"Capire le rivolte arabe": una recensione

Quanto sta accadendo da allora in Nord Africa e nel Vicino Oriente non può che catturare l'attenzione di chi non solo vuole comprendere l'evolversi dell'attuale scenario quanto ciò che vi è dietro le “rivolte arabe”: il contesto geopolitico, il ruolo del “grande gioco” tra le potenze, le congiunture economiche globali, l'avanzata del nazionalismo e dell'Islamismo quali fattori essenziali per una comprensione più accurata. Questo compito viene facilitato dal libro Capire le rivolte arabe. Alle origini del fenomeno rivoluzionario, opera congiunta di Daniele Scalea e Piero Longo.

E' uscito "Capire le rivolte arabe", nuovo libro di D. Scalea e P. Longo

Capire le rivolte arabe. Alle origini del fenomeno rivoluzionario, il nuovo libro dei nostri redattori Daniele Scalea e Pietro Longo (rispettivamente segretario scientifico e ricercatore dell'IsAG), è ora disponibile all'acquisto presso la libreria online Librad. Il volume, edito da Avatarèditions per conto dell'Istituto di Alti Studi in Geopolitica e Scienze Ausiliarie (IsAG), consta di 168 pagine ed è acquistabile al prezzo di 18 euro. Si tratta della prima pubblicazione con marchio IsAG, oltre alla rivista "Eurasia". Il ricavato andrà a finanziare le attività dell'Istituto. .

Due esperti analizzano le proteste di massa in Nord Africa e Medio Oriente

La Fratellanza musulmana - nata in Egitto, dove probabilmente cercherà di organizzare un nuovo assetto sociale sul modello della Turchia - attiva nell’istruzione, nella sanità e nel sociale in genere, si sta ramificando in tutto il mondo islamico e recluta sempre più sostenitori proponendosi come unica alternativa possibile per il bene del popolo. È questa l’analisi fornita da due studiosi, Daniele Scalea e Pietro Longo - redattori della rivista di geopolitica Eurasia.

Aldo Braccio, Turchia, ponte d'Eurasia

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Il pensiero strategico russo: tra riforme e inerzia. Mosca affronta gli USA sulla scacchiera...

Sintesi del libro di Jean Geronimo, la cui uscita era programmata per il 16 Maggio 2011 Edizioni SIGEST. La scomparsa dell'Unione Sovietica, il 25 dicembre 1991 segna una profonda rottura politica e psicologica e la destabilizzante nell'immaginario inconscio del popolo russo. Segna anche un cambiamento radicale nel pensiero strategico russo, costretto ad abbandonare la visione di un mondo bi-polare troppo ideologico congelato nell'equilibrio del terrore nucleare, per una comprensione più realistica delle principali minacce che interessano la sua periferia, provenienti dall'Asia e dall'Occidente.

Diego Angelo Bertozzi, La Cina da Impero a Nazione

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Autori Vari, Questione ebraica e socialismo reale, Edizioni all’insegna del Veltro, Parma 2011, pp. 130, € 12,00 Nella collana “Gladio e Martello”, diretta da...

Julius Evola, Lettere a Mircea Eliade 1930-1954

Julius Evola, Lettere a Mircea Eliade 1930-1954, a cura di Claudio Mutti, Controcorrente, Napoli 2011 Questa raccolta di lettere documenta la...

Presto in libreria "Capire le rivolte arabe"

Tra pochi giorni si potrà trovare in libreria Capire le rivolte arabe: alle origini del fenomeno rivoluzionario, il nuovo libro di Daniele Scalea e Pietro Longo. L'opera è pubblicata congiuntamente dall'Istituto di Alti Studi in Geopolitica e Scienze Ausiliarie (IsAG) e da Avatar Editions. I due autori, Scalea e Longo, sono rispettivamente segretario scientifico e ricercatore dell'IsAG; entrambi sono redattori della rivista "Eurasia". L'opera consta di 168 pagine e costerà 18 euro. Contiene diverse immagini, tra cui cartografie di Lorenzo Giovannini.

Un precursore del pensiero eurasiatista: Konstantin Leont'ev

L'atteggiamento di Leontjev è in funzione della sua visione civile e religiosa della vita ed è, come tale visione, assolutamente indipendente. Alla vigilia della guerra russo-turca (1877-78), che fu proclamata dalla Russia per “liberare” i fratelli slavi, egli dichiarò apertamente, mentre era diplomatico russo nei Balcani, che tutto quel movimento nazionale fra gli slavi dei Balcani era “nazionale” solo in apparenza, mentre in realtà si trattava di una “forma particolare del processo di democratizzazione di tutta l'Europa, processo che agiva in Occidente come in Oriente”. (...) Per questa ragione Leontjev si dichiara avversario della cosiddetta “liberazione degli slavi” e dichiara apertamente che “il dominio turco sarà molto più utile non solo agli slavi ma anche alla Chiesa e alle singole civiltà nazionali” (...) Fornito di una sensibilità straordinariamente acuta, Leontjev afferma chiaramente, “una volta per sempre”, che “l’eterno e naturale avversario della Russia in Oriente non è l'Islam, ma l'Inghilterra” (...) Non gli dispiace l'idea di un rafforzamento della Germania, perché parte dal presupposto che tutto, in tutto il mondo, dipenda soltanto dalle relazioni tra Russia e Germania e che la stessa Inghilterra sarebbe impotente di fronte ad un accordo tra queste due potenze. (...) Gli orientamenti fondamentali della sua visione della vita sono stati espostida Leontjev nel saggio Bizantinismo e mondo slavo, che è senza dubbio, per vastità di pensiero e splendore di forma, l'opera sua più importante. Giovanni Kologrivof, Costantino Leontjev, Morcelliana 1949, pp. 148-153.
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