Fonte: Haaretz 12/10/2009
Il ministro della Difesa Ehud Barak ha messo in guardia, lunedì, dal danneggiare ulteriormente le relazioni di Israele con la Turchia, dopo che la Turchia ha escluso Israele da un esercitazione militare congiunta a causa delle sue critiche all’offensiva invernale di Israele contro Hamas, a Gaza. “Le relazioni tra Israele e la Turchia sono strategiche e sono state mantenute per decine di anni“, ha detto Barak alla fine di in una riunione, secondo una dichiarazione rilasciata dal suo addetto stampa. Ha poi aggiunto: “Nonostante tutti gli alti e bassi, la Turchia continua ad essere un attore centrale nella nostra regione, e non è utile farsi trascinare a criticarla“. L’esercitazione aerea internazionale, che doveva coinvolgere la IAF così come aerei e piloti della NATO, avrebbe dovuto svolgersi dalla base aerea della città dell’Anatolia di Konya.
Domenica scorsa, il ministro degli Esteri della Turchia ha pubblicamente riconosciuto, per la prima volta, che le critiche alla campagna di Gaza sono stati il motivo dell’esclusione d’Israele dalle esercitazioni nel suo paese. “Ci auguriamo che la situazione nella Striscia di Gaza migliori, che la situazione sia di nuovo nell’agenda diplomatica“, ha detto alla Cnn il ministro degli Esteri turco, Ahmet Davutoglu, in risposta ad una domanda sul motivo per cui la Turchia ha escluso Israele dall’esercitazione. “E che si crei una nuova atmosfera anche nelle relazioni turco-israeliane“, ha aggiunto. “Ma nella situazione attuale, naturalmente, criticano tale impostazione, [l’approccio] israeliano“. In precedenza, il ministero degli Esteri turco ha detto che “una questione tecnica“, non politica, ha indotto il ritardo dell’esercitazione, afferma la Cnn.
Il Ministero degli Esteri chiede riunione d’urgenza per discutere della crisi
I funzionari del ministero degli Esteri hanno convocato una riunione d’emergenza, domenica, per discutere della crisi tra Israele e Turchia, segnata dalla cancellazione dell’esercitazione. Una fonte di alto livello del ministero, ha riferito ad Haaretz delle preoccupazioni che i legami strategici con la Turchia siano in pericolo, dopo l’Operazione “Piombo fuso” nella Striscia di Gaza, dell’inizio di quest’anno. Fonti del ministero degli Esteri hanno confermato che l’incontro ha avuto luogo, seguendo le istruzioni dal direttore generale del ministero, Yossi Gal, ma non hanno voluto fornire dettagli.
I funzionari starebbero discutendo della profondità della crisi. Un punto di vista sostiene che “i legami strategici” siano diventati una descrizione unilaterale della situazione, e che il governo della Turchia del primo ministro Recep Tayyip Erdogan, non sia interessato a tali relazioni. “Può darsi che la realtà sia cambiata ed i legami strategici, che abbiamo pensato esistessero, siano semplicemente finiti”, ha detto un alto funzionario israeliano. “Forse abbiamo bisogno di avviare una nuova riflessione sui nostri legami e di dovere adottare delle misure in risposta“. I sostenitori di questo tipo di approccio, indicano che tra i paesi con rapporti diplomatici con Israele, la Turchia potrebbe essere la più ostile. Ma altri funzionari sostengono che la situazione può essere salvata. “C’è una crisi grave e dobbiamo affrontarla rapidamente“, ha detto un alto funzionario che ha esperienza del dossier turco.
L’esercitazione prevedeva la partecipazione di equipaggi provenienti da Italia, Paesi Bassi, Stati Uniti e altri paesi della NATO. Ma a differenza delle preparazioni con gli altri partecipanti, i turchi hanno portato in stallo i colloqui iniziali con i loro omologhi israeliani. La settimana scorsa, funzionari militari turchi hanno sorpreso le Forze di Difesa israeliane con la notizia che stavano cancellando la partecipazione d’Israele all’esercitazione, a causa delle attività del paese nella Striscia di Gaza.
Gli sforzi di Israele per ottenere una risposta dal ministro degli esteri turco, sono stati accolti evasivamente. Israele ha poi contattato Stati Uniti, Italia e Paesi Bassi sulla questione, questi paesi hanno annunciato che non avrebbero preso parte alla esercitazione. Alti funzionari del ministero degli Esteri dicono che questa è una mossa insolita da parte dei turchi, perché, nonostante le tensioni e la retorica anti-Israele di Erdogan, è il primo vero passo che rompe l’accordo tripartito tra Israele, Stati Uniti e la Turchia.
I funzionari israeliani dicono che, per quanto a loro conoscenza, il passo dei militari turchi deriva da ordini diretti di Erdogan, che ha inasprito la retorica anti-israeliana, dopo l’offensiva su Gaza, e che ha anche portato al congelamento dei negoziati tra Siria e Israele con la mediazione della Turchia. Gli analisti dicono che il cambiamento fondamentale nella posizione della Turchia è data dai militari, che hanno accettato le direttive politiche del primo ministro su una questione di strategia della difesa.
Erdogan ha accusato Israele di aver commesso, nella Striscia di Gaza, ciò che definisce un genocidio e ha detto all’allora Primo Ministro, Ehud Olmert, di averlo tradito. Erdogan ha anche affrontato il presidente Shimon Peres a Davos, a gennaio e ha insistito sul fatto che Israele deve essere processato per crimini di guerra. Il leader turco ha anche chiesto che le sanzioni contro l’Iran siano tolte, ed ha invitato la comunità internazionale a concentrarsi, invece, sulle capacità nucleari di Israele.
Traduzione di Alessandro Lattanzio
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