Intervistato dalla televisione russa in lingua araba “Russia oggi”, il ministro algerino degli Esteri, Mourad Medelci, ha toccato vari aspetti delle questioni internazionali, tra cui la crisi siriana e gli affari bilaterali russo-algerini, in particolare gli accordi militari tra i due paesi.
Per quanto concerne la crisi siriana, il ministro algerino ha dichiarato che “su questo argomento, l’Algeria converge sulla posizione russa”.
La convergenza dei punti di vista e delle posizioni è motivata da “quello che sta avvenendo in quel paese”. L’Algeria chiede la cessazione degli atti di violenza, da qualunque parte provengano, e rifiuta di schierarsi con l’una o con l’altra parte, perché così non si troverebbe soluzione alla crisi.
Per quanto riguarda gli accordi bilaterali, il ministro degli Esteri algerino si è detto soddisfatto della cooperazione militare. “La cooperazione tra i due paesi ha raggiunto una tappa importante dell’industrializzazione nel campo militare”, ha dichiarato.
Mourat Medelci probabilmente si riferiva alla richiesta fatta dalla Russia all’Algeria per il finanziamento e la fabbricazione dell’ultimo tipo di aereo da combattimento a reazione. L’agenzia russa di Stato per le esportazioni di equipaggiamenti militari, la Rosoboronexport, aveva inoltrato una richiesta di aiuto economico a vari paesi, tra cui l’Algeria, per la fabbricazione di questo aereo di quinta generazione, chiamato Petka, che viene presentato come il futuro gioiello della flotta aerea russa. Questo aereo, chiamato anche T-50, è concepito dal grande costruttore aeronautico russo Sukhoi. L’impegno finanziario algerino nella fabbricazione consentirebbe a questo aereo di accedere, come promette il costruttore, ad una tecnologia di punta ed alla coproduzione. Il ministro algerino ha d’altronde parlato degl’investimenti economici russi in Algeria.
Mourat Medelci ha auspicato l’incremento degli investimenti russi in Algeria, citando come un fatto esemplare la “massiccia presenza russa in Algeria nel settore metallurgico negli anni Settanta”.
La convergenza dei punti di vista e delle posizioni è motivata da “quello che sta avvenendo in quel paese”. L’Algeria chiede la cessazione degli atti di violenza, da qualunque parte provengano, e rifiuta di schierarsi con l’una o con l’altra parte, perché così non si troverebbe soluzione alla crisi.
Per quanto riguarda gli accordi bilaterali, il ministro degli Esteri algerino si è detto soddisfatto della cooperazione militare. “La cooperazione tra i due paesi ha raggiunto una tappa importante dell’industrializzazione nel campo militare”, ha dichiarato.
Mourat Medelci probabilmente si riferiva alla richiesta fatta dalla Russia all’Algeria per il finanziamento e la fabbricazione dell’ultimo tipo di aereo da combattimento a reazione. L’agenzia russa di Stato per le esportazioni di equipaggiamenti militari, la Rosoboronexport, aveva inoltrato una richiesta di aiuto economico a vari paesi, tra cui l’Algeria, per la fabbricazione di questo aereo di quinta generazione, chiamato Petka, che viene presentato come il futuro gioiello della flotta aerea russa. Questo aereo, chiamato anche T-50, è concepito dal grande costruttore aeronautico russo Sukhoi. L’impegno finanziario algerino nella fabbricazione consentirebbe a questo aereo di accedere, come promette il costruttore, ad una tecnologia di punta ed alla coproduzione. Il ministro algerino ha d’altronde parlato degl’investimenti economici russi in Algeria.
Mourat Medelci ha auspicato l’incremento degli investimenti russi in Algeria, citando come un fatto esemplare la “massiccia presenza russa in Algeria nel settore metallurgico negli anni Settanta”.
Fonte: www.tempdz.com
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