT-CIRET), si è recato in Libia per un mese con una delegazione internazionale di esperti. L'obiettivo era quello di incontrare i belligeranti e di valutare la situazione nel paese. Commenta, per France-Soir, le conclusioni della sua relazione missione.
I rapporti con Gheddafi tra schizofrenia, menzogne e geopolitica
I titoli entusiastici con cui i principali organi d'informazione hanno riportato la presunta, imminente caduta dell'ultraquarantennale regime di Tripoli si inseriscono perfettamente nella tradizionale disomogeneità che ha caratterizzato la natura dei rapporti intrattenuti da Stati Uniti ed Europa con il colonnello Gheddafi. Le ragioni dell'attacco della NATO alla Libia preliminarmente approvato in sede ONU e ammantato da false e ipocrite considerazioni di natura umanitaria vertono sul riassetto degli equilibri che reggono quella particolare regione scossa da consistenti tumulti popolari.
Tripoli: capo di un gruppo islamista alla guida dei "ribelli" libici
La ribellione armata di Tripoli, secondo quanto riportato giovedì scorso dal giornale argentino El Khabar, sarebbe stata guidata da un ex emiro del Gruppo islamico dei combattenti libici ( (LIFG), Abdelhakim Belhadj. Secondo la stessa fonte, Abdelhakim Belhadj, sarebbe stato detenuto, in passato, nel 2004, per fatti di terrorismo dagli statunitensi in Asia e in seguito inviato in Libia.
Daniele Scalea: “In Libia la guerra proseguirà ancora a lungo”
(ASI) Agenzia Stampa Italia ha incontrato Daniele Scalea, segretario scientifico dell'Istituto di Alti Studi in Geopolitica e Scienze Ausiliarie (IsAG), redattore della rivista di studi geopolitici Eurasia, autore de “La Sfida Totale” e co-autore, insieme a Pietro Longo, di “Capire le rivolte arabe”.
La battaglia per Tripoli
Mentre la stampa italiana, sulla falsariga della posizione espressa ufficialmente dal ministro Frattini (che più d'ogni altro s'è sbilanciato nelle ultime 24 ore), continua a parlare dell'avvenuta “liberazione di Tripoli” e della “caduta del regime”, altre fonti – pur schierate con la NATO – cominciano a farsi più caute. Nella confusione di notizie che rimbalzano dalla Libia e dai paesi belligeranti, sembra adesso opportuno cercare di mettere un po' d'ordine ed ipotizzare una ricostruzione dei fatti e della situazione sul terreno, per quanto aleatoria ed inevitabilmente fondata su una ridda di resoconti e voci non confermabili.
La Libia e la fine delle illusioni occidentali
Cinque mesi dopo l'inizio dei bombardamenti, non è più possibile credere alla versione ufficiale sull'inizio degli eventi in Libia e sui massacri attribuiti al "regime di Gheddafi". Allo stesso tempo, dobbiamo ora tener conto della risposta giuridica e diplomatica libica che mette in evidenza i crimini contro la pace commessi dalla propaganda TV, i crimini di guerra perpetrati dai militari della NATO e i crimini contro l'umanità commessi dai leader politici dell'Alleanza Atlantica.
Cabinda. Una soluzione impossibile
La Cabinda è una provincia dell’Angola e, dagli Anni Sessanta, la sua popolazione lotta per l’indipendenza nazionale. Nel frattempo, il FLEC ha organizzato numerosi attacchi presso le sedi delle compagnie petrolifere, e non solo, così da guadagnare maggiore visibilità internazionale: infatti, nel 2010, il gruppo indipendentista ha assalito persino l’autobus su cui viaggiava la squadra nazionale di calcio del Togo.
Quattro mesi di guerra in Libia
L'operazione militare della Nato contro la Libia, condotta principalmente dalle forze armate di Stati Uniti, Francia e Gran Bretagna, sta accelerando la formazione di un nuovo sistema di relazioni internazionali. Allo stesso tempo, la guerra funge da poligono di tiro per testare la strategia degli Stati Uniti con l'Africa Command (USAFRICOM) in una situazione di combattimento reale, così come l'efficienza delle nuove armi ...
M.D. Nazemroaya: "Vi racconto cosa sta succedendo in Libia (e in Siria)"
Mahdi Darius Nazemroaya, sociologo canadese, è ricercatore associato del Centre for Research on Globalization (CRG). Si occupa in particolare di studiare le dinamiche geopolitiche e le relazioni internazionali nel Vicino e Medio Oriente. Attualmente si trova in Libia nell'ambito d'una missione indipendente per appurare sul terreno i fatti legati all'esplosione della guerra civile ed all'intervento straniero. I ricercatori dell'IsAG Giovanni Andriolo e Chiara Felli l'hanno intervistato in esclusiva per “Eurasia”.