Parola chiave: Siria
La Siria diventa il bersaglio di un complotto imperialista, dopo la sua sospensione da...
Il termine di tre giorni imposto alla Siria dalla Lega Araba, per adempiere ai propri impegni è una provocazione politica. Essa contiene dei termini che il governo siriano non potrebbe accettare, che permettono ad altri regimi del Medio Oriente di portare avanti un'azione sostenuta dall'imperialismo contro Damasco.
Il piano della Lega araba vuole che la Siria ritiri i suoi carri armati dalle città tormentate dalle agitazioni, cessi gli attacchi contro i manifestanti, rilascia i prigionieri e apra il dialogo con l'opposizione. Alle condizioni attuali, ciò richiederebbe che il regime baathista del presidente Bashar al-Assad commetta un suicidio politico. Ciò vorrebbe dire accettare di abbandonare ogni azione militare, mentre gli insorti armati operano sotto la protezione di Turchia, Stati del Golfo, Libano e dietro le quinte, di Stati Uniti e Francia.
Quante guerre nel Vicino Oriente?
Mai come ora l’area del Vicino Oriente sembra una polveriera pronta ad esplodere. La “Primavera Araba” ha causato la caduta di diversi regimi fino ad allora apparentemente stabili, come in Tunisia, Egitto e Libia. Le proteste popolari sono in continuo aumento, la guerra civile ha ormai preso piede in Siria e i Fondamentalisti Islamici guadagnano consensi. Soprattutto sembra che i preparativi per un’altra guerra siano già in atto. Fantageopolitica? Cosa succederebbe portando alle estreme conseguenze i segnali di fuoco che partono da ogni angolo del Vicino Oriente?
I Fratelli Musulmani ed il piano per la protezione di Israele
Non è un segreto, gli eventi che hanno scosso il Medio Oriente hanno per scopo proteggere Israele dalle gravi conseguenze della sconfitta del progetto statunitense in Iraq. E tutto ciò l’alleanza occidentale, guidata dagli Stati Uniti, lo compie come parte della “primavera araba”, rientra in questa categoria. L’accordo raggiunto tra gli Stati Uniti e i Fratelli Musulmani al Cairo, è stato presentato dalla Assistente per gli Affari del Vicino Oriente della Segretaria di Stato USA, Jeffrey Feltman, che ha solo confermato ciò che gli osservatori avevano già intuito analizzando le dichiarazioni dei leader del movimento islamista in molti paesi arabi e musulmani
Siria: un'aggressione che si precisa
Gli Stati Uniti e i loro alleati si stanno preparando ad attaccare la Siria nel quadro del piano israelo-statunitense per destabilizzare la regione. Il pretesto è come al solito “proteggere i civili” e stabilire una “democrazia” di tipo occidentale. Ma naturalmente non c’è nulla di meno vero. L’obiettivo è quello di rovesciare il governo siriano e sostituirlo con un governo fantoccio al servizio degli interessi USA-Israele sionisti.
La crociera dell'Admiral Kuznetsov
Le cose si mettono bene... Un anno fa, si era deciso, proprio per il prossimo periodo di questo inizio dicembre, una visita della portaerei Admiral Kuznetsov, con il suo gruppo di battaglia (due navi di scorta) in Siria, a Tartus, che risulta essere un porto e anche una base per la flotta russa. (L'unico approdo navale della flotta russa nel Mediterraneo.) Lo prova, dicono fonti della marina russa, che altre visite sono previste, oltre a Tartus, a Beirut, Genova, Malta e Cipro. Cosa di più rilassante e più amichevole, come ci dice Russia Today il 28 novembre 2011.
Questa scrive, dobbiamo riconoscere che "le cose si mettono bene". L'ammiraglio Viktor Kravchenko, che comanda il gruppo di battaglia non lo nega. "Tuttavia, aggiunge che la presenza di una forza militare oltre alla NATO, è molto utile per questa regione, perché impedirà lo scoppio di anni di conflitto armato", avrebbe detto Kravcenko alle Izvestia.
Qatar: quanto potere in una striscia di sabbia?
Grande come la Campania, il piccolo Qatar è sempre più potente. Amico degli islamici e degli Usa, il suo ruolo dalla Libia alla Siria è sempre più cruciale. Stretto fra le due potenze più grandi e più reazionarie della regione: l’Arabia Saudita a Sud e l’Iran a Nord- con cui condivide il più grande giacimento di gas naturale del mondo- può contare anche sul potere mediatico garantito da Al Jazeera, il principale canale televisivo della regione.
Dopo la “Primavera”. Dalle rivolte arabe ai nuovi assetti globali
Presentiamo di seguito l'intervento pronunciato da Giacomo Guarini, ricercatore presso l'IsAG, alla conferenza “Dopo la Primavera: dalle rivolte arabe ai nuovi assetti globali”, svoltasi a Fontenuova (RM) il 26 novembre scorso presso la Biblioteca Provinciale. L'evento è stato organizzato dall'associazione culturale Millennium in collaborazione con l'IsAG e Fuoco Edizioni.
L'Intelligence turca informa i siriani del piano di assassinare Assad
Fonti siriane ben informate hanno rivelato che ufficiali turchi hanno detto ai loro omologhi siriani che gli statunitensi avevano un piano per assassinare il presidente siriano Bashar al-Assad. La fonte ha detto al sito web di al-Manar che i siriani sono stati informati di questo piano degli Stati Uniti nel marzo scorso. La caduta di al-Assad sarebbe una grande vittoria per gli USA. La fonte ha anche detto che i funzionari della amministrazione degli Stati Uniti avevano valutato l’importanza dell’eliminazione di al-Assad.
La Siria nel mirino
È in corso un tentativo di stabilire tramite il caos un riassetto del Medio Oriente funzionale agli interessi dell’imperialismo e dei suoi alleati locali. Gli Usa sfruttano la loro ampia esperienza nella strategia di frantumazione delle nazioni puntando su forze endogene disgregatrici. Bisogna avere coscienza che queste forze possono esistere e manifestarsi in qualsiasi paese. Qualsiasi Stato-nazione è composto da elementi più o meno eterogenei e basta un momento di crisi e del volgare mercenariato politico per accendere la miccia. Ancora una volta gli Usa, paladini dell’Occidente, cantori dell’esportazione della democrazia o profeti dello scontro di civiltà a seconda delle convenienze propagandistiche, si alleano con i terroristi islamici contro un paese laico.
L'ambasciatore Ivo H. Daalder precisa le condizioni d'intervento della NATO in Siria
http://www.voltairenet.org/L-ambassadeur-Ivo-H-Daalder
L'Ambasciatore degli USA alla NATO, Ivo H. Daalder, ha tratto la lezione dal precedente libico davanti al Consiglio Atlantico, il 7 novembre 2011. Nella...