Il legame che unisce la comunità di Beslan con il Trentino è diventato assai profondo. Sin dal giorno successivo alle drammatiche vicende della scuola n. 1 della cittadina osseta l’Associazione trentina “Aiutateci a Salvare i Bambini Onlus” [www.aiutateciasalvareibambini.org], operante dal 2001 nella Federazione Russa in favore dell’infanzia ammalata ed abbandonata, in accordo con la Provincia Autonoma di Trento, invitava un gruppo di sessantatre cittadini ex ostaggio della scuola di Beslan per un periodo di riabilitazione e svago a Trento. Ciò grazie al fatto che “Aiutateci a Salvare i Bambini Onlus” dal 2001 è presente a Mosca, presso la Clinica pediatrica RDKB dove molti bambini feriti a Beslan erano stati ricoverati successivamente ai tragici eventi.
Dalla metà di novembre 2004 alla metà di gennaio 2005 viene gestito, grazie al finanziamento della Provincia di Trento, il primo progetto italiano ed uno dei primi al mondo di “Accoglienza dei bambini di Beslan” volta ad offrire ospitalità, cure riabilitative e svago.
In questo progetto un ruolo vitale è stato svolto dall’equipe di Psicologhe dell’Emergenza dell’Università di Padova, coordinata dalla compianta prof.ssa Vanna Axia, che hanno aiutato l’Associazione a capire e gestire le drammatiche dinamiche psicologiche degli ospiti di Beslan che a poche settimane dalla liberazione portavano ancora i segni del profondo trauma e del malessere psicologico unito ai complessi dovuti alla diversità culturale e del trasferimento in un paese sin a quel momento a loro sconosciuto.
Alla fine del periodo, grazie soprattutto al grande lavoro delle Psicologhe, la nostra Associazione decise di proseguire l’opera in Ossezia Settentrionale – Alania. Nacque il secondo progetto “Bambini di Beslan”: proseguire l’aiuto psicologico” che ci ha visto presenti dal 2005 al 2009 a Beslan operare con le istituzioni locali, le insegnanti della scuola e le psicologhe locali sia nel comprendere lo stato dei bambini sia per aiutare le insegnanti e le psicologhe locali nel proprio lavoro di aiuto.
In questi quattro anni la nostra Associazione ha intessuto relazioni positive e durature con la popolazione locale e le Istituzioni della Repubblica, del Rajon e della città, ed ha aiutato ad uscire dalla solitudine, dalla rabbia, dal dolore senza speranza fornendo le psicologhe locali, le insegnanti, le famiglie ed i bambini di Beslan di strumenti in grado di comprendere e gestire con fiducia le pesanti dinamiche psicofisiche derivate dal devastante evento.
Lo abbiamo fatto con un assoluto rispetto per l’antichissima cultura osseta, così distante dalla nostra, riuscendo a farci ascoltare, capire e rispettare valorizzando il lavoro di tutti quelli che hanno contribuito alla buona riuscita del progetto.
Ma per il forte legame che ci lega con il popolo osseto la nostra Associazione non poteva non organizzare una commemorazione nel quinto anniversario della tragedia di Beslan, non dimenticando altresì quella degli osseti del sud colpiti dal tentativo di genocidio dell’agosto del 2008.
Per questo due sono stati i momenti del ricordo il 3 settembre 2009. Il primo, ufficiale, nella città di Trento dove presso la Sala di rappresentanza della Provincia Autonoma si è tenuta una breve ma commossa commemorazione alla presenza dell’Assessore alla Solidarietà internazionale Lia Giovanazzi Beltrami ed il Presidente dell’Associazione. Due le evidenze sottolineate: in primo luogo che anche una tragedia come questa soggiace alla legge spietata dei media e rischia quindi di venire dimenticata, se non ne coltiviamo assiduamente la memoria; la seconda, che la solidarietà trentina oggi è l’unica realtà esterna alla Federazione russa a continuare a cooperare con Beslan, stando al fianco dei bambini sopravvissuti al massacro e alle loro famiglie.
La sera dello stesso giorno una seconda cerimonia suggestiva, alla presenza del Sindaco della Città della Pace di Rovereto, prof. Guglielmo Valduga, del Presidente dell’Associazione, del Reggente della Fondazione Campana dei Caduti e del Primo Console del Consolato della Federazione Russa in Milano Aleksandr Ju. Grachev si è svolta presso la Campana dei caduti di Rovereto, da sempre luogo della memoria e della solidarietà. Particolarmente importanti sono state le parole del Sindaco Valduga che, ringraziando l’Associazione per il ruolo e l’importante attività svolta in favore dei bambini di Beslan ha dichiarato la volontà di instaurare con la cittadina osseta un rapporto ancora più stretto ed istituzionale fra le due cittadine. La manifestazione si è conclusa con una breve cerimonia funebre celebrata da Padre Ioan, in rappresentanza del Patriarcato di Mosca e con un breve ricordo di Don Sebastiani, delegato del vescovo di Trento per l’Ecumenismo.
La Campana dei Caduti ha suggellato la cerimonia con cento rintocchi al mondo a ricordo perenne dei bambini di Beslan e delle sofferenze del popolo osseto tutto, vittime innocenti della follia umana.
La mano che per primi porgemmo loro ci pone al centro della loro memoria. Beslan si ricorda di noi ogni giorno. Noi non lasceremo solo il popolo osseto e la comunità di Beslan.
Eterna Memoria, Вечная память, æнустæм рох нæ уызыстут!
* Ennio Bordato, cittadino onorario della Città di Beslan è presidente di “Aiutateci a Salvare i Bambini Onlus”
www.aiutateciasalvareibambini.org
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