Il professore Bruno Sergi, esperto di Russia, in un’intervista a Alessio Stilo parla del rapporto Putin-Berlusconi e da le sue previsioni per le elezioni presidenziali russe del 2012

Potrebbero i documenti resi pubblici da Wikileaks inficiare sulle relazioni tra la Russia e gli Stati Uniti?

Alla luce di quanto attualmente pubblicato da Wikileaks, non credo che i rapporti Usa-Russia possano incrinarsi, almeno in linea generale.

Da Wikileaks emerge altresì che “Medvedev, ufficialmente di rango maggiore, fa la parte di Robin rispetto al Batman di Putin”. Esiste in Russia un problema di gerarchie di potere dopo l’ascesa di Medvedev alla presidenza del Cremlino?

Ritengo che i diplomatici statunitensi a Mosca volessero prendere atto della preminenza di Putin, vera figura carismatica capace di attrarre voti in Russia, contrariamente a Medvedev, l’anima più liberale nella cerchia di potere del Cremlino. La scelta di porre Medvedev alla presidenza è qualcosa di logico, anzi costituisce una sorta di ricorso storico: Putin fu, illo tempore, preferito come “anima moderata” all’interno del gruppo di Eltsin. In maniera analoga va interpretata la scelta di Medvedev.

Perché le relazioni tra Berlusconi e Putin sono avversate dal Dipartimento di Stato statunitense? E’ solo una questione di politica energetica?

Si tratta di una mera questione di politica energetica, considerando che l’elemento di contrasto indicato dalle feluche Usa sarebbe il rapporto personale tra Putin e Berlusconi. Il fatto che Berlusconi sia accusato di essere “il portavoce di Putin in Europa” potrebbe segnalare come la politica energetica italiana sia ritenuta ostile al progetto del gasdotto Nabucco, sponsorizzato da Stati Uniti e Unione Europea. Il Nabucco è una soluzione che, pur non definibile anti-italiana tout court, è senz’altro anti-russa. Di conseguenza, l’intraprendenza di Eni e Gazprom nel condurre in porto l’operazione South Stream riduce le probabilità che il Nabucco possa trasformarsi in un progetto fattibile e realistico. E’ per questo motivo che la special relationship tra Berlusconi e Putin è malvista da Washington. Un’avversione che avrebbe dovuto riscontrasi anche con Schroeder a causa dell’accordo russo-tedesco sul North Stream, ma che in ultima analisi non è emersa.

Quanto incide l’amministrazione Obama nel quadro descritto?

Credo che la presidenza Obama voglia normalizzare le relazioni con la Russia dopo quanto accaduto nel 2008 con la breve guerra russo-georgiana per l’Ossezia del Nord e l’Abkhazia. La dimostrazione di questa normalizzazione è visibile in Afghanistan: gli investimenti russi nell’area ammontano a un miliardo di dollari. Obama sta mostrando un certo equilibrio nei rapporti con Mosca anche nella questione dello scudo antimissile progettato dal suo predecessore, sebbene questo tema sia attualmente in fase di dibattito.

Le elezioni presidenziali in Russia, in programma nel 2012, si avvicinano. Pensa ad una ricandidatura di Putin?

Ritengo che Putin stia preparandosi per una sua ricandidatura nel 2012. Putin è l’unica figura carismatica in grado di parlare al cuore dei russi, e questa consapevolezza lo spingerà a ricandidarsi. La stessa legge sull’aumento a 6 anni del mandato presidenziale non fa che giocare a favore di un ritorno di Putin sullo scranno più alto del Cremlino, tenuto conto del fatto che Putin rappresenta l’uomo che ha restituito al Paese una stabilità sociale e rilanciato l’economia. Sarebbe peraltro auspicabile che il prossimo presidente russo, direi Putin, faccia una scelta al femminile per la carica di primo ministro, di alto profilo politico e di indiscusso spessore organizzativo, per guidare la Russia verso una risoluta modernizzazione. Per far capire, all’Occidente, che la Russia non merita i nostri pregiudizi.

Il prof. Bruno Sergi è un economista, docente di economia internazionale presso l’Università degli Studi di Messina ed autore del libro “Misinterpreting modern Russia” ed esperto di Russia ed Europa orientale. E’ stato invitato nel 2010 al Valdai Club, il prestigioso meeting nel corso del quale dibattono i maggiori 40 esperti mondiali di Russia.

04/12/2010


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