Le espropriazioni in America Latina
Per comprendere il significato delle espropriazioni avvenute in America Latina nei primi anni del XXI secolo è fondamentale un’analisi del periodo che ha preceduto tale fase. Se teniamo conto dell’ideologia degli anni Novanta, saremo in grado di comprendere le motivazioni che portarono gli Stati indiolatini alla perdita delle loro imprese, oggi soggette ad esproprio. Ciò renderà più chiara la natura delle espropriazioni, che ovviamente possono essere contestualizzate in uno scenario in cui i rapporti di forza sono diametralmente opposti a quelli dell'ultimo decennio del ventesimo secolo. Esamineremo i casi del Venezuela, della Bolivia e dell’Argentina. Essi diventano rilevanti perché sono esempi applicativi recenti della politica che andremo a delineare. Infine faremo una breve menzione su una tematica più ampia, e comprensiva delle stesse espropriazioni: la questione energetica.
America latina: quattro blocchi di potere
Diversamente dal dualismo semplicistico con il quale la Casa Bianca e la maggioranza della sinistra descrivono il processo, in America Latina esistono quattro blocchi...
Prospettive geopolitiche della politica venezuelana
Senza dubbio Hugo Rafael Chávez Frías, attuale presidente della Repubblica Bolivariana del Venezuela, è un personaggio centrale nella dinamica delle relazioni internazionali nella regione....
Il sogno proibito boliviano
La Bolivia è attualmente un Paese senza sbocco sul mare, uno Stato “mediterraneo” racchiuso nelle Americhe. Dalla fine del XIX secolo soffre per questa situazione di “annegamento”, circondata dai territori di Argentina, Brasile, Cile, Paraguay e Perù. Specificatamente, è stata la Guerra del Salnitro – che ha avuto luogo tra il 1879 e il 1883 – a causare la perdita di ogni accesso alla costa.
Le Isole Malvine e la disputa per il petrolio
I Paesi sudamericani, facenti parte dell’Unione delle Nazioni Sudamericane (UNASUR), hanno denunciato in una dichiarazione rilasciata durante il loro vertice il 18 marzo, i piani di esplorazione petrolifera nelle disputate Isole Malvine (o Falkland secondo la dizione imperialistica), tra crescenti tensioni tra iRegno Unito e Argentina per l’arcipelago. L’UNASUR è stato creata nel 2008 e in essa vi sono i 12 paesi del continente sudamericano. “La presenza militare britannica nelle Falklands è contro la politica della regione per cercare una soluzione pacifica alla controversia sovranità sulla zona e i Paesi ribadiscono il rifiuto di tale presenza”, hanno dichiarato i ministri degli esteri dell’UNASUR nel documento.
Tribunale ecuadoriano condanna compagnia petrolifera statunitense
Un tribunale in Ecuador, la Sala Única de la Corte de Sucumbíos, ha confermato la sentenza contro gli Stati Uniti. Il gigante petrolifero Chevron ha ordinato alla società di pagare 18 miliardi di dollari di danni per i loro versamenti chimici nella giungla amazzonica. “Noi ratifichiamo la decisione del 14 febbraio 2011 in tutte le sue parti, compresa la condanna per danni morali,” ha segnalato il tribunale nella sentenza nella città amazzonica di Lago Agrio, nel nord-est dell’Ecuador, il 3 gennaio.
Il mito della sfiducia nelle relazioni cileno-argentine
Il 2 aprile si commemorerà in Argentina il 30º anniversario del conflitto del Sud Atlantico, che nel 1982 ha avuto come protagonisti la stessa Argentina e il Regno Unito in una disputa sulla sovranità delle isole Malvine, Georgia del Sud e Sandwich Meridionali. In questo clima e con la crescente escalation diplomatica tra entrambi i Paesi, due eventi attraggono l’attenzione dall’altra parte della Cordigliera delle Ande e nello specifico in Cile.
Chiapas: il Papa? No, grazie
Mentre scrivo, papa Benedetto XVI sta compiendo il suo ventitreesimo viaggio all’estero — una visita pastorale in Messico e a Cuba. Fra i temi che il Pontefice Romano affronterà spicca quello, delicatissimo e problematico, dell’annuncio del Vangelo nei due Paesi: povertà, violenza, criminalità e libertà variamente conculcata sono le piaghe che affliggono tradizionalmente il “cortile di casa” statunitense. Tuttavia c’è un’altra spina, poco appariscente ma non per questo meno dolorosa, nel fianco della Chiesa di Roma: ed è il fenomeno delle conversioni di massa — dal cattolicesimo al protestantesimo e addirittura all’islam — che si verificano a decine di migliaia nel Chiapas, la regione messicana nota per essere la culla del movimento zapatista.
Haiti. Una ricostruzione difficile fra poli industriali e colera
A distanza di più di due anni dal terremoto, che ha causato oltre 300 mila vittime e un milione di sfollati, la ricostruzione di Haiti è partita davvero? Dall’autunno scorso, con il nuovo governo guidato da Gary Conille, si sono registrati dei tentativi di rilancio economico del Paese, grazie agli investimenti di diverse multinazionali. Tuttavia, ci si chiede se gli ingenti aiuti umanitari finora investiti non sarebbero bastati per consentire la ripresa del Paese? E, mentre emergono dati inquietanti sui fondi, il colera ha decimato gran parte della popolazione haitiana. Quest’ultima ha manifestato in più occasioni la propria insofferenza nei riguardi delle forze militari dell’UNSTAMIH: infatti, l’attuale svolgimento della missione è stato messo in discussione dalle denunce di violenze e abusi commessi da alcuni militari.
Lo scacchiere elettorale a nord del Rio Delle Amazzoni
1 Luglio e 7 Ottobre sono le date che in questo 2012 potranno dare delle risposte importanti alla Casa Bianca. Se in Messico il cambiamento sembra ininfluente per il proseguo dell’attuale politica, in Venezuela si vive in funzione dello stato di salute di Chavez e nel mentre Cuba attende il 6 Novembre per conoscere il nuovo volto di chi guiderà la pluridecennale politica anticastrista a stelle e strisce.