Tiberio Graziani, direttore di “Eurasia”, è stato intervistato dall’agenzia di stampa iraniana “IRNA” (vedi notizia originale in farsi).
Il direttore Graziani ha affermato che dalla Rivoluzione del 1979 il paese costituisce un ostacolo ai disegni strategici degli USA nel “Grande Medio Oriente”. Lo stesso ruolo, fino a pochi anni fa, era ricoperto soprattutto dall’Iràq, ma Graziani ha rilevato come l’Iràn costituirebbe un obiettivo bellico molto più arduo di quello, tanto che un ipotetico attacco statunitense sarebbe quasi certamente destinato a fallire.
Interrogato dai giornalisti iraniani sulla “comunità internazionale”, il direttore Graziani ha contestato quest’espressione, preferendo parlare di “popoli e Stati”, per meglio rendere la varietà d’opinioni che si riscontra tra di essi. Alcuni paesi, come Russia, Cina, India, Venezuela, Argentina, Brasile ed altri, possono considerarsi pienamente indipendenti, ed infatti la maggior parte di essi ha posizioni “morbide”, se non addirittura favorevoli, nei confronti del programma nucleare iraniano. Altri paesi, come quelli europei, vanno considerati a “sovranità limitata”, perché soggetti all’egemonia degli USA, resa palese anche dalla presenza d’installazioni militari nordamericane.

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