Parola chiave: Recep Tayıp Erdoğan
TURCHI E CURDI, REALTÀ E POSTA IN GIOCO
L’opinione pubblica europea è stata sapientemente addestrata a “tifare” per i Curdi, nel loro confronto a più livelli con i Turchi (e magari anche...
OCCUPY TAKSIM E SVOLTA OCCIDENTALE PER LA TURCHIA ?
Ai confini della Siria, nell’Hatay, la situazione è tragica e incandescente, ma le cronache dei grandi mezzi d’informazione non hanno occhi che per i...
IL VICOLO CIECO DI ERDOGAN
Il pugno duro delle forze dell’ordine dietro direttiva del primo ministro Recep Tayyip Erdogan non si è rivelato sufficiente a sedare i disordini scoppiati...
I DISORDINI IN TURCHIA: AL DI LA’ DEL FENOMENO MEDIATICO
Un primo bilancio della situazione turca dopo i ripetuti disordini dei giorni scorsi non può prescindere dalla valutazione del fenomeno mediatico sorto in parallelo. La...
IL LUPO GRIGIO AL BIVIO
La Turchia è Europa. La regione chiamata con termine greco-bizantino Anatolia ("terra di levante") nell'antichità fu considerata parte integrante dell’Europa: Erodoto fissa infatti il confine orientale dell’Europa sul fiume Fasi, nei pressi degli odierni porti georgiani di Poti e Batumi. Nel Medioevo Dante colloca “lo stremo d’Europa” vicino ai monti dell'Asia Minore, dai quali, dopo la distruzione di Troia, l'Aquila imperiale spiccò il volo verso l'Italia. Per la geografia moderna, la penisola anatolica è la propaggine più occidentale dell'Asia; tuttavia alcuni geografi la considerano più che altro la quarta penisola del Mediterraneo, data la sua posizione analoga a quella delle penisole iberica, italiana e greca.
LA RIVOLTA IN TURCHIA
Intervista rilasciata il 3 giugno da Aldo Braccio, redattore di "Eurasia. Rivista di studi geopolitici", a Radio Città Futura
RIVOLUZIONE NAZIONALE O “PRIMAVERA” TURCA ?
Il n. 2/2013 di “Eurasia. Rivista di studi geopolitici” (in distribuzione a partire dalla metà di giugno) è dedicato alla Turchia. Il direttore della...
La Turchia ha il vigore di cui l’Unione Europea ha tanto bisogno
E’ più di mezzo secolo che la Turchia bussa alla porta dell’Europa. In passato la sua vocazione europea era puramente di tipo economico, oggi è diverso: non siamo più un Paese che rimane in attesa supplicando di entrare.