Nato ad Alessandria d’Egitto quando l’Impero vacillava per gli assalti dei barbari e la diffusione della nuova religione cristiana, Claudio Claudiano, che da Paolo Orosio fu definito paganus pervicacissimus, esaltò la civiltà di Roma e celebrò i difensori del limes imperiale. A gloria di Stilicone, il generale vandalo che nel 403 sconfisse a Pollenzo i Goti di Alarico, Claudiano compose i due poemi epici De laude Stilichonis e De Bello Gothico, nonché il panegirico De consulatu Stilichonis.
Nel secondo libro di quest’ultima opera il Sole consegna al guerriero vandalo, salvatore dell’Italia, i saecula aurea, rendendolo garante della longevità di Roma. Qui i maggiorenti dell’Impero che si affollano per accogliere il console sono paragonati alle schiere degli uccelli che si radunano per ammirare la Fenice risorta dalle proprie ceneri e diretta verso il tempio di Heliopolis: “Si radunano le aquile e tutti quanti i volatili del mondo, – per ammirare l’uccello del Sole; di lontano splende come fuoco – l’alato, per il quale olezza il cinnamomo del profumato tumulo”.
Al tema della Fenice, che ricorre anche nel De raptu Proserpinae e nell’Epistula ad Serenam, Claudiano dedicò un carme in esametri, Phoenix, che a volta a volta è stato qualificato come idillio, poemetto epico, poemetto didascalico, panegirico politico.
Il Phoenix del poeta egiziano viene ora reso in eleganti endecasillabi italiani per una casa editrice di Parma, la medesima città in cui mezzo millennio fa il poemetto fu pubblicato per la prima volta a stampa, insieme con gli altri Carmina minora claudianei. Curatore di quell’edizione fu l’umanista Taddeo Ugoleto, bibliotecario di Mattia Corvino re d’Ungheria.
Questa recente traduzione, accompagnata dal testo latino a fronte, è preceduta da un saggio introduttivo che non solo passa in rassegna le fonti greche e latine relative alla leggenda della Fenice, da Erodoto a Nonno di Panopoli, ma si sofferma in particolare sul De ave Phoenice di Lattanzio, il retore conterraneo di Claudiano che si convertì al cristianesimo, riproducendone il testo e fornendone una versione italiana.
Il volumetto è impreziosito da un’immagine della Fenice tra le fiamme dovuta a Cristina Gregolin.
Claudio Claudiano, Phoenix, a cura di Claudio Mutti, Edizioni all’insegna del Veltro, Parma 2018
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