Parola chiave: rivoluzioni colorate
Siria: un'aggressione che si precisa
Gli Stati Uniti e i loro alleati si stanno preparando ad attaccare la Siria nel quadro del piano israelo-statunitense per destabilizzare la regione. Il pretesto è come al solito “proteggere i civili” e stabilire una “democrazia” di tipo occidentale. Ma naturalmente non c’è nulla di meno vero. L’obiettivo è quello di rovesciare il governo siriano e sostituirlo con un governo fantoccio al servizio degli interessi USA-Israele sionisti.
Washington pianifica nuove azioni contro il Venezuela
Il governo statunitense sta progressivamente intensificando le azioni offensive nei confronti dell’amministrazione di Chavez nel tentativo di isolare il grande produttore di petrolio e di riuscire a indebolire il presidente venezuelano. Tutte le mosse di Washington lasciano intendere che il governo continuerà ad aumentare l’offensiva contro il Venezuela e attraverso nuove sanzioni tenterà di demonizzare, isolare e screditare l’amministrazione di Chavez.
Il piano di destabilizzazione della Siria
Il tentativo di rovesciare il governo siriano, per molti aspetti è simile a quanto è stato fatto in Libia, sebbene i risultati siano assai diversi a causa delle particolarità sociali e politiche. Le operazioni condotte contro la Libia e la Siria mobilitano gli stessi attori e le stesse strategie. Ma i loro risultati sono molto diversi perché questi stati non sono comparabili. Thierry Meyssan analizza il parziale fallimento delle forze coloniali e contro-rivoluzionarie e pronostica un nuovo passaggio del pendolo nel mondo arabo.
Siria: fabbricazione d'un pretesto umanitario?
Vi sono prove di gravi manipolazioni e falsificazioni dei media, fin dall'inizio del movimento di protesta nel sud della Siria, il 17 marzo. I media occidentali non hanno menzionato è che tra i manifestanti c'erano uomini armati e cecchini che sparavano sia alle forze di sicurezza che ai manifestanti. Le cifre dei morti presentate nelle cronache, sono spesso prive di fondamento.
Gli USA, la Siria, e la manipolazione strategica dei media
Da giorni, gruppi misteriosi sparano sui manifestanti e, soprattutto, sui partecipanti ai funerali che fanno seguito allo spargimento di sangue. Da chi sono costituiti questi gruppi? Le autorità siriane sostengono che si tratta di provocatori, per lo più legati a servizi segreti stranieri. In Occidente, invece, anche a sinistra non ci sono dubbi nell’avallare la tesi proclamata in primo luogo dalla Casa Bianca: a sparare sono sempre e soltanto agenti siriani in civile. Obama è la bocca della verità?
La Libia e la nuova dottrina strategica degli Stati Uniti
L'operazione militare alleata in Libia segna un importante cambiamento strategico. Washington ha rinunciato ad una guerra di occupazione e ha affidato ai suoi alleati le future operazioni di terra. Thierry Meyssan delinea il nuovo paradigma strategico degli Stati Uniti: la globalizzazione forzata viene interrotta, l'era dei due mondi comincia.
Chi sono davvero i ribelli libici?
È giunta l’ora che il pubblico americano ed europea impari qualcosa di più riguardo a questo regime di ribelli che si suppone debba rappresentare un’alternativa democratica e umanitaria a Gheddafi. Uno studio di West Point mostra che l’area di Bengasi, Derna e Tobruk era leader mondiale nel reclutamento di bombaroli kamikaze di al Qaida
Libia: campo di battaglia tra Occidente e Eurasia (prima parte)
A fine Marzo è oramai chiaro che la 'rivolta popolare' o meglio, la rivoluzione colorata con cui si è tentato di rivestire il golpe con cui abbattere la Jamahiriya, è fallita. Il piano era in preparazione almeno dal 20 ottobre 2010, quando il governo francese aveva invitato a Tunisi Nouri Mesmari, capo del protocollo del governo Libico, e il giorno successivo giungeva a Parigi, dove in pratica resta in esilio ad organizzare il golpe.
La strategia “soft” di Obama nel Mediterraneo
Le rivolte del Nord Africa hanno colto di sorpresa la Casa Bianca o vanno viste come il risultato di un lavoro paziente, ma continuo, cui Washington si è dedicata negli ultimi tempi? L’amministrazione americana ha perso l’occasione di influenzare gli eventi o ha contribuito a rendere possibili le ‘rivolte dei gelsomini’?
Il mondo applaude mentre la CIA affonda la Libia nel caos
Gi stessi gruppi che gli Stati Uniti hanno finanziato per decenni, stanno ora cercando la loro occasione per ottenere il controllo della Libia. Perché gli Stati Uniti si oppongono a Gheddafi? E' la principale minaccia all'egemonia statunitense in Africa, poiché tenta di unire il continente contro gli Stati Uniti. Il loro piano è mettere in ginocchio la Libia attraverso il caos e l'anarchia.