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Parola chiave: Siria

Siria e Iran nel Grande Gioco

Questa estate un alto funzionario saudita ha detto a John Hannah, ex-capo assistente di Dick Cheney, che fin dall'inizio della sollevazione in Siria, il re ha creduto che il cambiamento di regime sarebbe un grande beneficio per gli interessi sauditi: "Il re sa che oltre il collasso della stessa Repubblica Islamica, nulla indebolirebbe di più l'Iran che perdere la Siria". Questo è oggi il "grande gioco" - perdere la Siria. Ed è così che si gioca: istituire in fretta un consiglio di transizione come unico rappresentante del popolo siriano, indipendentemente dal fatto che abbia delle gambe reali in Siria; alimentare gli insorti armati provenienti dagli stati limitrofi; imporre sanzioni che colpiscano i ceti medi; montare una campagna mediatica per denigrare gli sforzi siriani di riforma, cercare di fomentare divisioni all'interno dell'esercito e dell'elite e, infine, il presidente Assad cadrà - così i suoi fautori insistono.

Le truppe di Assad sempre più vicine ai mercenari stranieri

Saeed Naqvi, Sunday Guardian, 19 febbraio 2012 Una caratteristica della crisi siriana, che deve piacere a chi cerca apertamente la cacciata del regime, è che...

Fine dei giochi in Medio Oriente

Thierry Meyssan, Réseau Voltaire, Damasco (Siria), 4 Febbraio 2012 Mentre i combattimenti non sono ancora finiti nei quartieri ribelli di Homs e le autorità...

Russia e Cina hanno valide ragioni per la loro posizione nelle Nazioni Unite sulla...

Evgenij Primakov, Rossiskaja Gazeta, 8 febbraio 2012 Evgenij Primakov è ex direttore del servizio d'intelligence estero russo (1991-1996) ed ex primo ministro della Russia (1998-1999). Risolvere...

Siria: la prossima guerra "umanitaria" della NATO?

Prof. Michel Chossudovsky, Global Research, 11 febbraio 2012 Introduzione "Al fine di facilitare l'azione delle forze di liberazione (sic), ... uno sforzo particolare dovrebbe essere...

Siria. Guerra mediatica

Prima parte Come si usano i neonati di Homs. La tempesta mediatica imperversa sulla Siria. I cosiddetti Comitati di coordinamento locale (Lcc), appartenenti all’opposizione, hanno detto...

Aggiornamenti sulla situazione in Siria – 27 gennaio 2012

Gruppi terroristici armati hanno preso di mira ieri diversi quartieri della città di Homs con colpi di mortaio RPG, causando la morte di quattro...

Riassunto del discorso del presidente siriano Bashar al-Asad (10 Gennaio 2012)

Il presidente siriano Bashar Al Assad ha tenuto un discorso il 10 gennaio 2012 riguardante la situazione interna del Paese e della regione. Di seguito...

Siria, Iran, Pakistan, un anello di fuoco in tutto il continente eurasiatico!

Per i non illuminati, il momento presente, dopo la guerra di Libia e la febbre di Cairo, mentre la stampa evoca aneddoticamente la situazione in Yemen, Bahrain e Somalia, sussistono in Medio Oriente, mediaticamente parlando, due epicentri di queste crisi, per contro, che sono quotidianamente sotto i riflettori: la Siria e l'Iran, con una estensione e un contrappeso nella guerra nascosta in Pakistan. Guerra dei robot volanti - droni assassini incaricati per sostituire le truppe di carne e ossa - che riscopriamo periodicamente nel corso di un "errore" sempre sanguinoso: in questo caso la distruzione per errore una unità del Pakistan il 26 novembre; un centinaio di uomini colpiti e 24 finito all'obitorio. Errore notevole perché rivela il livello di intensità dei combattimenti sul suolo pakistano cui si dedicano le forze aeree degli Stati Uniti, e di cui la ferma intenzione di Obama ... è quella di non "scusarsi".

L'esercito libero siriano è comandato dal governatore militare di Tripoli

Per quanto riguarda la “Primavera araba” e gli interventi della NATO, ufficiali o segrete, il Qatar sta cercando di imporre ovunque possa dei leader islamisti. Questa strategia ha portato non solo a finanziare i Fratelli Musulmani e a offrirgli al-Jazeera, ma anche a sostenere i mercenari di al-Qaida. Questi ultimi inquadrano l’esercito siriano ora libero. Tuttavia, tale sviluppo desta serie preoccupazioni in Israele e tra i sostenitori dello “scontro di civiltà”.
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