Fonte: Strategic Culture Foundation http://en.fondsk.ru/print.php?id=2909 07.04.2010
Washington ha ufficialmente svelato la sua nuova dottrina nucleare, il nuovo trattato START-2 tra la Russia e gli Stati Uniti è pronto per la firma a Praga l’8 aprile, e il 12-13 aprile il presidente degli Stati Uniti B. Obama ospiterà il Nuclear Security Summit a Washington. Evidentemente, gli Stati Uniti stanno lanciando un’ampia offensiva anti-nucleare.
Nessun esempio di sacrificio verso l’umanità o popoli di altri paesi, può essere ravvisato nella storia degli Stati Uniti del secolo scorso. Non sarebbe realistico aspettarsi che l’avvento di un presidente afro-americano alla Casa Bianca cambi la filosofia politica del paese, tradizionalmente inteso a conseguire il dominio globale? Coloro che credono che qualcosa di simile sia possibile, devono cercare di capire perché gli Stati Uniti – il paese con un bilancio militare superiore a quelli di tutti gli altri paesi del mondo messi assieme – continui a spendere somme enormi di denaro per dei preparativi di guerra. Perché Washington sta attivamente diffondendo le attività militari nello spazio, aumentando le sue forze strategiche non-nucleari, sviluppando la difesa globale antimissile, e convertendo i suoi potenti sottomarini nucleari classe Ohio in vettori dei missili da crociera con testate non nucleari? Ci sono troppe domande che invitano a risposte ovvie, e le risposte si combinano in un quadro che mostra che le intenzioni degli Stati Uniti sono tutt’altro che pacifiche.
Vediamo brevemente la strategia degli Stati Uniti nel corso degli ultimi anni. Nel 2002 G. Bush ha istituito una commissione di indagine sulla situazione in materia di armi nucleari. Le sue conclusioni sono state le seguenti:
– La Russia nel suo stato attuale, non presenta una minaccia nucleare per gli Stati Uniti;
– Le armi nucleari USA non rappresentano un efficace strumento di attuazione della strategia di sicurezza degli Stati Uniti, come non possono proteggere il paese dagli attacchi terroristici, né essere utilizzate per esercitare pressioni sugli stati canaglia.
– Pur essendo un carico finanziario enorme, il mantenimento degli arsenali nucleari non ha un costo efficiente.
Dopo accese discussioni suscitate dalle conclusioni, Washington ha deciso di ridurre drasticamente il bilancio delle forze nucleari strategiche e di concentrarsi sullo sviluppo una guerra convenzionale di nuova generazione. Come compromesso con i sostenitori della strategia pro-nucleare e di coloro ancora preoccupati della Russia e della Cina come fonte di minaccia nucleare, l’amministrazione statunitense ha preso la decisione di ritirarsi dal Trattato Anti-Ballistic Missile del 1972, e di schierare uno scudo antimissile globale.
Nel 2003, G. Bush ha approvato il concetto Prompt Global Strike. Lo stesso anno, gli Stati Uniti hanno ufficialmente abolito il trattato Anti-Ballistic Missile del 1972, stabilito il Global Strike Command in cui 450 sistemi delle forze nucleari strategiche sono stati trasferiti, convertendoli in vettori di precisione con testate convenzionali. Sono iniziati i lavori per attrezzare 4 sottomarini Ohio per poter trasportare missili da crociera. I 24 missili balistici Trident-2 dei sottomarini, sono stati sostituiti con 160 Tomahawk aggiornati. I missili Trident-2 sono stati aggiornati per trasportare testate non nucleari. Allo stesso tempo, si sono intensificati gli sforzi per creare una nuova classe di missili da crociera strategici (con gittata di 6.000 chilometri e una velocità di Mach 6). Un ampio programma di dispiegamento di circa 1.400 impianti di difesa missilistica strategica è stato attuato.
Il concetto Prompt Global Strike prevede un attacco concentrato, con impiego di diverse migliaia di armi di precisione convenzionali, in 2-4 ore, che dovrebbe distruggere completamente le infrastrutture critiche del paese bersaglio e quindi costringerlo a capitolare. Nel 2009 l’iniziativa Prompt Global Strike, che è stato il frutto preferito dell’amministrazione G. Bush, è stata ereditata da B. Obama. L’Amministrazione dalla mentalità pragmatica, ha calcolato che non aveva senso spendere molte risorse per le armi nucleari, che è impossibile utilizzare in pratica (a causa del rischio di un attacco di rappresaglia nucleare e per la preoccupazione della contaminazione radioattiva di grandi aree). Le guerre in Jugoslavia e in Iraq sono state vinte con le armi convenzionali, per lo più bombe di precisione e missili da crociera. Il concetto Prompt Global Strike è volto a mantenere il monopolio statunitense nel settore militare, e ad allargare il divario tra esso e il resto del mondo. Combinato con il dispiegamento del sistema di difesa antimissile, che dovrebbe mantenere gli Stati Uniti immuni dagli attacchi di rappresaglia della Russia e della Cina, l’iniziativa Prompt Global Strike sta per trasformare Washington nel dittatore globale dell’era moderna.
L’obiettivo reale della campagna anti-nucleare delle colombe del 2010, lanciata dall’amministrazione di Obama, è quello di rendere l’attuazione del suddetto programma più economico. Presentando la nuova dottrina nucleare di Washington, B. Obama ha detto che gli Stati Uniti si impegnano a non usare le armi nucleari anche nel caso in cui esso sia oggetto di un attacco chimico o batteriologico. Immediatamente, critiche sono state mosse agli autori della dottrina militare della Russia, affinché Mosca non respinga l’opzione del primo colpo nucleare. Abbiamo seri motivi per usarlo, però. Semplicemente, l’arsenale di vettori intercontinentale per la guerra convenzionale degli Stati Uniti, è così imponente, che non farà più affidamento sull’opzione dell’attacco nucleare.
In sostanza, la nuova dottrina nucleare degli Stati Uniti è un nuovo elemento della strategia di sicurezza degli Stati Uniti, che sarebbe più adeguato definire strategia di totale impunità. Gli Stati Uniti stanno incrementando il loro bilancio militare, scatenando la NATO come gendarme globale e pianificando un’esercitazione reale in Iran, in pratica per testare l’efficienza dell’iniziativa Prompt Global Strike. Allo stesso tempo, Washington parla di un mondo completamente senza nucleare.
Traduzione di Alessandro Lattanzio
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http://sitoaurora.altervista.org
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