Fonte: Mondialisation.ca 28 ottobre 2009, blog di Eva-R Siston (http://r-sistons.over-blog.com/)
Casualmente, senza il rumore dei media, un grande evento in termini di geopolitica, con pesanti conseguenze per l’equilibrio del mondo, è appena accaduto. La Turchia si stanca…
Si è a lungo parlato dell’ ingresso della Turchia nell’Unione europea. Ma alcuni stati sono particolarmente riluttanti, in particolare Francia e Germania che, tuttavia, ospitano una grande comunità turca (1). E le cose si trascinano, gli anni passano, la Turchia molla. Tuttavia, Erdogan ricorda costantemente che è interesse dell’Unione europea includere la Turchia tra i suoi membri, in modo che tenda un ponte tra il mondo musulmano di oltre 1,5 miliardi di persone, e, attraverso l’Europa, il resto del mondo (2). Niente da fare.
L’Europa è l’architetto dello spostamento della Turchia
Il 29 gennaio al World Economic Forum di Davos, Erdogan sbatte la porta, criticando gli organizzatori per non aver potuto rispondere a Shimon Peres, nel corso del dibattito sul Medio Oriente. Per il primo ministro turco, l’ultima operazione militare israeliana a Gaza, “Piombo fuso”, particolarmente mortale, era insostenibile (3).
Segurono una serie di decisioni e dichiarazioni: “Erdogan ha appena alzato un altro tassello nelle sua accuse contro Israele. In un congresso a Istanbul, ha chiesto a Israele “di porre immediatamente fine al blocco imposto alla Striscia di Gaza, perché ciò che accade lì non è inferiore a una cosa terribile che non si può fare passare sotto silenzio”. “Il primo ministro turco ha voluto precisare” che non ha reagito perché è musulmano, “ma semplicemente perché è un essere umano.” Poi ha lanciato l’accusa più grave: “Da un punto di vista giuridico, il blocco di Gaza è un crimine contro l’umanità, e la comunità internazionale deve intervenire per farlo finire, perché è una tragedia umana.” Ha anche accusato Israele di “impedire la ricostruzione delle zone distrutte durante l’Operazione ‘Piombo forgiato’, che vieta il passaggio di materiali nella Striscia di Gaza.” (4)
La Turchia marca sempre più la sua indipendenza
Inoltre, la Turchia ha recentemente sospeso la partecipazione della sua aviazione nelle esercitazioni militari congiunte con la NATO, in Anatolia (5). Chiaramente, il paese non ha digerito l’operazione israeliana contro la Striscia di Gaza, né i traccheggi dell’Europa nei suoi confronti. Non volge più le sue critiche allo Stato di Israele, e si avvicina all’Iran e alla Siria, la riannodando le sue radici orientali, compresa la conclusione di diversi accordi di partnership con Baghdad e con Damasco (6). Erdogan è stato anche uno dei primi a congratularsi con Ahmadinejad dopo la sua rielezione, lo scorso giugno (7).
Dopo aver indurito la sua posizione nei confronti di Israele (8), in particolare ha sostenuto la relazione Goldstone che, ecco una nuova tappa, la Turchia si avvicina sempre più all’Iran. Sull’arsenale nucleare del regime israeliano, il Primo Ministro turco chiede un dibattito internazionale (9). Egli non supporta più il trattamento preferenziale accordato allo Stato ebraico, ha denunciato la parzialità dell’occidente verso l’Iran e il suo programma nucleare: “In un’intervista al quotidiano britannico ‘The Guardian’, Erdogan ha detto che le accuse occidentali mosse contro l’Iran, sospettato di voler costruire una bomba nucleare, sono basate sulla ‘calunnia’.” Ha detto che “qualsiasi attacco militare contro gli impianti nucleari iraniani sarebbe una follia (…) Da un lato si dice di volere la pace nel mondo, ma dall’altra si ha un approccio distruttivo verso uno Stato che ha 10.000 anni di storia“, ha detto… (10).
Riavvicinamento con l’Iran
La crisi cova tra Israele e la Turchia, una crisi ancora sorda, ma può diventare acuta, mentre con l’emergere di un intervento contro l’Iran Israele, giustamente, avrebbe tanto più la necessità della benevola neutralità della Turchia, per condurre le proprie operazioni militari, mentre è sempre più isolata nella regione e posta di fronte alla disapprovazione dell’opinione pubblica internazionale (11).
Nuovo test per Israele, Erdogan ha visitato Teheran in compagnia di 200 politici ed economici turchi, tra cui i ministri del commercio, degli affari esteri e dell’energia, oltre a 18 deputati (12) e il primo ministro turco ha definito il presidente iraniano, Mahmoud Ahmadinejad, un amico, in attesa di accordi commerciali con colui che l’Occidente demonizza.
