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Il nostro redattore Claudio Mutti ha intervistato Nuri Ahusain, presidente della Lega degli Studenti Libici in Italia. Ecco il testo di seguito:
D. – Chi sono i “ribelli” che hanno impugnato le armi contro lo Stato libico? Da chi ricevono sostegno?
R. – Il fronte di quelli che vengono chiamati “ribelli” comprende diverse componenti, ciascuna con una sua identità politica. C’è un gruppo di ex ufficiali e funzionari che ha tradito la Giamahiria mettendosi al servizio di americani e inglesi. Ci sono poi alcuni gruppuscoli salafiti e qaidisti. Ci sono elementi dei Fratelli Musulmani. C’è anche una componente senussita, storicamente asservita agli inglesi; la Senussiya vorrebbe restaurare la monarchia mettendo sul trono Idris al-Sanussi, nipote dell’ultimo re libico, che si è trasferito negli USA. Inglesi e americani hanno sostenuto più o meno tutti questi gruppi. Quanto ai Fratelli Musulmani, che sono presenti e attivi in vari paesi, dovrebbero essere sostenuti dall’Arabia Saudita.
D. – Come ha reagito il popolo libico alla presa di posizione della Russia e della Cina, che, anziché avvalersi del diritto di veto in sede ONU, con la loro astensione hanno dato via libera all’aggressione occidentale?
R. – L’atteggiamento russo ci ha profondamente stupiti, perché la Russia, oltre ad avere da tempo ottime relazioni con la Libia, ha una buona politica estera e non ha nessun interesse allo scoppio di una guerra. Anche con la Cina abbiamo avuto un ottimo rapporto, tant’è vero che Gheddafi, prima del voto dell’ONU, aveva prospettato la possibilità di concedere alla Cina l’estrazione del petrolio libico. Da noi c’erano 25.000 Cinesi, che sono stati costretti dalla guerra ad abbandonare la Libia. Probabilmente la Russia e la Cina si sono scambiati favori con gli Stati Uniti. Sembra, per quanto riguarda la Russia, che gli USA abbiano esentato dall’obbligo del visto i cittadini russi.
D. – Come vi siete spiegati il voltafaccia del governo italiano?
R. – Abbiamo avuto la riconferma che l’Italia è subordinata alla volontà degli Stati Uniti, i quali la occupano militarmente attraverso la presenza di proprie basi e di basi NATO. Inoltre, l’Italia non ha una volontà politica unica, perché voi siete politicamente divisi tra destra, sinistra, centro e così via e perfino il governo ora dice una cosa per bocca di Berlusconi ora un’altra per bocca di Frattini. D’altronde i membri della vostra classe politica perseguono interessi particolari, non il bene comune e l’interesse nazionale e popolare. Mi dispiace dover dire questo, perché io amo l’Italia, il popolo italiano, la cultura italiana.
D. – Per quanto riguarda la Francia, ritiene che che l’iniziativa guerrafondaia di Sarkozy si possa spiegare, oltre che con le motivazioni di rapina petrolifera e di propaganda preelettorale, col tentativo di ristabilire il controllo francese sull’Africa subsahariana?
R. – Certamente. Dopo la nascita dell’Unione Africana, ideata a Tripoli e presieduta da Gheddafi, il neocolonialismo francese in Africa è definitivamente tramontato. Dopo la creazione dell’Unione Africana, i rapporti di Parigi con l’Africa devono passare attraverso Tripoli e questo, naturalmente, non è stato accettato di buon grado dai circoli neocolonialisti francesi.
D. – Qual è il ruolo dell’entità sionista in questa vicenda? Si è detto che la Libia si è servita di organizzazioni sioniste per arruolare mercenari
R. – Si tratta di notizie incredibili e ridicole, che hanno lo scopo evidente di seminare diffidenza nei confronti della Libia nel mondo musulmano. A diffondere queste ed altre menzogne (come quella della fuga di Gheddafi in Venezuela) è stata Al-Jazira, un’emittente compromessa coi sionisti. Non per niente tra i proprietari di Al-Jazira figura Rupert Murdoch.
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