Le Dionisiache sono un poema epico in quarantotto libri (il doppio dell’Iliade o dell’Odissea, il quadruplo dell’Eneide) composto nel V secolo d.C. da un poeta che fu attivo ad Alessandria d’Egitto: Nonno di Panopoli. Fu probabilmente nella città sacra a Pan, patria di illustri custodi della tradizione ellenica renitenti ad abbracciare la nuova religione cristiana, che Nonno concepì il progetto di un poema che celebrasse le gesta di Dioniso. Il tema delle Dionisiache è infatti la spedizione guerriera intrapresa da Dioniso contro il re indiano Deriade, al termine della quale il dio ritorna in Grecia per fare infine il suo ingresso trionfale in Olimpo. Ma il racconto dell’impresa di Dioniso è preceduto da una lunga rievocazione delle vicende dei di cui furono protagonisti i membri della famiglia mortale del dio: il ratto di Europa, l’ausilio recato da Cadmo alla lotta a Zeus nel combattimento contro Tifone, le nozze di Cadmo e di Armonia, il destino della loro progenie.
Nel volume pubblicato dalle Edizioni all’insegna del Veltro si trovano tradotti i primi cinque canti del monumentale poema di Nonno. Nei primi due canti (la Tifonia), il tentativo intrapreso dal gigante Tifone per usurpare il trono di Zeus si intreccia con la storia di Cadmo, il quale, partito dal Libano alla ricerca della sorella Europa, aiuta Zeus a sconfiggere il mostro ed a restaurare l’armonia cosmica che è stata sconvolta. Nei canti III, IV e V (la Cadmeide) l’eroe giunge a Samotracia, dove ottiene in sposa Armonia, la figlia di Afrodite allevata da Elettra; quindi si reca a Delfi, dove Apollo gli ordina di seguire le orme di una vacca e di fondare una città nel luogo in cui l’animale guida si accoscerà. Dai denti del drago ucciso da Cadmo sconfigge ed uccide nasce una schiera di giganti, cinque dei quali, risparmiati dall’eroe, daranno origine all’aristocrazia tebana. Subito dopo, infatti, hanno luogo la fondazione di Tebe e gli sponsali di Cadmo ed Armonia. Da loro nascono Autonoe (madre di Atteone, di cui Nonno racconta la storia), Ino, Agave, Polidoro, Semele. Dall’unione di quest’ultima con Zeus nascerà un nuovo Dioniso, simile all’antico Zagreus generato da Persefone.
La caratteristica della presente traduzione è che gli esametri greci di Nonno vengono trasfusi in endecasillabi sciolti di fattura classica. Avvezzi ormai da decenni a leggere le opere di poesia in traduzioni prosastiche (“e spesso prosaiche”, aggiunge polemicamente il traduttore), possiamo soltanto rallegrarci per questa ripresa di un metro della tradizione poetica italiana.
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