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Parola chiave: Russia

Le relazioni russo-statunitensi, tra reset e nuovi screzi

Con il seguente articolo cercheremo di analizzare gli effetti dell’incontro Lavrov – Clinton e del caso Magnitsky sulle relazioni tra Mosca e Washington. Dopo un sintetico background dei principali problemi che i due Paesi dovevano discutere, analizzeremo successi e fallimenti dell’incontro citato per poi concentrarci sul’importanza della presa di posizione statunitense riguardo a Magnitsky e su quanto questo atto sembri conflittuale con la politica perseguita da Washington. Chiuderemo con alcune considerazioni sui possibili sviluppi futuri.

L’energia nell’Artico: geopolitica tra i ghiacci

Tra i ghiacci del Mar Glaciale Artico si sta giocando una partita geopolitica molto importante. La corsa agli approvvigionamenti energetici passa per il Polo Nord, la cui calotta è contesa tra gli Stati che vi si affacciano. Le stime prevedono riserve molto ricche di idrocarburi, ma al tempo stesso ammoniscono del rischio ambientale e delle difficoltà tecnologiche per esplorazione e produzione di petrolio e gas. L’energia è ancora una volta il motore per il dialogo diplomatico tra paesi, più lontani in termini politici che in termini geografici. Il giacimento di Shtokman e gli instabili dialoghi tra British Petroleum e Rosneft ne sono prova.

La Russia tra declino e rinascita

Putin (su Medvedev è obbligato sospendere il giudizio) e Hu Jintao sanno di non poter rinunciare a combattere l’egemonia statunitense sul Vicino e Medio Oriente e profonderanno poderosi sforzi per promuovere l’integrazione continentale di contrasto all’espansionismo delle potenze atlantiste. Tuttavia la vocazione eurasiatica della Russia è da tempo entrata in rotta di collisione con le reticenze delle burocrazie di Bruxelles, che nemmeno di fronte agli aperti richiami alla collaborazione spesi da Putin in occasione della storica conferenza sulla sicurezza tenutasi a Monaco il 7 febbraio 2007 hanno manifestato segnali positivi in tal senso.

La geopolitica dell'energia virtuale

La geopolitica dell’energia viene tradotta sempre più come battaglia sui prezzi, sugli approvvigionamenti, sulle vie di trasporto, sugli attori e gli Stati coinvolti. Tuttavia, può anche divenire il motore di una cooperazione indispensabile tra paesi non necessariamente inclini alla collaborazione. L’esame di Kurmangazy, un caso particolare, poco studiato e di importanza relativamente bassa per i mercati, può forse aiutare a leggere le dinamiche energetiche con maggiore oggettività, evitando l’influenza dei pregiudizi causati dalle contingenze.

Anatomia della SCO in grande evoluzione

Considerando la maturità della SCO, insieme con il perseguimento e, forse, l'accentuazione della politica disordinata della NATO, è molto probabile che la SCO diventi un'ancora di stabilità in una assai ampia regione, e con dei membri di una assai potente, e di conseguenza, senza volerlo direttamente, forza antagonista alla NATO. Più che un conflitto antagonista di tipo geopolitico tra due egemonie concorrenti, sarà un conflitto del tutto naturale, in questi tempi di crisi generale, tra una forza strutturante (SCO) e una forza destrutturante (NATO).

Riflessi internazionali del “mancato arresto” di Yulia Tymoshenko

Con il seguente articolo si cercherà di comprendere gli eventuali sviluppi internazionali del turbine giudiziario che ha visto protagonista – suo malgrado – l’ex Premier dell’Ucraina Yulia Tymoshenko. Dopo aver riassunto le vicende giuridiche che hanno coinvolto la donna politica ucraina dal 2010 ad oggi, saranno esposte alcune considerazioni sul peso politico del caso, in particolare in relazione agli interessi russi ed europei sul posizionamento internazionale del’Ucraina.

Il pensiero strategico russo: tra riforme e inerzia. Mosca affronta gli USA sulla scacchiera...

Sintesi del libro di Jean Geronimo, la cui uscita era programmata per il 16 Maggio 2011 Edizioni SIGEST. La scomparsa dell'Unione Sovietica, il 25 dicembre 1991 segna una profonda rottura politica e psicologica e la destabilizzante nell'immaginario inconscio del popolo russo. Segna anche un cambiamento radicale nel pensiero strategico russo, costretto ad abbandonare la visione di un mondo bi-polare troppo ideologico congelato nell'equilibrio del terrore nucleare, per una comprensione più realistica delle principali minacce che interessano la sua periferia, provenienti dall'Asia e dall'Occidente.

La "primavera araba" avvicina l'Asia Centrale alla Cina

Questo articolo tratta della situazione attuale in Asia centrale dove l’influenza della Cina, rafforzata dalla “primavera” araba e dalle preoccupazioni della Russia sul fronte occidentale, sta crescendo esponenzialmente. Tuttavia, non è pacifico se questa situazione sia vantaggiosa o meno per la Cina, perché l’influenza estrema significa anche isolamento e sfiducia.

La nuova Bandung: il fronte dei Brics a Sanya

A consolidare il fronte dei Brics, all’indomani del vertice di Sanya, è certamente la condivisione di un obiettivo ambizioso: la traduzione del potere economico nel potere politico, l’acquisizione del peso decisionale all’interno delle maggiori organizzazioni internazionali, governate inesorabilmente dalle potenze occidentali. Proposito confermato dalle dichiarazioni del Presidente russo Dmitrij Medvedev

La facile risoluzione e i punti oscuri dell’attentato di Minsk

L’attentato dinamitardo che l’11 aprile scorso ha colpito la metropolitana di Minsk, capitale della Bielorussia, è un evento che, a prescindere dalla intrinseca drammaticità, si apre a numerose interpretazioni. Dopo una dettagliata descrizione dei fatti, l’articolo riporta le diverse chiavi di lettura che sono state date al caso, dall’ipotesi un “complotto governativo” dell’opposizione anti-Lukashenko alla “pista islamica”, per poi discutere del particolare interessamento di Mosca negli eventi.
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