Sabato 16 maggio, su invito della rivista “Eurasia” e del periodico “Naša Gazeta – Nostra Gazzetta”, l’accademico e politologo russo Igor Nikolaevič Panarin ha tenuto una conferenza a Milano. Al termine della conferenza, è stato intervistato dalla giornalista Giulia Cazzaniga per “Rai 2”: l’intervista è stata parzialmente trasmessa nel corso della quarta puntata della trasmissione “Il Grande Gioco”, condotta da Pietrangelo Buttafuoco.
Pubblichiamo di seguito il testo integrale dell’intervista, tenutasi presso l’area archeologica del teatro romano.
Professore, ci spiega la sua teoria? È veramente la fine dell’impero degli Stati Uniti, così come era stato per quello Romano?
E’ molto indovinato parlare di questo proprio in questa bella città, Milano. La caduta dell’Impero Romano è stata causata dal fatto che l’élite di Roma non riuscì a proporre un nuovo modello di sviluppo non solo per Roma, ma per tutto l’Impero Romano. Oggi l’America si trova proprio in questa fase, in cui gli Stati Uniti non riescono ad offrire al mondo un nuovo modello, un modello di sviluppo senza conflitti, un modello di sviluppo dell’economia, e loro stessi sono piombati in una crisi di sistema. Io credo che ci troviamo sull’orlo d’uno sconvolgimento analogo a quello che portò alla caduta dell’Impero Romano.
Quindi finirà come l’Urss, Obama è come Gorbacëv?
Gli Stati Uniti d’America oggi ricordano molto l’Unione Sovietica dei tempi di Gorbacëv. E il signor Obama, il nuovo Presidente americano, parla, e in modo molto convincente, come l’ultimo Presidente dell’Unione Sovietica, Gorbacëv. Però spesso le sue dichiarazioni non si basano su elementi reali. E sono molto simili, perché il signor Obama potrebbe diventare l’ultimo Presidente degli Stati Uniti d’America.
Ma ci sarà una guerra civile?
È un’eventualità possibile, dopo che nell’aprile del 2009 il governatore del Texas ha dichiarato che il suo Stato avrebbe potuto secedere dalla confederazione. Ha pronunciato questo discorso durante un raduno di massa, nel corso del quale una folla enorme scandiva le parole “Usciamo dagli USA!”.
Un altro indicatore è che negli ultimi sei mesi la vendita delle armi da fuoco è aumentata del 40%, ed è salita anche la quantità degli omicidi all’interno degli Stati Uniti d’America: omicidi di persone che perdono il lavoro, che uccidono loro congiunti.
Cambiamo argomento. Può darci una breve definizione di Eurasia?
L’Eurasia è uno spazio enorme tra l’Oceano Pacifico e l’Unione Europea, che in vari momenti e per lungo tempo è stata unita sotto forze differenti. All’inizio ci furono le popolazioni turche, poi i Mongoli, e infine i Russi ad unire l’Eurasia in un unico spazio geoeconomico e spirituale.
Quali sono oggi i problemi che attraversa l’Eurasia?
In Eurasia oggi il problema principale è la crisi economica, la crisi spirituale. È una crisi che può essere superata solo con l’integrazione dell’Eurasia in un unico spazio geoeconomico e spirituale.
Può la Russia portare un’identità culturale, spirituale all’Europa?
Sì, la Russia può e deve apportare una nuova cultura, una nuova spiritualità; inoltre la Russia è una parte dell’Europa e deve, in quanto parte integrante dell’Eurasia, unire le proprie forze insieme all’Europa nella lotta per un maggiore sviluppo di tutti i nostri popoli.
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