Parola chiave: USA
Manovre fra "Israele", Stati Uniti e Grecia nel Mediterraneo
Le Forze Armate della Marina di “Israele”, degli Stati Uniti e della Grecia stanno svolgendo un intenso addestramento al largo delle coste mediterranee.
L’esercitazione –...
AFRICOM, imperialismo, petrolio, geopolitica e "Kony2012"
Mentre pochi criticherebbero l'incarcerazione del criminale di guerra ugandese Joseph Kony, i motivi della campagna video virale lanciata da una ONG dal nome angelico, sono meno chiari. Invisible Children ha offuscato il confine tra carità e politica, sostenendo un'azione militare diretta. Ciò che è chiaro, secondo Engdahl, è che "Kony2012" è propaganda manipolatrice utilizzata per far avanzare la presenza militare di AFRICOM nella regione mineraria più ricca del mondo, prima che la Cina e altri paesi stabiliscano la loro presenza.
Kabul. Il disimpegno mortale
Il bersagliere ucciso nell’attacco talebano di pochi giorni fa rende ancor più pesante il fallimento della missione italiana in Afghanistan. Da una parte cresce a cinquanta il numero dei nostri caduti, dall’altra parte il fatto che le grandi potenze occidentali riunite nella Nato non possono che proclamare la sconfitta, dopo oltre dieci anni di conflitto. Tuttavia, nonostante il nostro contingente in Afghanistan sia il quarto per numero non ha impedito che in Italia più che altrove la politica estera resti un’appendice della politica interna anche con il governo Monti (si tenga a mente come si sta gestendo la vicenda dei due marò imprigionati in India). Infatti, per cause storiche e culturali abbiamo una classe dirigente restia non solo a pensare la politica estera in termini globali, ma persino a coltivare curiosità per quelle zone dove sono presenti i soldati italiani e lo Stato spende.
I conflitti centrafricani e l’instaurazione del nuovo ordine mondiale
La retorica interventista imbevuta di buone intenzione non è certo uno strumento propagandistico desueto per le autorità statunitensi. Memorabile fu infatti il pubblico sfoggio di buoni sentimenti inscenato dal Presidente Bill Clinton nel tentativo di fregiare dei dovuti crismi legittimatori l’operazione “Restore Hope” che nel 1992 sancì l’interferenza occidentale nel conflitto somalo. Non altrettanto rimarchevole fu, tuttavia, l’atteggiamento tenuto da Washington in relazione alla guerra civile tra gli hutu e i tutsi scoppiata solo pochi anni dopo in Ruanda, che fin dall’inizio appariva destinata ad assumere dimensioni letteralmente apocalittiche.
Libia. Un nuovo “asse” italo-libico?
Conoscere gli Stati destinatari del petrolio della Libia servirà anche a capire chi ha davvero “vinto” la guerra civile libica? Fra gli Stati impegnati in Libia, la prima a sostenere la rivolta civile è stata la Francia, che difficilmente la abbandonerà senza ottenere certi vantaggi. Chi potrebbe rimetterci è l’Italia, nonostante un impegno costato 192 milioni di euro. Gli esiti dei recenti incontri fra il Presidente del Consiglio dei ministri, Mario Monti, e i rappresentanti del Consiglio nazionale di transizione hanno consentito la riattivazione del precedente trattato italo-libico, sospeso nel marzo 2011, mediante la firma della Tripoli Declaration: la strategia del governo libico ha mirato a rinegoziare i rapporti economici e strategici attivi in precedenza con l’Italia e a volgerli a favore del proprio popolo.
La strategia della Germania
George Friedman, il direttore di “Stratfor”, ha pubblicato di recente un lucidissimo e importante articolo che prende in esame la strategia della Germania alla luce sia del mutamento del quadro geopolitico dopo la scomparsa dell'Unione Sovietica (scomparsa che ha reso possibile la riunificazione della Germania), sia dell'attuale crisi economica di Eurolandia.
Il ruolo dell’AFRICOM
La geografia politica del Pentagono suddivide il pianeta terra in Comandi, ciascuno dei quali abbraccia una specifica area giurisdizionale di competenza. Fino all’ottobre 2008 il corpo incaricato di occuparsi dell’Africa era l’EUCOM, ma le ribellioni delle popolazioni indigene e l’inarrestabile penetrazione cinese nel continente nero hanno spinto Washington a costituire l’apposito United States Africa Command (AFRICOM), con lo scopo ufficiale di «Sviluppare nei nostri partner africani la capacità di affrontare le sfide per la sicurezza dell'Africa».
Diario di una guerra che non esiste
L’8 marzo abbiamo sentito passare molto vicino il sibilo dei proiettili. L’attacco all’Iran era all’ordine del giorno e ci mancava poco… ma l’opposizione dei militari, sia a Tel Aviv che a Washington ha avuto ragione della virulenza dei “politici”, dei neoconservatori e di altri Likudniki, Netanyahu e Obama in testa. Amano e vogliono la guerra color che non la conoscono e non la praticano che dai loro uffici o sulla carta, scrivendo la storia con la loro penna intinta nel sangue degli altri.
La Siria e la crisi terminale della potenza militare statunitense
De defensa, 20/03/2012
Per le forze armate degli Stati Uniti, la Siria è già una guerra prima di esserla per davvero, anche se non lo...
La Russia e il mondo che cambia – seconda parte
Nella seconda parte del suo articolo sulla politica estera, Putin ha fornito un aggiornamento sulle relazioni della Russia con l'Asia e il nuovo partenariato con la Cina, affronta il problema dello scudo missilistico degli USA, della crisi in Europa e il progetto di Unione Economica Eurasiatica, l'adesione della Russia all'OMC e il soft-power russo nel mondo. La politica estera intesa da Vladimir Putin, dimostrata dalla posizione di Mosca al Consiglio di sicurezza, tiene conto degli interessi della Russia, ma apre anche una via ai paesi che cercano di liberarsi dal dominio imperiale.