Fonte: http://www.voltairenet.org/article166434.html

Il presidente Dmitry Medevedev ha deciso di interrompere i finanziamenti biennali russi per la Transnistria.

Secondo il quotidiano Kommersant, la Banca centrale russa aveva rilevato le attività illecite di riciclaggio di denaro della banca Transnistria, Gazprombank.

L’indipendenza della Transnistria (ex Bessarabia) non è stata riconosciuta alla dissoluzione dell’URSS. Le Nazioni Unite ritengono che questo piccolo paese sia una regione separatista della Moldova, che era stata unita da Stalin. Nel 1992, gli eserciti moldavo e rumeno, inquadrati dalla NATO, hanno invano tentato di schiacciarla. Per 18 anni questo piccolo paese resistette alla comunità internazionale e mise in pratica, con successo, il sogno gorbacioviano di una società che unisce l’iniziativa individuale e la distribuzione socialista della ricchezza. Conserva un’importanza strategica per il transito del gas.

1650 soldati russi forniscono la protezione della Transnistria nei confronti della NATO. Nel 2006 la Transnistria aveva votato in massa un referendum per l’adesione alla Russia, ma questa è stata respinta. Dal 2008, la Russia versava un’indennità di vecchiaia supplementare a 134.000 cittadini russi che vivono lì (la “Poutinka“, con riferimento al loro patrono Vladimir Putin).

Gazprombank è la banca principale della Transnistria. E’ diretta da Oleg Smirnov, figlio del presidente-fondatore dello Stato, Igor Smirnov.

Traduzione di Alessandro Lattanzio
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