Parola chiave: Alì Khamenei
MESSAGGIO DELLA GUIDA SUPREMA PER IL MARTIRIO DEL COMANDANTE SOLEYMANI
Nel Nome di Dio, il Misericordioso, il Misericorde.
Amata Nazione iraniana,
il grande e perfetto Comandante è ora in Paradiso. Stanotte le anime immacolate dei martiri...
COMPLOTTO CONTRO L’IRAN?
Intervista a Hanieh Tarkian raccolta da Gabriele Repaci
A partire da giovedì scorso si sono svolte in tutto l’Iran manifestazioni di piazza per protestare contro...
DISCORSO DELLA GUIDA SUPREMA DELLA REPUBBLICA ISLMAICA DELL’IRAN IN OCCASIONE DELLA QUINTA EDIZIONE DELLA...
Nel nome di Dio, il Clemente, il Misericordioso
La Pace, la Benedizione e la Grazia di Allah siano su di voi
La lode appartiene ad Allah,...
Uno sguardo al regime politico iraniano: cosa vuol dire “Repubblica islamica”?
Dopo il referendum istituzionale della primavera del 1979, col quale gli iraniani scelsero il loro nuovo regime politico che doveva sostituire la monarchia della dinastia Pahlavi, il nome ufficiale del Paese divenne “Repubblica islamica dell’Iran”. Non era la prima volta che un Paese assumeva una forma di Stato che richiamasse direttamente il modello islamico, ammesso e non concesso che esista una forma univoca di “modello islamico”; infatti, prima dell’Iran, un altro Paese asiatico aveva assunto il nome di Repubblica islamica, ovvero il Pakistan.
Scontro al vertice in Iran
La lotta di potere interna al fronte conservatore in Iran, che si trascina da diversi anni, è deflagrata all’inizio di maggio, rendendo pubblica - soprattutto all’estero - una frattura politica probabilmente, insanabile e senza precedenti. L’ultimo casus belli ha riguardato le dimissioni, imposte dal presidente Ahmadinejad, al ministro della sicurezza nazionale e dell’Intelligence (Mois) Heydar Moslehi, clerico particolarmente vicino alla Guida suprema Ali Khamenei. Alle dimissioni è tuttavia seguito il reintegro per ordine e decreto della stessa Guida.
Stregoni ed ayatollah. Crisi istituzionale a Teheran
E' scontro al calor bianco ai vertici della Repubblica islamica dell'Iran. Non più tra riformisti e conservatori, come in seguito alle contestatissime elezioni presidenziali del 2009, ora è una battaglia tutta interna al campo conservatore tra la fazione laica e "rivoluzionaria" del presidente Ahmadinejad e quella clericale tradizionalista della Guida spirituale Ali Khamenei e del presidente del Parlamento Ali Larijani.