Lunedì 16 aprile si è svolto a Reggio Emilia nella sede dell’Unione Industriali e in collaborazione con il Console Onorario della Bielorussia dr. Antonio Sottile un interessante convegno dal titolo: “Focus Belaurs”, per illustrare alle aziende italiane le opportunità d’investimento in Bielorussia.
All’iniziativa, che ha registrato una folta presenza di imprenditori, avrebbe dovuto partecipare anche l’Ambasciatore della Repubblica di Bielorussia in Italia, S.E. Evgeny Shestakov, il quale dovendosi recare a Baku per un importante convegno sulla FAO ha comunque inviato un saluto ai presenti.
Di estrema importanza, quindi, l’intervento del Consigliere Commerciale dell’Ambasciata bielorussa, dr. Dmitri Mironcik, che ha sottolineato l’impetuosa ripresa dei rapporti economici tra il suo paese e l’Italia nel 2011, con una crescita del fatturato pari al 57,2% rispetto all’anno precedente.
Il 2012 si profila già come un anno record per il commercio bilaterale, in quanto nei primi tre mesi dell’anno il volume di affari tra Italia e Bielorussia è più che raddoppiato se raffrontato a quello del 2011, grazie anche al contributo di SACE che erogherà circa 50 milioni di euro per favorire gli scambi.
Mironcik ha perciò illustrato alcune significative statistiche: in Bielorussia operavano nel 2011 5.200 imprese a capitale straniero, favorite da una tassazione che si attesta a circa il 27%; se oggi la Bielorussia si trova nel mondo al 61° posto della classifica dei paesi nei quali è preferibile investire, il suo obbiettivo è entrare tra i primi 30 entro il 2015 (fonti della Banca Mondiale).
Grazie alle agevolazioni fiscali e alle zone franche presenti nel paese, gli imprenditori hanno la possibilità (specie nei piccoli centri) di fare investimenti a condizioni estremamente agevolate.
A questo proposito il dr. Sergio Russo, Consulente dell’Ambasciata italiana a Mosca, ha rimarcato come con la nascita dell’Unione Eurasiatica gli scambi tra Russia, Bielorussia e Kazakhstan siano già oggi esenti da dazi.
Anche i prodotti che per entrare in Bielorussia necessitano di un documento di registrazione statale, come ad esempio il vino, una volta ottenuto lo standard di certificazione possono essere esportati in tutte e tre le nazioni senza alcuna scadenza dei termini.
Il Presidente della Zona franca di Brest, dr. Vladimir Nedvakh, ha invece evidenziato le favorevoli condizioni imprenditoriali offerte dalla propria regione, a partire dalla posizione geografica e dalla rete d’infrastrutture che permettono il collegamento con i corridoi di trasporto della CSI e dell’Unione Europea.
A queste bisogna aggiungere le agevolazioni di carattere fiscale e tributario, la presenza in loco di un personale altamente qualificato, lo sgravio della burocrazia e il grande aeroporto internazionale.
Dopo la Germania, l’Italia è il principale partner per la modernizzazione dell’economia bielorussa e quasi tutte le tecnologie per la produzione di burro e di latte in polvere (prodotti dei quali Minsk è uno dei massimi esportatori mondiali) vengono dal nostro paese.
Il dr. Valery Labun, Presidente della Camera di Commercio di Brest, ha aggiunto come nel settore agricolo, nel quale la Belarus vanta punte d’eccellenza, sia comunque forte la presenza di capitali privati e in alcuni casi stranieri, vista la possibilità di investire negli immensi terreni per la realizzazione di centri di logistica e di trasporto.
La Camera di Commercio di Brest assiste e fornisce consulenza a tutti gli imprenditori italiani interessati ad esportare macchinari, generi alimentari, energia elettrica, prodotti di cosmesi e a sviluppare progetti per l’innovazione tecnologica.
L’Avvocato Armando Ambrosio ha quindi effettuato una valutazione del sistema giuridico bielorusso, premettendo come secondo le statistiche della Banca Mondiale la Bielorussia si trovi al 44° posto nel mondo per la facilità di rilascio dei permessi (molto prima degli altri paesi della CSI) e al 14° per la possibilità di far valere i propri diritti in tribunale.
Anche se il Codice degli investimenti è attualmente in fase di riforma, è importante ricordarsi di mettere per iscritto tutte le clausole contrattuali e le eventuali modifiche.
Visti i buoni rapporti tra i due paesi è in vigore la Convenzione tra Italia e Bielorussia per la protezione degli investimenti, inoltre vi è la possibilità di ricorrere all’arbitrato di uno Stato terzo per ricevere un indennizzo in caso di esproprio o nazionalizzazione della proprietà.
In Bielorussia vi è un alto livello di protezione della proprietà intellettuale ma in caso di dissidio è sempre meglio ricorrere all’Arbitrato, in quanto sia Roma che Minsk sono membri e della Convenzione di New York per il riconoscimento e l’esecuzione delle sentenze arbitrali straniere.
*Di Stefano Vernole, redattore di “Eurasia” – Rivista di Studi Geopolitici
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