La vittoria di Erdoḡan alle elezioni di agosto per la Presidenza della Repubblica (51,85 % dei voti contro il 38,43 % di İhsanoḡlu e il 9,72 % di Demirtaş) si presta a qualche valutazione in base alla ripartizione dei suffragi nelle varie provincie turche.
Analizzando i dati elettorali complessivi emerge cheIl candidato del CHP e del MHP, Ekmeleddin İhsanoḡlu, ha prevalso nella provincia interna di Eskişehir (con il 51, 89 % delle preferenze) e in gran parte di quelle situate lungo la costa mediterranea: Çanakkale (55,38 %), Balıkesir (49, 15 %), İzmir (58,77 %%), Aydın (56,11 %), Muḡla (63,50 %), Antalya (53,01 %), Mersin (54,58 %), Adana (50,39 %) e Hatay (51,96 %), nonché in quelle di Manisa (48,25 %) e di Denizli (49,63 %), poste sempre a ridosso della fascia mediterranea. Inoltre İhsanoḡlu si è affermato al primo posto nelle provincie europee: Edirne (64,87 %), Tekirdaḡ (57,36 %) e Kırklareli (67, 95 %).
Selahattin Demirtaş, candidato del BDP, si è imposto in 11 provincie situate all’est: Tunceli (51,74 %), Diyarbakır (64,07 %), Mardin (60,95 %), Batman (60,00 %), Siirt (54,03 %), Şırnak 83,17 %), Hakkari (81,59 %), Van (53,60 %), Muş (59,91 %), Aḡrı (59,68 %) e ǀḡdır (42,90 %).
Tayyıp Erdoḡan, candidato dell’AKP, ha prevalso in tutte le altre provincie, corrispondenti al grosso dell’Anatolia: İstanbul, che poi rivedremo in dettaglio, con il 50,17 % delle preferenze, e poi Adıyaman (69,35 %), Afyon (64,20 %), Aksaray (74, 05 %), Amasya (56,54 %), Ankara (51,32 %), Ardahan (41,07 %), Artvin (52,58 %), Bartın (57,51 %), Bayburt (80,27 %), Bilecik (50,90), Bingöl (65,11 %), Bitlis (52,06 %), Bolu (66,16 %), Burdur (54,00 %), Bursa (54,82 %), Çankırı (73,76 %), Çorum ( 63,94 %), Düzce (73,54 %), Elaziḡ (70,61 %), Erzincan (59,11 %), Erzurum (68,89 %), Gaziantep (60,47 %), Giresun (66,65 %), Gümüşane (75,07 %), ǀsparta (55,46 %), K.Maraş (71,63 %), Karabük (64,58 %), Karaman (66,24 %), Kars (42,62 %), Kastamonu (65,82 %), Kayseri (66,43 %), Kırıkkale (63,95 %), Kırşehir (52,82 %), Kilis (65,15 %), Kocaeli (58,58 %), Konya (74,62 %), Kütahya (69,32 %), Malatya (70,40 %), Nevşehir (64,40 %), Niḡde (58,96 %), Ordu (66,97 %), Osmaniye (48,59 %), Rize (80,57 %), Sakarya (69,06 %), Samsun (65,90 %), Sinop (61,16 %), Sivas (70,63 %), Şamlıurfa (68,60 %), Tokat (62,42 %), Trabzon (70,07 %), Uşak (50,52 %), Yalova (50,34 %), Yozgat (65,86 %), Zonguldak (52,97 %). Erdoḡan si è imposto anche fra i residenti all’estero (62,66 %).
Per quanto riguarda İstanbul, ove Erdoḡan ha conseguito il 50,17 % dei voti, İshanoḡlu il 40,68 % e Demirtaş il 9,15 % (in pratica percentuali molto simili a quelle complessive nazionali), il candidato dell’AKP ha prevalso in gran parte della zona asiatica (hanno fatto eccezione Maltepe, Kadiköy, Ataşehir e Kartal) mentre nella zona al di qua del Bosforo vi è un sostanziale equilibrio, con i quartieri più residenziali e modernamente commerciali (Beşiktaş, Şişli, Sarıyer) a favore di İhsanoḡlu e quelli più tradizionali per Erdoḡan.
Da quanto riportato si può trarre qualche considerazione:
– Mantenendo sostanzialmente il profilo e la ripartizione per provincia delle elezioni amministrative di marzo, le prime presidenziali a suffragio universale hanno confermato che la ragione principale e più sentita di voto risiede nel diverso modello proposto; una Turchia profonda e più legata alla cultura tradizionale e islamica (che ha vinto) e una Turchia più “moderna” e ricettiva dell’influenza occidentale (che ha indubbiamente i suoi capisaldi nelle aree più turistizzate e legate a una imprenditorialità di tipo capitalistico quali quelle della costa mediterranea, nonché in un certo tipo di intellettualismo “laico” e aperturista presente nei quartieri istanbulioti gravitanti su piazza Taksim);
– Scarso peso sembra avere avuto la componente “politica estera” , anche se la vittoria dell’opposizione nell’Hatay (la provincia a ridosso del territorio Siriano) – in controtendenza rispetto al risultato di marzo, quando si era imposto l’AKP – segnala il malessere della popolazione locale, di fatto abbandonata dal governo al caos più completo; un sondaggio mondiale recente sul grado di avversione nei confronti degli Stati Uniti segnala comunque la Turchia al terzo posto;
– Permane una forte consistenza identitaria curda, impostasi largamente a est (e sono state conquistate, rispetto a marzo, anche Mardin e ǀḡdır) con il voto a Demirtaş.
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