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Francesco Brunello Zanitti: "Progetti di egemonia". Recensione e intervista all'autore

Perché gli Stati Uniti sono vicini a un Paese così distante sia culturalmente che geograficamente? Questo è l’aspetto più interessante del libro Progetti di egemonia. Neoconservatori statunitensi e neorevisionisti israeliani a confronto, poiché evidenzia come gli interessi di questo legame speciale risiedano non solo in questioni “morali”, ma soprattutto economiche. La cosiddetta Israel Lobby, di cui anche Walt e Mearsheimer hanno recentemente parlato in un loro libro, è portatrice di grandi interessi (in termini di pecunia) e spinge affinché Israele non sia minacciata dagli stati arabi confinanti.

I Fratelli Musulmani ed il piano per la protezione di Israele

Non è un segreto, gli eventi che hanno scosso il Medio Oriente hanno per scopo proteggere Israele dalle gravi conseguenze della sconfitta del progetto statunitense in Iraq. E tutto ciò l’alleanza occidentale, guidata dagli Stati Uniti, lo compie come parte della “primavera araba”, rientra in questa categoria. L’accordo raggiunto tra gli Stati Uniti e i Fratelli Musulmani al Cairo, è stato presentato dalla Assistente per gli Affari del Vicino Oriente della Segretaria di Stato USA, Jeffrey Feltman, che ha solo confermato ciò che gli osservatori avevano già intuito analizzando le dichiarazioni dei leader del movimento islamista in molti paesi arabi e musulmani

Preparare la Scacchiera allo "scontro di civiltà": dividere, conquistare e dominare il "Nuovo Medio...

Israele sta cercando di manipolare le rivolte arabe per conseguire i propri obiettivi strategici, delineati prima nel Piano Yinon (balcanizzazione del mondo arabo-musulmano) e poi nel documento "Clean Break" (destabilizzare la Siria con l'aiuto di Turchia, Giordania e sunniti iracheni e libanesi). Corollario di questo progetto è fomentare l'odio etnico e settario nella regione. Anche perché lo "scontro di civiltà" deve fungere da giustificazione ideologica di strategie imperialiste.

USA e Israele: "Radio Onde Furlane" intervista Francesco Brunello Zanitti

Francesco Brunello Zanitti, ricercatore dell’IsAG, è stato intervistato lo scorso 11 novembre da Mauro Missana, direttore di “Radio Onde Furlane”, a proposito del suo libro Progetti di egemonia. Neoconservatori statunitensi e neorevisionisti israeliani a confronto. La maggior parte delle trasmissioni sono in friulano. Oltre ad essere ascoltata in tutta la regione Friuli-Venezia Giulia, “Radio Onde Furlane” raggiunge anche i numerosi emigranti friulani presenti in Argentina, Canada e Australia, grazie ai collegamenti streaming presenti sul sito ufficiale dell’emittente.

La Siria nel mirino

È in corso un tentativo di stabilire tramite il caos un riassetto del Medio Oriente funzionale agli interessi dell’imperialismo e dei suoi alleati locali. Gli Usa sfruttano la loro ampia esperienza nella strategia di frantumazione delle nazioni puntando su forze endogene disgregatrici. Bisogna avere coscienza che queste forze possono esistere e manifestarsi in qualsiasi paese. Qualsiasi Stato-nazione è composto da elementi più o meno eterogenei e basta un momento di crisi e del volgare mercenariato politico per accendere la miccia. Ancora una volta gli Usa, paladini dell’Occidente, cantori dell’esportazione della democrazia o profeti dello scontro di civiltà a seconda delle convenienze propagandistiche, si alleano con i terroristi islamici contro un paese laico.

Palestina, in caso di stato

A neverending story: la Palestina è uno Stato? La recente ammissione quale nuovo membro dell'UNESCO crea uno scompiglio internazionale del tutto diplomatico e filosofico, piuttosto che fattuale e di sostanza. Ecco un'analisi senza timori e pregiudizi che tocca tutti gli aspetti cruciali della questione. Indubbia la centralità del rapporto stesso tra Israele e ANP, ed è forse proprio in questo rapporto che si può cercare la soluzione.

Netanyahu visto da Obama e Sarkozy

Réseau Voltaire A seguito di un errore tecnico dei servizi della Eliseo, alcuni minuti di conversazione tra i presidenti Barack Obama e Nicolas Sarkozy sono...

Il baratto umano, mossa tattica israeliana

Il fatto che Tel Aviv abbia accettato di scambiare il sergente Gilad Shalit tenuto in ostaggio da Hamas con ben 1.027 prigionieri palestinesi detenuti nelle carceri israeliane è indice, infatti, dell’asimmetria che domina qualsiasi rapporto di forza tra israeliani e palestinesi, con i primi che dal 1957 ad oggi hanno rilasciato 13.509 prigionieri per ottenere la liberazione di 16 soldati da parte dei secondi.

Israele e Libia: Preparare l’Africa allo “scontro di civiltà”

Ancora una volta, Mahdi Darius Nazemroaya toglie via la patina di legittimità e di inganno che avvolge il genocidio USA/NATO in corso in Libia. Nel suo primo articolo, Nazemroaya ha esposto il meccanismo con cui il mondo è venuto a “conoscere” la necessità di un intervento umanitario nella Jamahirya araba libica e le ammissioni USA/NATO dei tentativi di assassinio mirato contro il leader della rivoluzione libica del 1969, Muammar Gheddafi.

La Sfida di Abū Māzen: la Palestina nell'ONU

Sono passati 37 anni dal momento in cui, per la prima volta, venne rivendicato il diritto di autodeterminazione del popolo palestinese nel più grande consesso internazionale. Da allora ad oggi, l’annosa questione ha attraversato numerose trattative senza mai giungere alla costituzione dello stato palestinese né all’approvazione del tanto agognato diritto al ritorno. Il travagliato processo di pace dimostra oggi il suo insuccesso: per la terza volta, il leader palestinese si presenta all’ONU per chiedere il riconoscimento ufficiale dello stato palestinese.
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