Perché l’Europa ha bisogno della Turchia?

Accanto a quella che può essere considerata la più grande delle potenze euroasiatiche, la Russia, bisogna affiancare la più piccola ma altrettanto importante Turchia,...

Turchia: Un nuovo accordo per la politica globale

Casualmente, senza il rumore dei media, un grande evento in termini di geopolitica, con pesanti conseguenze per l'equilibrio del mondo, è appena accaduto. La Turchia si stanca... Si è a lungo parlato dell’ ingresso della Turchia nell'Unione europea. Ma alcuni stati sono particolarmente riluttanti, in particolare Francia e Germania che, tuttavia, ospitano una grande comunità turca E le cose si trascinano, gli anni passano, la Turchia molla. Tuttavia, Erdogan ricorda costantemente che è interesse dell'Unione europea includere la Turchia tra i suoi membri, in modo che tenda un ponte tra il mondo musulmano di oltre 1,5 miliardi di persone, e, attraverso l’Europa, il resto del mondo.

Scoperti dei dispositivi spionistici israeliani nel sud del Libano

E’ la resistenza che ha informato l'esercito libanese della presenza di tre sistemi di spionaggio israeliani installati nella valle di al-Ank, tra le frazioni di Hula e Meis Eljabal, che si trova a circa un migliaio di metri dalla posizione dell'esercito israeliano di Al-Abbad. Ed è allora che Tzahal ha iniziato ad assediare la regione, quando dei droni israeliani sono arrivati sulla scena. Intorno alle 20:20 di sabato notte, una prima bomba è esplosa. Sabotato il dispositivo, sembra che sia stato fatto detonare a distanza, dalla Palestina occupata. Hezbollah e l'esercito libanese hanno accusato il nemico sionista di averlo distrutto, per non essere smantellato e decodificato.

L'Iran nella strategia del ragno

Il momento è decisivo. Teheran ha chiesto ancora alcuni giorni per decidere se accettare la proposta di compromesso uscita dai negoziati di Vienna sul suo programma nucleare. Ripercorrere la cronistoria degli avvenimenti dell'ultima settimana fa capire quanto delicato e pericoloso sia questo frangente.

Bagliori di una guerra segreta

Il 19 ottobre riprendono a Vienna i negoziati sul nucleare iraniano. Le schermaglie pubbliche non mancano: gli iraniani annunciano che senza accordo sull'arricchimento dell'uranio all'estero continueranno da soli; Hillary Clinton risponde che gli Usa non attenderanno oltre; Vladimir Putin sostiene che non ci sono le condizioni per un inasprimento delle sanzioni. Intanto segnali disparati fanno intendere che sono in corso scontri sotterranei, autentici bagliori di una guerra segreta.

Barak mette in guardia dal danneggiare ulteriormente le relazioni Israele-Turchia

Il ministro della Difesa Ehud Barak ha messo in guardia, lunedì, dal danneggiare ulteriormente le relazioni di Israele con la Turchia, dopo che la Turchia ha escluso Israele da un esercitazione militare congiunta a causa delle sue critiche all'offensiva invernale di Israele contro Hamas, a Gaza. "Le relazioni tra Israele e la Turchia sono strategiche e sono state mantenute per decine di anni", ha detto Barak alla fine di in una riunione, secondo una dichiarazione rilasciata dal suo addetto stampa.

Un attacco contro l’Iran non sarebbe che un preludio alla realizzazione dei veri obiettivi...

Dopo aver attaccato l’Iran, verosimilmente Israele se la prenderà simultaneamente con Hamas a Gaza e con Hezbollah in Libano; inoltre riprenderà un controllo totale sulla Cisgiordania occupata. S’impadronirà totalmente della Cisgiordania, perché, nonostante alcune discordie tra Hamas ed el Fatah, una tale massiccia aggressione degli Israeliani sarà considerata non solo un attacco contro Hamas, bensì un’aggressione contro il popolo palestinese nel suo insieme. Ben presto, i Palestinesi scopriranno che un attacco così massiccio ha in realtà un solo scopo: distruggere ogni resistenza palestinese, sia essa di el Fatah oppure di Hamas, occupare completamente tutti i territori palestinesi, sottomettere la totalità del popolo palestinese e dissolvere l’Autorità palestinese, mettendo fine una volta per tutte ad ogni speranza di edificare uno Stato palestinese.

Iraq: la resistenza naqshband

A sentire il comando americano, l’Esercito degli uomini della Naqshbandiyya - Jaysh Rajal al-Tariqa al-Naqshbandiyya (JRTN) – è oggi l’organizzazione della resistenza irachena che più minaccia il regime di Bagdad. Resa ufficiale il 30 dicembre 2006, nella notte dell’esecuzione del presidente Saddam Hussein, esso fa parte del Comando supremo per lo Jihad e la Liberazione, il fronte diretto da Izzat Ibrahim al-Duri, capo del partito Baas clandestino, sulla cui testa pende una taglia di 10 milioni dollari, vivo o morto!

La Democrazia in Medio Oriente

Pubblichiamo un articolo di Giulio Brigante Colonna, ricordando ai nostri Lettori che la democrazia, in termini geopolitici, ha sempre rappresentato la sovrastruttura delle Potenze...

Brzezinski: Se Israele attacca l'Iran, i suoi bombardieri dovranno essere intercettati

Il braccio di ferro tra Washington e Tel Aviv si indurisce. Intervistato dal giornalista ‘anti-cospirazionista’ Gerald Posner del sito Daily Beast, Zbigniew Brzezinski ha fatto appello alla fermezza, se Israele oltrepassa gli ordini degli Stati Uniti e attaccasse l'Iran.
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