I rapporti e le relazioni tra Iran e Russia, all’indomani del crollo dell’URSS, per via della vicinanza geografica dei due Paesi, dei legami storici, delle caratteristiche economiche e delle altre peculiarietà di queste nazioni, hanno sempre caratterizzato la politica internazionale. Alcune questioni internazionali, sia a livello regionale, sia a livello globale, hanno avvicinato notevolmente i due Paesi creando una comunanza di vedute su molti temi. Per comprendere meglio questi temi abbiamo deciso di contattare il sig. Rasul Shaian, console della Repubblica Islamica dell’Iran presso la città russa di Kazan, e di porgli alcune domande.
Egregio sig. Shaian, partendo dal presupposto che sono passati due anni dall’inizio del suo incarico a Kazan, come considera le relazioni tra Russia e Iran?
Le relazioni bilaterali si stanno espandendo in vari ambiti, soprattutto in ambito politico, economico, culturale, per le questioni regionali, in Medio Oriente e nello spazio russo-eurasiatico, e lo stesso dicasi per le questioni internazionali e globali. La comunanza di vedute su molti temi ha fatto aumentare le nostre relazioni. Per ciò che concerne poi le prerogative del consolato iraniano a Kazan, debbo dire che noi copriamo i rapporti specifici tra Tehran e 13 regioni e repubbliche della Federazione Russa. Quando due anni fa iniziò il mio mandato, mi accorsi che in queste regioni di nostra competenza non vi era una informazione onesta e veritiera sulla situazione economica della Repubblica Islamica dell’Iran, e ciò soprattutto per la pesante propaganda dei media occidentali, seguiti anche in Russia. Allora abbiamo deciso di pubblicare una rivista (“Bollettino mensile economico”), grazie alla quale, informiamo in modo corretto gli imprenditori e gli enti influenti nelle zone di nostra competenza, e abbiamo organizzato anche dei convegni e degli incontri con varie personalità influenti. Per non dire poi dei viaggi che facciamo in diverse zone di queste 13 repubbliche per informarci e informare, direttamente sul territorio. Discutiamo spesso anche coi presidenti di queste repubbliche della Federazione, soprattutto di temi economici, scientifici, accademici, culturali, artistici. Circa diciotto anni or sono, per via dei legami con la regione di Kazan e del Tatarstan, la Repubblica Islamica decise di intraprendere i negoziati per aprire il consolato di cui oggi io sono il responsabile. Il consolato quindi è stato aperto ufficialmente nel 2007. Da allora i rapporti bilaterali in tutti i campi si sono espansi notevolmente. In alcuni ambiti però i legami sono molto forti, ed in particolare per ciò che concerne l’acquisto di elicotteri, le collaborazioni in importanti industrie della città di Tabriz in Iran (produzione di camion e tir) e nel settore energetico. Colgo quindi l’occasione per ringraziare anche i miei predecessori e i consoli che mi hanno preceduto a Kazan. Negli ultimi due anni poi, abbiamo avuto un importante viaggio in Iran del presidente della Repubblica del Tatarstan e anche importanti colloqui con il ministro degli esteri iraniano, il dott. Ali Akbar Salehi, per affrontare i temi riguardanti i rapporti bilaterali. D’altronde i responsabili russi nei loro viaggi in Iran hanno visitato anche Asaluieh, nell’Iran meridionale, uno dei più importanti centri e giacimenti di gas naturale nel mondo. Il viaggio della delegazione russa originaria della regione di Kazan, tenutasi nell’autunno del 2011 in Iran, si è poi concluso con colloqui anche col presidente Ahmadinejad.
In questi due anni in cui lei è stato console, i rapporti bilaterali su cosa si sono concentrati?
Noi, nei nostri legami con la Russia e con la regione di Kazan in particolare, non abbiamo limitazioni. In molti ambito negli ultimi anni le relazioni sono migliorate, ad esempio posso citare la collaborazione ottima che abbiamo avuto nell’estrazione del rame a Tabriz, con aziende russe che hanno investito molto in quell’ambito. Lo stesso dicasi per il settore energetico e industriale. Indubbiamente le sanzioni occidentali provocano dei problemi, visto che alcune aziende di Kazan hanno dei partner occidentali, e ciò ha un’influenza negativa sulle relazioni tra Russia e Iran. Ma visto lo stretto legame storico che abbiamo, queste politiche non fermano le collaborazioni, e recentemente in una importante fiera a Tehran, concernente la nanotecnologia e il settore dell’alta tecnologia, vi è stata una massiccia presenza di delegazioni del Tatarstan. Queste presenze si moltiplicheranno in futuro per le prossime fiere internazionali, in ambito energetico e non solo.
Secondo lei, la vicinanza culturale, storica, religiosa, esistente tra Tatarstan e Iran, che ruolo può avere nel miglioramento costante delle relazioni russo-iraniane?
