Un documento segreto divulgato da WikiLeaks ha rivelato che dal 2009 gli Stati Uniti hanno cercato di opporsi al progressivo sviluppo della missione medica cubana che rientra nel programma sociale Barrio Adentro, al fine di screditare i governi di Venezuela e Cuba.

Nel testo del 6 aprile dello scorso anno si recensisce l’impegno dell’ambasciata americana di Caracas nel programma di Libertad Condicional per i medici cubani professionisti (CMPP è la sigla in inglese) la quale, con l’approvazione del presidente G.W.Bush, incoraggiava la diserzione di questi grazie alle «agevolazioni» per viaggiare verso Miami.

«Fra il 2006 ed il 2007 l’ambasciata americana di Caracas ha facilitato il viaggio a Miami a tutti coloro che partecipavano al programma, attraverso l’emissione di biglietti di viaggio che autorizzavano i cubani ad utilizzare aerei speciali degli Stati Uniti» rivelano le indiscrezioni di WikiLeaks.

Lo scopo di questa azione del governo statunitense era quello di fare in modo che i medici impegnati in questo progetto social umanitario in Venezuela si distraessero poiché interessati ai benefici concessi, rinunciando pertanto al lavoro da loro svolto nel territorio venezuelano.

Secondo questa norma del Dipartimento di Sicurezza Nazionale degli U.S.A., medici, fisioterapisti, tecnici di laboratorio, infermieri, allenatori sportivi ed altre figure professionali riceverebbero un trattamento speciale da parte delle ambasciate americane ovunque nel mondo, vedendo così agevolato il loro ingresso negli U.S.A.

Inoltre, nel testo si spiega che il consigliere politico dell’ambasciata degli U.S.A. a Caracas, Francisco Fernández, ha reso operativo il programma in Venezuela dal 2006, tuttavia, l’anno seguente, le autorità per l’immigrazione venezuelane una volta scoperta l’operazione hanno iniziato a negare visti e voli per i medici cubani.

Nel documento di WikiLeaks non si specifica se il piano si sia concluso, ma al contrario, si mette in guardia nei confronti della «attuale intenzione» che hanno gli U.S.A. di assorbire, a vantaggio dei propri cittadini, specialisti medici altamente qualificati politicizzando l’emigrazione dei professionisti cubani al fine di demonizzare l’isola.

D’altra parte, contro il Venezuela, il piano statunitense aggiungeva come bersaglio quello di «minare la missione Barrio Adentro», al fine di rendere meno prestigioso il programma sociale e sanitario proposto dal governo di Hugo Chavez, in collaborazione con Cuba, che dal 2003 offre servizi nelle zone più povere del Venezuela.

Nel 2008, il Dipartimento Nazionale di Statistica dell’isola ha riferito che fra il 1959 ed il 2008 si sono laureati nel paese più di 800 mila professionisti, medici compresi, nonostante una significativa percentuale della popolazione sia emigrata subito dopo la laurea a causa della politica degli Stati Uniti conosciuta come «furto di cervelli».

Domenica scorsa, WikiLeaks, sito specializzato nella pubblicazione di relazioni anonime e documenti contenenti delicate questioni in materia religiosa, aziendale o governativa, ha annunciato la divulgazione di 250 mila documenti nei quali sono coinvolti Stati Uniti ed ambasciate di tutto il mondo.

La maggior parte degli scritti fanno intendere che le missioni diplomatiche degli Stati Uniti in America Latina e altri paesi sarebbero in realtà centri di vigilanza per ordine del Dipartimento di Stato.

Rinomati analisti internazionali, come il statunitense James Petras, hanno segnalato la necessità di indagare questi archivi perché potrebbe essere che «i documenti divulgati da WikiLeaks siano stati selezionati a vantaggio di alcuni paesi e a svantaggio di altri».

In un’intervista con teleSUR, Petras si è chiesto perché WikiLeaks non porti alla luce pratiche di spionaggio che gli USA utilizzano per uccidere affermando che sia per lo meno curioso che fino ad adesso, «WikiLeaks non abbia presentato intercettazioni per rilevare alcune pratiche americane, come per esempio le pratiche di assassini israeliani che collaborano con la CIA».

D’altra parte, l’avvocato americano Eva Golinger, ha denunciato a teleSUR che i documenti del Dipartimento di Stato divulgati da WikiLeaks vengono editati e pubblicati dalla stampa di ciascun paese in base alle proprie politiche editoriali, chiedendo pertanto che le parti interessate realizzino le proprie query direttamente nel sito web anche a costo che: «si ricevano attacchi informatici dalle diverse agenzie degli U.S.A.».

L’avvocato Golinger ha aggiunto: «Ogni giornale ha selezionato cosa voler pubblicare ed ha editato i documenti a seconda delle proprie politiche editoriali (…) è meglio andare direttamente a vedere i documenti originali piuttosto che attraverso un’analisi realizzata da media di parte».

(Traduzione di Eleonora Ambrosi)


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