Durante la “Conferenza Sul Cambiamento Climatico” avvenuta a Cochabama (Bolivia, ndr) lo scorso aprile, il Ministro degli Affari Esteri, David Choquehuanca, ha affermato: “Per noi indigeni la cosa più importante è la vita, l’uomo si trova all’ultimo scalino, ciò che più importa sono le nostre colline, i nostri fiumi, il nostro vento. Sopra ogni cosa ci sono le farfalle, le formiche, le stelle e i nostri colli, e solo alla fine c’è l’uomo” (ABI, 20/04/2010).

Dichiarazioni che permettono di comprendere il comportamento di alcuni ideologi del potere mondiale, secondo i quali è lecito eliminare parte dell’umanità, affinché si salvi il pianeta.

Sfortunatamente per noi, i candidati all’eliminazione sono sempre persone dalla pelle scura, gialla, ramata o nera, in maniera da garantire il futuro della stirpe bianca.

Il 1 Luglio del 1983, presso l’Università dell’Ontario Occidentale, il principe Filippo di Edimburgo si lamentò della spesa che aveva comportato lo sradicamento della malaria dallo Sri Lanka e dei costi che avrebbe seguito tale operazione, ovvero, il triplo di bocche da sfamare nel paese asiatico, con il conseguente deterioramento dell’ambiente.

Lo scienziato statunitense, Eric Pianka, durante un’acclamata conferenza presso l’Accademia di Scienze del Texas, sostenne che “l’essere umano non è meglio di un batterio” e coloro che vorranno sopravvivere dovranno disfarsi dei nuovi batteri; aggiungendo che il 90% della popolazione mondiale dovrebbe essere eliminata.

Tenendo conto di come il virus dell’AIDS stia rallentando la sua incisione”, ha precisato, “la migliore soluzione per raggiungere questo spopolamento è il virus Ebola, ma non quello trasmesso da persona a persona, bensì quello trasmissibile per via aerea” (bahianoticias.com, 21/010/2010).

Postulati simili vennero parzialmente attuati con il lancio delle bombe atomiche sopra Hiroshima e Nagasaki, mentre oggi si continuano a provocare genocidi sistematici, sopratutto in Africa.

I detentori del potere mondiale non si commuovono per le morti evitabili nei loro paesi, come accaduto con le inondazioni a New Orleans; preferirebbero un mondo semi vuoto, dove poter sotterrare le loro scorie radioattive , e dove poter prolungare il loro sistema di vita egoistico, basato sull’acquisto di quattro automobili per famiglia, fabbricate da robot, in cui il trasporto collettivo è quasi del tutto inesistente.

A non pochi oligarchi latinoamericani non dispiacerebbe eliminare dai loro paesi, favelas e città ridotte alla miseria.

Quello che preoccupa, dunque, è come le parole del Cancelliere possano essere utilizzate per giustificare simili aberrazioni.

Il mondo occidentale ha dimenticato il carattere sacro dell’essere umano, portatore di un’anima immortale, secondo il Cristianesimo.

Affermare che l’uomo e la donna, valgano meno di una formica è anticristiano e anticattolico.

Non sarebbe, quindi, opportuno che ciò venga ribadito pubblicamente anche dai sacerdoti che appoggiano il governo, come Xavier Albó **, per esempio?

Occidente che, tra l’altro, non ha adempiuto alla Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo e del Cittadino, del 1789, secondo la quale “gli uomini nascono liberi e uguali nei diritti” e dove si puntualizza come il diritto alla vita sia inerente all’umanità.

Verità che sono state del tutto prevaricate dal capitalismo, capace di edificare società corrotte dal lusso e dal consumismo, al costo di invasioni, schiavismo e saccheggio di paesi periferici, molti dei quali ancora oggi vittime del colonialismo interno.

Nessuno, con un po’ di sano giudizio, potrà opporsi a non adottare mezzi universali per fermare il riscaldamento globale. Tuttavia, è inaccettabile separare la conservazione della Madre Terra dalla difesa del genere umano.

Ricordiamoci che anche i nazisti pensavano che ebrei e gitani valessero meno di formiche e batteri.

*Il termine “Cancelliere” è usato in molti paesi indio-latini per indicare il Ministro degli Affari

Esteri – NdT–

** Gesuita e antropologo, nominato recentemente consigliere per il dialogo inter-religioso con le religioni indigene delle Americhe, presso il Pontificio Istituto Orientale. La nomina è avvenuta per mano di P.James Mc Cann, a sua volta nominato come nuovo rettore dell’istituto da Papa Benedetto XVI. – NdT –

Andres Soliz Rada è un avvocato, giornalista, leader sindacale, professore universitario e politico boliviano. E’ uno dei più importanti difensori delle risorse naturali della Bolivia. / E’ stato nominato Ministro degli Idrocarburi dal presidente Evo Morales.

(Traduzione di Stefano Pistore)

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