Il Ba'th siriano nella morsa tra complotto e riforme
Sebbene considerata un fenomeno omogeneo, la celebre "primavera araba" possiede molteplici sfaccettature che variano notevolmente a seconda dei contesti di origine. Non esiste, pertanto, una primavera araba, piuttosto esistono diversi movimenti di protesta che acquisiscono delle peculiarità proprie ed autentiche rispetto a date circostanze. Questa considerazione è di estrema importanza per comprendere ciò che accade oggi nel mondo arabo e per vagliare con cautela la raffica di informazioni che quotidianamente giunge fino a noi. Pertanto, sarebbe bene considerare la congiuntura politica della Siria attraverso una chiave di lettura che collochi il paese in un complesso gioco di intrecci e dinamiche internazionali.
Politica economica post-Mubarak: quale interpretazione?
L’economia è da sempre il metro di giudizio per eccellenza nelle decisioni politiche e militari egiziane. Come sta reagendo l’economia egiziana alla fase post-Mubarak? Perché proprio in questa delicata fase sembra rinunciare agli aiuti del Fondo Monetario Internazionale e della Banca Mondiale? Quali sono i possibili risvolti nel gioco degli equilibri tra la sponda atlantica e il Medio Oriente e Africa del Nord?
A Beirut la formazione di un governo non risolve i problemi
Il Libano continua a vivere momenti delicati anche dopo la formazione del governo Miqati e la fiducia ottenuta in Parlamento. Le novità della compagine governativa, con la presenza rilevante di membri di Hezbollah, deve però tener conto dell'operato del Tribunale Speciale. Tutto ruota attorno alla commistione tra sfera politica e giudiziaria e da tali intrecci dipende il futuro del Paese dei Cedri.
Un video manipolato e tanti pappagalli di guerra
Raccontiamo qui nuovamente un video, una storia che forse si è già impressa nelle vostre menti: la morte in presa diretta, il cecchino che spara al ragazzo che lo filma, voi che vi siete affacciati sulla Siria attraverso la sua paura e poi il suo buio, i giornali che scrivono che questa è «la nuova strategia repressiva del regime: sparare dritto su chi filma.» Vi proponiamo un’analisi tecnica stringente, che smonta pezzo dopo pezzo il video, scompone le sequenze, spiega i segreti dell’audio, fa tutto quello che non hanno fatto Enrico Mentana, Francesco Battistini e tutti gli altri che hanno raccolto la velina e l’hanno rilanciata. Come vedrete tutto fa pensare che il video sia una clamorosa bufala.
Il successo della Turchia non si spiega con la sola economia
L'evoluzione della Turchia vista dal giornalista internazionale Ramzy Baroud. Alla luce del terzo mandato assegnato con le ultime elezioni al partito AKP di Erdogan, si cerca di comprendere le cause e la portata di una trasformazione, economica e soprattutto politica, di una Turchia sempre più attore regionale di grande spessore.
La NATO e l'ingratitudine dei Libici
La Coalizione dei volenterosi era giunta in Libia per salvare la popolazione civile della repressione del tiranno Gheddafi. Quattro mesi dopo, le folle libiche hanno disertato il territorio liberato di Bengasi e si sono ammassate in grandi manifestazioni contro la NATO. Di fronte a una realtà politica inaspettata, l'armada dell'Alleanza Atlantica non ha più una strategia. Gli italiani hanno iniziato il loro ritiro, i francesi cercano la via d'uscita.
"Rivolte arabe": dove va la Turchia?
Passano i giorni, ma la posizione assunta da Ankara sulle gravi emergenze libica e siriana (nel primo caso un’aggressione militare “atlantica” al di fuori di ogni norma del diritto internazionale, nel secondo azioni di gruppi armati spacciati dalla propaganda occidentale come “manifestazioni democratiche”) continua indubbiamente a suscitare perplessità e un certo sconcerto nell’opinione pubblica turca.
Sviluppi Politici nell'Egitto della "rivoluzione"
Fin dai tempi di Ottaviano Augusto, la potenzialità strategica dell’Egitto aveva fatto di questa terra una delle più importanti province imperiali. Oggi, in seguito agli eventi che hanno sconvolto il governo Mubārak, la posizione del Cairo nello scenario internazionale torna ad essere discussa.
Di ritorno dalla Libia. Intervista a Gilles Munier
Gilles Munier, noto per il suo sostegno al popolo iracheno nelle guerre del Golfo e durante l’embargo, ha appena trascorso una settimana a Tripoli, città bombardata quotidianamente dai caccia della NATO. Egli ha in progetto di ritornarvi “per raccogliere testimonianze dei leader locali sul ruolo giocato dai servizi segreti occidentali e dagli interessi petroliferi nello scoppio e nella repressione delle rivolte arabe”, ed inoltre per aggiornare il suo ultimo libro: Le spie dell’oro nero.
Bombardamenti umanitari? Gli obiettivi geostrategici della guerra alla Libia
Si è svolta sabato 25 giugno 2011 a Milano, presso il Centro Culturale San Fedele, la conferenza Bombardamenti umanitari? Gli obiettivi geostrategici della guerra alla Libia, organizzata dall'Istituto di Alti Studi in Geopolitica e Scienze Ausiliarie. Sono intervenuti, davanti ad alcune decine di persone, Aldo Braccio (redattore di "Eurasia"), Maurizio Cabona (giornalista e saggista), Roberto Giardina (redattore del "Quotidiano Nazionale"), Luca Tadolini (difensore di Nuri Ahusain) e Joe Fallisi (testimone oculare dello scoppio della guerra). Di seguito i video integrale dell'evento.