Fonte: Pravda

 

Osama bin Ladin è morto di morte naturale quasi 5 anni prima di quando è stato dichiarato eliminato da commando statunitensi. Questa affermazione sensazionale è stata fatta da un politico turco, ed ex agente dei servizi segreti degli Stati Uniti. In un’intervista a Channel One della Russia, ha detto che gli statunitensi hanno semplicemente trovato e aperto la tomba del leader di al-Qaida.
I giornalisti di Channel One hanno incontrato la prima volta questo uomo nel 2008. All’epoca venne descritto nel documentario “Piano Caucaso”, dove parlava dei tentativi dei servizi segreti occidentali, nei primi anni ’90, di separare il Caucaso settentrionale e, in particolare, la Cecenia, dalla Russia. Di nazionalità Cecena, Berkan Yashar ora è un politico turco, ma in quegli anni fu uno degli ideologi di Zhokhar Dudaev. Ha chiesto un incontro, promettendo di raccontare la verità sulla morte di Osama bin Ladin, che aveva incontrato nei primi anni ’90 in Cecenia.
“Nel settembre del 1992 mi trovavo in Cecenia, in quel momento ho conosciuto l’uomo il cui nome era Bin Ladin. Tale incontro si svolse in una casa a due piani nella città di Groznij. Al piano superiore vi era la famiglia di Gamsakhurdia, il presidente georgiano che poi fu cacciato dal suo paese. Ci incontrammo al piano inferiore. Osama viveva nello stesso palazzo”. Berkan ha detto di non sapere perché bin Ladin avesse visitato Groznij, e ha detto solo una cosa su suoi incontri: “Voleva solo parlare”
Tuttavia, secondo Channel One, in quegli anni l’ex dipendente di Radio Liberty Berkan Yashar, aveva già un nome operativo, Abubakar, datogli dalla  CIA. Secondo Berkan, dopo quel viaggio, dei cittadini ceceni apparvero nella cerchia di Osama bin Ladin. Berkan Yashar ha sottolineato che non hanno partecipato “direttamente agli attentati terroristici”. “Proteggevano bin Ladin, è stata una sua scelta perché si fidava di loro del tutto, e sapeva che non l’avrebbero mai tradito”, ha detto. Secondo Yashar non era l’unico che lo sapeva, ma anche i servizi di sicurezza russi e la CIA ne erano al corrente.
Rispondendo alla domanda se credeva che gli statunitensi avessero ucciso Usama bin Ladin in Pakistan, Berkan Yashar risponde: “Anche se il mondo intero ci crede, io non potevo crederci”. “Conosco personalmente i ceceni che lo proteggevano, sono Sami, Mahmood e Ayub, ed erano con lui fino alla fine. Mi ricordo quel giorno molto bene, erano tre su sei: il 26 giugno 2006. Queste persone, così come altre due di Londra e due americani, tutti e sette, lo videro morto. Era molto malato, era pelle e ossa, molto magro, e lo hanno lavato e seppellito”, ha detto Berkan Yashar.
Yashar ha sottolineato che sebbene i due musulmani statunitensi e due musulmani britannici, che erano le guardie di bin Laden e che lo videro morto, non hanno partecipato ai funerali. “Solo i tre ceceni lo seppellirono, secondo la sua volontà”, ha detto Yashar. Bin Ladin è stato sepolto, secondo Yashar, in una montagna al confine tra Pakistan e Afghanistan. “Non c’era nessun attacco”, ha detto. “Conosco le operazioni statunitensi dall’interno: hanno trovato la tomba, hanno tirato fuori bin Ladin e lo hanno detto a tutti. Hanno bisogno di mostrare come i servizi di sicurezza funzionano tecnologicamente, come ogni passo è controllato, e quindi presentarla come una grande vittoria, per dimostrare ai contribuenti che non pagano le tasse per niente.”
Berkan ora s’incolpa per i ceceni che tutelavano bin Ladin, “il terrorista numero uno” non era più in vita quando i servizi segreti degli Stati Uniti hanno cominciato ad ascoltare le conversazioni telefoniche di Berkan. Ha detto che era il primo che ha annunciato la data di morte di bin Laden. “Sono stato il primo che ha annunciato la data della sua morte, nel novembre del 2008, in una conferenza a Washington, senza fare alcun nome, e così sembra che allora che gli americani hanno cominciato a monitorare i miei contatti”, ha detto.
L’ultima guardia di sicurezza che Berkan vide, era Sami che, secondo lui, pochi giorni prima che bin Ladin fosse stato dichiarato ucciso, era stato rapito dai servizi segreti degli Stati Uniti. Sempre secondo Berkan, molto probabilmente, è stato lui che gli ha rivelato  il luogo esatto della sepoltura, nelle montagne al confine tra Pakistan e Afghanistan.
In ogni caso, l’ultima chiamata da Sami proveniva dal Pakistan. Berkan ha spiegato perché  ha informato i giornalisti di Channel One: temeva per la sua vita. Secondo lui, solo un’ampia pubblicità in tutto il mondo è in grado di proteggerlo dalla CIA. Tuttavia, nel caso, i servizi segreti turchi, secondo lui, lo doteranno di protezione ed armi.

Traduzione di Alessandro Lattanzio
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