Il presidente Ahmadinejad ha accolto positivamente le pese di posizione del suo nuovo amico, dicendo che le sue dichiarazioni hanno avuto effetti positivi nel mondo. Ha detto: “Il regime sionista minaccia tutte le nazioni e fa di tutto in modo che non vi sia nessun’altra potenza nella regione. Prendiamo atto che l’uso della forza nella Striscia di Gaza non gli è sufficiente, e attacca anche Gerusalemme la Santa“. I due leader hanno parlato di relazioni più strette tra i loro paesi ed hanno discusso la questione nucleare iraniana. Ahmadinejad ha detto che “l’Iran e la Turchia hanno interessi comuni e affrontano minacce simili. Se collaboriamo, possiamo superare tutti i nostri problemi per il bene dei nostri due popoli“. Per quanto riguarda il ministro israeliano Lieberman, Erdogan l’ha accusato anche di aver minacciato di usare armi nucleari contro Gaza. (13)
Un punto di svolta decisivo, nel lungo termine
Questo cambiamento d’indirizzo nella politica turca apporterà, a lungo termine, importanti modifiche nel partenariato US-israeliano, e alla comunità in generale. Infatti, la Turchia occupa una posizione strategica sulla scena internazionale, al crocevia di due mondi, Oriente e Occidente, cristiano e musulmano. Alle tergiversazioni dell’UE, Erdogan risponde chiaramente giocando la carta dell’Oriente, riavvicinandosi all’Islam e al passato ottomano. Sarà in grado di alzare la posta in gioco e di influenzare le decisioni internazionali, in modo da danneggiare gli interessi atlantisti nella regione. Come? Per esempio vietando il sorvolo della sua regione in tempi di conflitto, di guerra. O rifiutando di aiutare la NATO nello svolgere i suoi programmi in Medio Oriente.. Basti dire che l’Occidente, probabilmente, sta perdendo una carta vincente in questa parte del mondo. E questa incarnazione della politica imperiale può avere conseguenze molto gravi, soprattutto se Ankara rafforza i legami con l’Iran, nemico dichiarato dalla coalizione occidentale.
Nessuna rottura improvvisa, certo, ma dei piccoli passi inquietanti, in una direzione che ha tutto per preoccupare la NATO nel momento, senza dubbio, in cui si prepara l’offensiva contro l’Iran. Il campo dei non allineati si rafforza, e non abbiamo finito di vederne le conseguenze, se non a breve termine, almeno nel lungo termine.
Note e Riferimenti:
(1) Tra i leader europei, alcuni, come in Francia o in Germania, hanno pregiudizi nei confronti della Turchia. Sotto Chirac, abbiamo avuto rapporti molto buoni [con la Francia] ed è stato molto positivo nei confronti della Turchia. Ma sotto Sarkozy non è la stessa cosa. http://www.actu.co.il/2009/10/erdogan-accuse-israel-de-%C2%AB-crimes-contre-l%E2%80%99humanite-%C2%BB
(2) E’ un atteggiamento sleale. L’Unione europea sta violando le proprie regole. Essere nell’UE ci permetterebbe di costruire ponti tra il mondo musulmano, che ha 1,5 miliardi di persone, e il resto del mondo. Devono rendersene conto. Se l’ignoreranno, indeboliranno l’Unione europea. http://www.actu.co.il/2009/10/erdogan-accuse-israel-de-%C2%AB-crimes-contre-l%E2%80%99humanite-%C2%BB
(3) http://www.wikio.fr/video/806835, http://www.lepost.fr/article/2009/01/29/1405525_gaza-davos-erdogan-le-1er-ministre-turc-claque-la-porte-a-shimon-peres.html, ecc.
(4) http://www.actu.co.il/2009/10/erdogan-accuse-israel-de-%C2%AB-crimes-contre-l%E2%80%99humanite-%C2%BB/
(5) Israele incassa un colpo diplomatico molto grave. La Turchia, l’unico paese musulmano legato da un accordo di cooperazione militare con lo Stato ebraico, ha posto il veto alla partecipazione di aerei israeliani alle manovre che avranno luogo questa settimana, nel suo spazio aereo (…) Per i funzionari israeliani, questa iniziativa è un fischio d’allarme. Fino ad ora, la Turchia è stata infatti considerata un alleato strategico di primaria importanza (…) a questo quadro, si devono aggiungere gli scambi tra servizi di intelligence e la vendita di armi israeliane alla Turchia (…) Ma questi rapporti sono, tuttavia, “fratturati”. Negli ultimi mesi, Recep Tayyip Erdogan, primo ministro e leader del partito islamico, ha indurito i toni. Ma finché la cooperazione militare non è stata alterata, gli israeliani non s’adombravano. L’annullamento della partecipazione di Israele nelle manovre, invece, sembra segnare un cambiamento nelle regole del gioco.
