Parola chiave: Iran
“Occupy Iran”?
Il nuovo rapporto rilasciato l’8 novembre scorso dall’Agenzia Internazionale per l’energia amica (AIEA) accusa l’Iran di lavorare a un programma nucleare con finalità militari, senza però fornire prove schiaccianti al riguardo. L’Iran ha prontamente smentito e giudicato il rapporto “sbilanciato, poco professionale e motivato politicamente”. Tuttavia sembra che questo basti per giustificare un intervento militare israeliano, non escluso neanche da Usa e Gran Bretagna. Rimangono contrarie Russia e Cina.
USA e Israele: "Radio Onde Furlane" intervista Francesco Brunello Zanitti
Francesco Brunello Zanitti, ricercatore dell’IsAG, è stato intervistato lo scorso 11 novembre da Mauro Missana, direttore di “Radio Onde Furlane”, a proposito del suo libro Progetti di egemonia. Neoconservatori statunitensi e neorevisionisti israeliani a confronto. La maggior parte delle trasmissioni sono in friulano. Oltre ad essere ascoltata in tutta la regione Friuli-Venezia Giulia, “Radio Onde Furlane” raggiunge anche i numerosi emigranti friulani presenti in Argentina, Canada e Australia, grazie ai collegamenti streaming presenti sul sito ufficiale dell’emittente.
La Siria nel mirino
È in corso un tentativo di stabilire tramite il caos un riassetto del Medio Oriente funzionale agli interessi dell’imperialismo e dei suoi alleati locali. Gli Usa sfruttano la loro ampia esperienza nella strategia di frantumazione delle nazioni puntando su forze endogene disgregatrici. Bisogna avere coscienza che queste forze possono esistere e manifestarsi in qualsiasi paese. Qualsiasi Stato-nazione è composto da elementi più o meno eterogenei e basta un momento di crisi e del volgare mercenariato politico per accendere la miccia. Ancora una volta gli Usa, paladini dell’Occidente, cantori dell’esportazione della democrazia o profeti dello scontro di civiltà a seconda delle convenienze propagandistiche, si alleano con i terroristi islamici contro un paese laico.
La stabilità del Golfo dipende dal Bahrain
Il Regno Dei Due Mari alla prova della sopravvivenza. Anch'esso colpito dall'ondata di proteste popolari, si ripercorrono le tappe fondamentali della sua storia per cercare di capire il perché di quanto sta accadendo. Senza dimenticare un contesto regionale di rilievo che grande attenzione riserba nei confronti di questo piccolo regno, dall'Arabia Saudita, agli Stati Uniti alla Repubblica Islamica d'Iran.
L’instabilità politica del Pakistan e il possibile modello turco
Nawaz Sharif, capo del partito d’opposizione pakistano, il Pakistan Muslim League (Nawaz), ha recentemente fatto visita al presidente turco Gül. Sembra che Sharif sia interessato ad emulare il primo ministro Erdogan per riconquistare il potere e tenere a freno l’apparato militare. Tenendo conto anche dell’emergere del partito di Imran Khan, così come dell’elevata frammentazione politica, è possibile un cambiamento governativo in Pakistan collegato alle rivolte arabe? Il ruolo degli Stati Uniti e degli attori regionali è fondamentale per comprendere i cambiamenti in corso in Asia Meridionale e Vicino Oriente.
L’Afpak tra dilemmi e incertezze
A dieci anni dall’intervento statunitense e della NATO, l’Afghanistan si trova in una condizione sempre più difficile. Unitamente all’incertezza del futuro politico afghano si registra negli ultimi mesi l’incapacità degli Stati Uniti di gestire l’intricata situazione interna; questa è legata a una sorta di “dilemma” nel considerare il proprio approccio nei confronti del Pakistan, paese indispensabile per la sua posizione geopolitica. Islamabad non intende abbandonare l’influenza sull’Afghanistan poichè percepisce la propria sicurezza legata a doppio filo con Kabul. Il recente avvicinamento tra Karzai e l’India può complicare la situazione.
Il significato geopolitico di Bushehr: D. Scalea al "Secolo d'Italia"
Dopo 36 anni di tentativi falliti, allarmi e minacce, ieri, a Bushehr, l’Iran ha inaugurato la sua prima centrale nucleare. La reazione nella comunità internazionale è stata minima. Vi sarebbero precise ragioni geopolitiche, che si riassumono nel tentativo di allentare le tensioni con Teheran. Si tratterebbe di un’azione combinata e sottotraccia che coinvolge principalmente Usa e Russia. A spiegarlo è il segretario scientifico dell’Isag, l’Istituto di alti studi in geopolitica e scienze ausiliarie, Daniele Scalea.
Le relazioni indo-iraniane: cooperazione regionale e pressioni statunitensi su Nuova Delhi
Il rapporto tra India e Iran, solitamente proficuo, ha subito un significativo peggioramento negli ultimi anni. L’intera recente vicenda collegata all’approvigionamento indiano del petrolio iraniano dimostra come l’India stia subendo una continua pressione internazionale affinché interrompa i propri legami commerciali con Tehran. Questa pressione è contemporanea alla volontà di Nuova Delhi di rafforzare la cooperazione con i vicini attori regionali nel contesto della competizione caratterizzante il “Nuovo Grande Gioco” in Asia Centrale e Meridionale.
La destabilizzazione del Vicino e Medio Oriente
Allo spazio concesso dal tritacarne mediatico alle sommosse che hanno agitato il Libano, l’Iran e la Siria fa da palese contraltare all’occultamento di cui sono stati oggetti i moti in Arabia Saudita e Bahrein, in cui le rivolte delle rispettive componenti sciite rischiavano di alterare i precari equilibri geopolitici e provocare pericolosi slittamenti filo iraniani che avrebbero minato i piani egemonici statunitensi ed israeliani.
Cina – Iran: un’accoppiata (in)discussa
Gli occhi del mondo sono puntati sull'entente bilaterale tra Pechino e Tehran: un rapporto la cui parabola evolutiva merita di essere attentamente visionata. Tra economia e politica, e nell'ambito dell'importante SCO, ecco una panoramica della ribadita alleanza e dele prospettive future.