Parola chiave: Kosovo
LE ELEZIONI DEL 3 NOVEMBRE DECIDERANNO IL FUTURO DEL KOSOVO?
PREAMBOLO
Il 19 aprile 2013, a Bruxelles, sotto gli occhi vigili dell'Alto rappresentante per la politica estera e di difesa dell'Unione europea Catherine Ashton, il...
Marilina Veca, "Cuore di lupo", Kimerik, 2011
La nuova edizione di Cuore di lupo, meritoria opera della giornalista italiana Marilina Veca, forse troverà maggior fortuna della prima, grazie all’eco mediatico suscitato...
Con i Serbi: incontro con Yves Bataille
Yves Bataille è una attivista impegnato da decenni nella lotta per la liberazione dell'Europa contro l'occupante atlantista. Ora è sul fronte di Kosovska Mitrovica,...
Kosovo: ancora fumo dalla polveriera d’Europa
27 luglio, due giornate di tensioni sui valici di confine Bernjak e Jarinje nella zona nord del Kosovo, municipalità di Mitrovica, si concludono con l’esplosione di un ordigno e scontri che provocano la morte di un poliziotto kosovaro e il ferimento di altri tre. La tensione è salita in seguito alla decisione di Pristina di inviare ufficiali di reparti speciali della polizia kosovara a prendere controllo dei valici nord 1 e 31 che collegano il Kosovo con la Serbia. La decisione ha scatenato la risposta della minoranza serba maggioritaria nell’area, che non riconosce l’autorità di Pristina e continua a fare riferimento alle istituzioni serbe che svolgono de facto la maggior parte delle funzioni amministrative sul territorio.
Destabilizzazione interna ed intervento NATO. Dal Kosovo alla Libia
Il nostro redattore Stefano Vernole, autore di vari libri sul Kosovo, ha tenuto la conferenza Destabilizzazione interna ed intervento NATO: dal Kosovo alla Libia a Benevento, il 24 settembre scorso. L'evento è stato organizzato dall'associazione locale "Millenium" ed introdotto da Orazio Maria Gnerre. Di seguito il video integrale dell'incontro.
Kosovo: anche gli “eletti” cominciano a tremare
La partizione del Kosovo, della quale negli ultimi tempi hanno parlato a più riprese esponenti politici serbi, non ha incontrato il favore degli americani. La Serbia ritiene che sia l'unica soluzione realistica all'impasse che persiste sulla questione di tale paese, del quale Belgrado si rifiuta di riconoscere l'indipendenza. Ma la Germania ha già dettato a Belgrado le condizioni necessarie affinché la Serbia possa entrare a far parte dell'UE: il riconoscimento dell'indipendenza del Kosovo e l'ingresso nella NATO. Intanto si aprono spiragli affinché si apra un'inchiesta sul traffico di organi internazionale nella regione kosovara.
Dal Kosovo alla Libia: il lato oscuro dell'interventismo "umanitario"
Giunto simbolicamente a Belgrado il 23 marzo il capo del governo di Mosca, Vladimir Putin, avrebbe dichiarato che tra l’attuale crisi libica e quella kosovara di 12 anni fa esisterebbero diverse differenze. Sicuramente, però, vi sono anche parecchie analogie.
L'insabbiamento della mafia del Kosovo: la cultura dell'impunità in stile NATO
Gli attivisti dei diritti umani sono intransigenti quando si tratta di porre fine a quella che chiamano "la cultura dell'impunità" fintanto che essa non riguarda i loro clienti.
Traffico di organi sui civili serbi: denunce anche sul ruolo dei croati e dei...
Prima degli albanesi, anche i Croati ed i musulmani di Bosnia avrebbero espiantato gli organi dei prigionieri serbi e degli zingari catturati o uccisi durante il conflitto degli anni Novanta. Questi crimini sarebbero stati compiuti addirittura su bambini o comunque su persone in giovane età.
Kosovo: il Rapporto Marty è stato censurato da Israele?
Dove sono finiti «gli esperti dell’intelligence israeliana» citati nella versione inglese e del 12 dicembre del Rapporto? Il dichiarato appoggio di Israele alla guerra dell’UCK albanese (teoricamente musulmano) contro la Serbia cristiana (ortodossa) viene allora a sconvolgere le carte in tavola e a prospettare l’ipotesi (molto più reale) che l’attuale conflitto in corso a livello globale sia dovuto a cause geopolitiche, geoeconomiche e geostrategiche.