http://www.lefigaro.fr/international/2009/10/13/01003-20091013ARTFIG00301-la-turquie-annule-des-man339uvres-militaires-avec-son-allie-israelien-.php
(6) http://chiron.over-blog.org/article-avant-son-voyage-erdogan-denonce-les-calomnies-de-l-occident-contre-teheran-38308279.html; http://www.alterinfo.net/Avant-son-voyage,-Erdogan-denonce-les-calomnies-de-l-Occident-contre-Teheran_a38465.html
(7) http://chiron.over-blog.org/article-avant-son-voyage-erdogan-denonce-les-calomnies-de-l-occident-contre-teheran-38308279.html;
http://www.alterinfo.net/Avant-son-voyage,-Erdogan-denonce-les-calomnies-de-l-Occident-contre-Teheran_a38465.html
(8) C’è stata successivamente la campagna contro l’ambasciatore Edelman, degno del Stürmer e della Pravda. Poi le massicce ristampe di Kavgam, la traduzione turca di Mein Kampf, seguite da Hitler’in Liderlik Sirlari (le qualità di leadership di Hitler), e Metal Firtina (Metal Storm), un romanzo di fantapolitica che descrive l’aggressione militare americana contro la Turchia (450000 copie vendute in meno di un anno). Poi Kurtlar Vadisi (La Valle dei Lupi), una serie televisiva in cui l’operazione americana in Iraq è presentata come un genocidio anti-turco, dove gli ebrei e gli americani sono già coinvolti nel traffico di organi, un argomento che sarà ripreso nel 2009, da un giornale svedese di grande tiratura. E infine, il recente film del primo canale della televisione pubblica turca, sulle cosiddette atrocità israeliane a Gaza.
(http://www.rebelles.info/article-turquie-la-regression-erdogan-37970885.html)
(9) Il primo ministro turco chiede un dibattito internazionale sull’arsenale nucleare del regime israeliano. Recep Tayyip Erdogan ha detto, Sabato, al II Congresso del suo partito, “Giustizia e Sviluppo” che se la questione nucleare iraniana è stata discussa sulla scena internazionale, si deve farlo anche per le armi nucleari del regime israeliano. “La Turchia chiede una politica basata su una maggiore giustizia nel mondo, e se parliamo di armi di distruzione di massa, dobbiamo anche ricordare le bombe al fosforo usate dal regime israeliano a Gaza”, ha detto. Il Primo Ministro turco Recep Tayyip Erdogan, ha affermato l’opposizione del paese alla proliferazione delle armi nucleari in Medio Oriente, aggiungendo che il regime israeliano è l’unico paese della regione che possiede armi nucleari. Erdogan ha detto che il mondo dovrebbe essere equo, se desidera la pace, sottolineando che l’Iran non ha fatto nulla, mentre il regime israeliano ha commesso crimini a Gaza. Ha descritto come follia qualsiasi azione militare contro l’Iran, dicendo che dovrebbero imparare dall’invasione statunitense contro l’Iraq, dove un’intera civiltà è stata distrutta e più di un milione di iracheni sono stati uccisi. Fonte: http://www.soueich.info/article-37020166.html (IRNA)
(10) http://www.alterinfo.net/Avant-son-voyage,-Erdogan-denonce-les-calomnies-de-l-Occident-contre-Teheran_a38465.html
http://chiron.over-blog.org/article-avant-son-voyage-erdogan-denonce-les-calomnies-de-l-occident-contre-teheran-38308279.html
(11) La minaccia di una crisi acuta con la Turchia, preoccupa al punto più alto i funzionari israeliani, nel momento in cui la neutralità “benevola” di Ankara sarebbe la benvenuta nella prova di forza nei confronti dell’Iran. Israele si trova sempre più isolato nella regione. Le relazioni con l’Egitto e la Giordania, gli unici paesi arabi mantenere relazioni diplomatiche con Israele, si sono notevolmente raffreddate. Barack Obama, nonostante tutti i suoi sforzi, non è riuscito a convincere i paesi del Golfo ad accettare di fare un qualsiasi gesto nei confronti di Israele. Sul fronte palestinese, George Mitchell, inviato speciale statunitense, è partito all’inizio della settimana a mani vuote. In breve, ancora non c’è nessuna ripresa in vista …
http://www.lefigaro.fr/international/2009/10/13/01003-20091013ARTFIG00301-la-turquie-annule-des-man339uvres-militaires-avec-son-allie-israelien-.php
(12) http://www.alterinfo.net/Avant-son-voyage,-Erdogan-denonce-les-calomnies-de-l-Occident-contre-Teheran_a38465.html
(13) http://www.actu.co.il/2009/10/erdogan-accueilli-a-bras-ouverts-a-teheran/
http://r-sistons.over-blog.com/article-turquie-lettre-ouverte-aux-38318294.html
Traduzione di Alessandro Lattanzio
http://www.aurora03.da.ru
http://www.bollettinoaurora.da.ru
http://sitoaurora.narod.ru
http://sitoaurora.altervista.org
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