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L'Italia secondo "Stratfor"

Il 16 marzo scorso, la nota agenzia privata di intelligence "Stratfor" ha pubblicato un'interessante analisi della situazione italiana, alla luce della crisi economica di Eurolandia (in particolare di quella che concerne i cosiddetti "Piigs", ossia Portagallo, Irlanda, Italia, Grecia e Spagna). L'articolo, molto ben documentato, prende in esame l'economia, la società e la politica del nostro Paese.

Perché l'enorme balzo dei prezzi del petrolio?

F. William Engdahl, Global Research, 16 Marzo 2012 Da ottobre dello scorso anno, il prezzo del petrolio greggio sui mercati mondiali dei futures è...

La contesa strategica dei gasdotti

Il 1° marzo il governo di Islamabad ha annunciato che entro il 2014 verrà ultimata la costruzione gasdotto Iran – Pakistan, per un costo che si aggira attorno agli 1,5 miliardi di dollari. Inizialmente tale gasdotto era stato progettato per raggiungere i terminali indiani di Fazilka, ma nel 2009 Nuova Delhi ha ceduto alle fortissime pressioni esercitate da Washington, che ha offerto le proprie tecnologie nucleari d’avanguardia per uso civile in cambio della rinuncia indiana alla finalizzazione del gasdotto.

Siria, Iran: lo spionaggio statunitense ha una sua politica

Gli esempi continuano ad accumularsi sulla disparità tra gli atti sistematici delle dirigenze politiche e le loro analisi, generalmente presentate dopo l’esplodere di questi atti, e le analisi delle informazioni relative a queste crisi, dove queste dirigenze pongono i loro atti. (Per “atti di dirigenza politica” si intendono evidentemente dei processi di comunicazione, essenzialmente dichiarazioni, pressioni, influenze, ecc. Si tratta naturalmente del comportamento corrente di queste direzioni, più dialettica e virtuale che veramente operativa, anche per quanto riguarda i problemi cosiddetti geopolitici più acuti – come l’attacco a sorpresa contro l’Iran, dibattuto pubblicamente per sette anni, tra quasi un mese…)

I BRICS vogliono abbandonare il dollaro

Polina Chernitsa, "Voix de la Russie", 14.03.2012 I tentativi da parte dei BRICS di ridurre l'uso del dollaro sono ben fondati e non...

Stratfor: fra discutibile scientificità e “soft power” statunitense

Wikileaks ha messo recentemente “a nudo” le attività di Stratfor, azienda texana che si occupa di analisi geopolitiche. Lo scandalo che ne è seguito ci fornisce la possibilità di spunti di riflessione non solo sulla natura di tale ente non governativo e su come operi, ma soprattutto pone un evidente problema sulla scientificità delle notizie da cui i media occidentali traggono a piene mani per fare informazione. In particolare, con l’aiuto degli hacker di Anonymous pare si stia scoprendo come Stratfor sia un vero e proprio centro di potere operante in favore del governo nordamericano attraverso la vendita di informazioni di intelligence agli alleati e, allo stesso tempo, costruisce “disinformazioni ad hoc” a tutto tondo al fine di sfruttare l’uso di un soft power, sempre più potente nell’era dei media.

Al-Azhar, Chi sostiene gli Stati Uniti e Israele contro l’Iran è un peccatore

La Commissione per le Fatwa dell’Università di al-Azhar, in Egitto, la più importante istituzione dell’Islam sunnita, ha emesso un parere religioso vincolante (fatwa) in...

Guerra di movimento e "geopolitica del caos"

Non sono passati neanche due anni dacché, l'11 maggio 2010, si verificò l'incidente della Freedom Flotilla, ovvero l'attacco, in acque internazionali, da parte della...

Ecco come la Grecia potrebbe trascinare Wall Street nel baratro

Ellen Brown, Global Research, 21 febbraio 2012; da “Web of Debt” In un articolo intitolato “Ancora nessuna soluzione per la regola del ‘Troppo importante per...

Opporsi alla politica delle cannoniere

Il veto cinese al Consiglio di Sicurezza non è una moda influenzata dalla Russia, ma il culmine di una lunga e dolorosa esperienza. È motivato principalmente dal desiderio di sostenere le norme del diritto internazionale. Il professor Li Qingsi mette questa preoccupazione nel suo immediato contesto storico (cambiamenti di regime orchestrati in Nord Africa) e nel lungo periodo (l'occupazione della Cina da parte dell'Occidente e la difficile relazione Cina-USA). Dopo che la Russia e la Cina hanno posto il veto alla risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, il 4 febbraio, l'Assemblea generale dell'ONU ha approvato una risoluzione che condanna le violenze in Siria. Anche se non vincolante, farà aumentare ulteriormente la pressione sul governo siriano e apre la porta a un intervento straniero in futuro.
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