Il significato della morte di Gheddafi per la Russia e la sfida della Siria

Valerij Rashkin è segretario del Comitato Centrale del Partito Comunista della Federazione Russa e deputato alla Duma di Stato. Antonio Grego lo ha intervistato per noi in esclusiva l'8 novembre scorso, a margine di una tavola rotonda sul tema “La personalità e l'eredità politica di Muammar Gheddafi” svoltasi a Mosca. Rashkin ha parlato di come la guerra in Libia, la morte di Gheddafi e le minacce alla Siria pesino sulla strategia internazionale della Russia.

Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai – metà dell’umanità fa da contrappeso a USA...

Il 10° incontro dei leader dei governi della Shanghai Cooperation Organization (SCO), avrà luogo il 7 novembre a San Pietroburgo, in Russia. Il primo ministro del Pakistan parteciperà alla riunione su invito del primo ministro russo Vladimir Putin. L’Organizzazione, fondata nel 2001, si è evoluta in un meccanismo efficace, nel corso degli anni, permettendo ai suoi Stati membri di poter agire su questioni regionali strategiche e sullo sviluppo economico. I problemi della regione sono troppo strategici per essere risolti da un solo paese, senza la collaborazione di altri, da qui la necessità della creazione della SCO (originariamente conosciuto come Shanghai cinque) da parte di Cina e Russia.

Putin e Medvedev: la staffetta verticale

Comprendere le dinamiche della politica è molto complicato. Tracciare consequenzialità tra gli eventi politici russi è un compito ancora più arduo. Per alcuni giornalisti ed esperti sarebbe facile riprendere i propri archivi e tagliare corto con un “nel 2007 l’avevo previsto”. Le vicissitudini di breve periodo, i cambiamenti nella politica estera e interna e la situazione energetica hanno permesso che l’avvicendamento alla presidenza tra Medvedev e Putin si verificasse. Bisognerà capire se l’atteggiamento di quest’ultimo sarà lo stesso di quattro anni fa o se, da bravo politico, modificherà la sua agenda a seconda delle necessità.

Opportunità di business in Uzbekistan

"Uzbekistan e Italia: i rapporti economici e culturali" è l'incontro curato dall'associazione "Pensieri in azione" e in programma a Modena sabato 5 novembre 2011 alle ore 15.30 presso la sala conferenze della Circoscrizione 1 Centro Storico, in piazzale Redecocca. Nuove opportunità di crescita economica offerte ancora una volta dal mondo asiatico. Con rinnovato interesse si guarda ora ad un paese dell’ex costellazione sovietica che risulta essere il secondo al mondo per la produzione di cotone grezzo, in cui cresce la produzione agricola, gli investimenti infrastrutturali, i rapporti economici con l’estero, oltre che ricco di materie prime: l’Uzbekistan.

Armenia, Italia e …rivolte arabe: intervista all'Ambasciatore armeno

Rouben Karapetian, dal 2009 ambasciatore della Repubblica d'Armenia in Italia, oltre che un esperto diplomatico è anche uno studioso poliglotta delle relazioni internazionali e del Vicino e Medio Oriente, con all'attivo diversi libri, decine d'articoli ed altre attività accademiche. Il direttore Tiberio Graziani, Matteo Pistilli e Giuliano Luongo l'hanno incontrato per “Eurasia”. Di seguito l'intervista che S.E. Karapetian ha gentilmente concesso.

Le prospettive della cooperazione geopolitica Russia-Cina

La visita del Primo Ministro russo in Cina e la firma di diversi accordi sull’energia e il partenariato economico, può essere descritto come una misura per prevenire una nuova ondata di crisi. Cina e Russia dovrebbero essere consapevoli di prendere decisioni ben ponderate in ambito sia politico che militare, e dimostrare la loro disponibilità a difendere i propri interessi. Dichiarare gli Stati Uniti e la NATO una grave minaccia per l’umanità, sarebbe il primo passo da fare in questa direzione.

C. Mutti a due seminari moscoviti sulla società contemporanea

Nei giorni 15 e 16 ottobre si è svolto a Zvenigorod, nei pressi di Mosca, il seminario universitario "Contro il mondo postmoderno", organizzato dal prof. Aleksandr G. Dugin dell'Università di Stato di Mosca. Il 17 ottobre ha fatto seguito al seminario una tavola rotonda organizzata dal circolo Florian Geyer (diretto da Gejdar D. Džemal', presidente del Comitato Islamico della Russia) sul tema "La tirannide e la società contemporanea". A entrambi ha partecipato il nostro redattore Claudio Mutti.

La geopolitica "verde" in Russia

La Federazione Russa ambisce a “rinverdire” la propria economia sfruttando in maniera più sistematica e lungimirante l’energia da fonti rinnovabili. La congiuntura particolare del declino dei combustibili fossili e dei dubbi sul nucleare spinge il Cremlino a cercare soluzioni anche riguardo l’efficienza energetica. A tali progetti, inclusi nei documenti ufficiali e nelle dichiarazioni pubbliche, spesso non seguono impegni concreti. Tuttavia, un significativo sforzo per il rinnovamento del mix energetico potrebbe aprire nuovi scenari geopolitici sia per la Russia, sia per i suoi vicini.

Il progetto eurasiatico, una minaccia per il Nuovo Ordine Mondiale

Si potrebbe essere tentati di considerare il documento del premier russo Vladimir Putin, "Un nuovo progetto per l'integrazione del Eurasia: Il futuro in divenire", che è stato pubblicato sulle Izvestia del 3 ottobre 2011, come un programma tracciato sommariamente da un concorrente delle elezioni presidenziali; ma dopo un controllo, sembra essere solo una parte di un quadro più ampio.

Finito il letargo liberale, si risveglia l'Eurasia

Dopo la breve estate liberale di Medvedev, il cui culmine è stata l'intesa, vacua quanto obbligata, con Obama sulla riduzione dei rispettivi arsenali strategici nucleari (START III), e la presentazione del 'reset' dei rapporti russo-statunitensi, un bottone che non è mai stato premuto, si rimette in marcia il percorso verso la ricomposizione dello spazio geostrategico e geopolitico eurasiatico. Il primo ministro russo Vladimir Putin ha scritto un articolo pubblicato sulle Izvestia, accennava all'Unione Eurasiatica quale potente alleanza economica. Il Segretario di Stato dell'Unione di Russia e Bielorussia, Pavel Borodin, non sarà rieletto per un nuovo mandato: al suo posto si punta su Aleksandr Dugin.
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