Come sapete, in passato in questa regione si scriveva usando i caratteri arabo-persiani, e i popoli di questa macroarea sono vicini a noi dal punto di vista religioso. Nel 922 d. C., un certo Ibn ul-Fazlan, di origini iraniche e abitante di Baghdad, si trasferì nel Tatarstan con una delegazione, e diffuse in queste zone la religione islamica, oltre all’alfabeto e ai caratteri arabo-persiani. Questo alfabeto era in uso fino al 1926. In queste zone si sono scritti molti libri in lingua persiana o comunque usando la variante persiana dell’alfabeto arabo. Ancora oggi in molte parole della lingua locale vi sono tracce del persiano, come i giorni della settimana, e altre parole di uso comune. Poi bisogna sottolineare una cosa fondamentale. La nostra visione islamica e quella degli abitanti del Tatarstan è molto vicina, in quanto entrambi siamo contrari all’estremismo e al settarismo massimalista. Tutto questo ha creato un potenziale formidabile per l’espansione dei rapporti bilaterali tra noi e il Tatarstan, base fondamentale per migliorare giorno dopo giorno le relazioni tra Repubblica Islamica dell’Iran e Federazione Russa.
Il Tatarstan ha una posizione geografica molto importante e centrale, sia per le comunicazioni via terra, sia per quello che riguarda le linee aeree. Che programmi avete per sfruttare queste potenzialità?
La grande forza del Tatarstan consiste appunto nella sua centralità nella Federazione Russa. Tutto ciò che si deve muovere qui, da est a ovest, da nord a sud, e viceversa, deve passare da questa regione. Inoltre qui abbiamo la possibilità di raggiungere il Mar Caspio attraverso il fiume Volga, e come sapete il trasporto marittimo è più conveniente di altri. Bisogna indubbiamente sfruttare tutto ciò, ma bisogna anche considerare che per alcuni mesi questi tipi di mezzi non sono utilizzabili, viste le condizioni atmosferiche e il ghiacciamento del fiume. Inoltre cercheremo di avviare i negoziati per creare una linea aerea diretta, tra l’Iran e Kazan, affinché i turisti possano viaggiare e conoscere le località meravigliose. A Kazan ci sono bellissime moschee e altri monumenti meravigliosi, e la popolazione ha una cultura molto vicina alla nostra.
L’aumento delle relazioni bilaterali tra Russia e Iran, è al centro dei dibattiti tra i dirigenti delle due nazioni; concretamente nel futuro prossimo cosa avete in mente per sviluppare le relazioni, almeno per quello che riguarda la sfera di sua competenza, nella regione di Kazan e nelle zone limitrofe?
Il nostro obiettivo è sempre quello di aumentare le relazioni e di migliorare rispetto allo “status quo”. A dire il vero negli ultimi anni ciò è sempre avvenuto, anche se nelle statistiche ufficiali non vengono riportati tutti gli scambi commerciali. Nella zona di nostra competenza ad esempio posso dire che una parte consistente della frutta, dagli agrumi ad altri tipi di frutta e verdura, sono di origine iraniana, per non dire poi di molti prodotti del nostro artigianato, molto apprezzati qui. Un’altra presenza importante iraniana a Kazan è quelle delle aziende del settore alimentare “halal”.
Lei, essendo console della Repubblica Islamica dell’Iran a Kazan, che consigli può dare per aumentare il livello delle collaborazioni tra i due Paesi?
Dobbiamo impegnarci nelle varie commissioni economiche tra Russia e Iran, per alzare il livello della cooperazione, in quanto noi abbiamo legami storici reciproci, ed essendo i nostri Paesi vicini geograficamente, è importante che i legami si rafforzino. In molti temi di politica regionale e mondiale noi abbiamo punti di vista molto vicini, e spero che le relazioni economiche e commerciali possano espandersi ulteriormente. Oggi possiamo dire che le relazioni politiche, scientifiche e culturali sono buone, ma dobbiamo sviluppare ulteriormente le relazioni economiche; ciò è una cosa fattibile. Oggi noi e la Cina abbiamo raggiunto un interscambio commerciale intorno ai 45 miliardi di dollari, e abbiamo importanti legami commerciali con la Turchia. Anche con la Russia possiamo fare lo stesso.
Come valuta il futuro delle relazioni tra Iran e Russia?
Io sono ottimista, visto che il potenziale dei due Paesi è enorme, e spero che le imprese iraniane possano venire qui, e vedere da vicino le opportunità per gli investimenti. Questa regione è molto sicura, e sono sicuro che gli iraniani rimarranno colpiti positivamente. La Repubblica del Tatarstan, è abitata da un popolo profondamente spirituale, e le relazioni tra le varie etnie e confessioni religiose sono ottime. Qui vivono circa 4 milioni di persone, e il 53 percento sono di religione islamica; qui i musulmani vivono in pace ed armonia con gli aderenti ad altre confessioni. Inoltre le relazioni tra Iran e Repubbilca del Tatarstan si sviluppano anche grazie ai parlamentari iraniani, che hanno buone relazioni coi parlamentari russi, soprattutto quelli originari di Kazan e delle zone limitrofe. L’anno scorso ci sono state collaborazioni importanti tra vari gruppi parlamentari iraniani e russi.
(Traduzione di A. R. Jalali dal sito in lingua persiana iras.ir)
http://www.iras.ir/vdcjhxe8.uqeaozsffu.html
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