Fonte: http://www.surysur.net/?q=node/16908
L’Uruguay vuole comprare l’energia paraguayana, il Paraguay vuole vendere l’energia all’Uruguay ma per via delle reti energetiche argentine non riesce a soddisfare i propri intenti.
Per alcuni “osservatori” siamo di fronte ad un nuovo conflitto che nessuno dei governi coinvolti desidera far prendere il volo, al quale però nessuna soluzione è stata fin ora proposta. Soluzione individuabile solo tramite incontri ai massimi livelli.
Per questa ragione, uruguayani e paraguayani speravano di poter realizzare tali incontri nella recente riunione del Mercosur ad Asunción, tuttavia “l’assenza” del presidente dell’Argentina ha reso il confronto privo del suo interlocutore essenziale.
A tal proposito José “Pepe” Mujica è in procinto di organizzare, entro pochi giorni, un volo a Buenos Aires, in modo da sbloccare la situazione e ottenere l’energia necessaria.
Il Paraguay ha due grandi dighe idroelettriche che condivide con due nazioni, la diga di Itaipú condivisa col Brasile e la diga di Yaciretá condivisa col nostro paese (il giornalista è argentino; NdT). In entrambi i casi il Paraguay deve sottostare al compromesso di dover vendere gli eccedenti ai rispettivi paesi appena menzionati. Allo stesso tempo, però, può fare affidamento su altre dighe minori, come nel caso della diga di Acaray, esclusivamente paraguayana, al quale può accedervi liberamente e totalmente.
Secondo il governo paraguayano l’energia riservata per la vendita all’Uruguay è proprio quella proveniente da Aracay. Per il suo trasporto, possibile grazie alle reti energetiche argentine, il Paraguay ha lasciato intendere che farà affidamento alle norme del Mercosur che garantiscono il libero transito dell’energia. Inizialmente, infatti, l’Argentina tentò di riscuotere un doppio pedaggio, uno per l’entrata e un altro per l’uscita dell’energia dal nostro territorio.
In un secondo momento, secondo l’opinione paraguayana, l’atteggiamento dello stato argentino è cambiato: l’Argentina non sembrerebbe disposta ad accettare il trasporto di energia basandosi sul fatto che “l’elettricità è una sola e nel momento in cui entra nelle linee elettriche non è possibile distinguere la sua provenienza”. In funzione di questo dettaglio e del fatto che il Paraguay non può provare che l’energia provenga da Acaray e non da Yaciretá, il trasporto di energia ancora non è stato accordato.
E’ per questa ragione che il Presidente Fernando Lugo ha richiesto, nel recente incontro del Mercosur, “il libero transito dell’energia per il raggiungimento dell’integrazione regionale”.
Secondo gli uruguayani quello che manca è la volontà politica, visto che già esiste un’opinione favorevole da parte del massimo organismo energetico della regione.
All’interno del governo dell’Uruguay, la convinzione che circola è che il provvedimento sia frenato dalla seconda linea decisionale intrapresa dal nostro paese (l’Argentina; NdT), il ché giustifica l’esigenza da parte di Mujica di provare a risolvere la questione con un incontro personale con la Presidente Cristina Fernández de Kirchner.
Dal Ministero di Pianificazione Federale del nostro paese arrivano invece smentite riguardo le critiche paraguayane e uruguayane. “Le relazioni sono insuperabili”, affermano dal Ministero, “occorre solo risolvere alcuni problemi tecnici”. Aggiungendo che “nel frattempo stiamo lavorando insieme all’Uruguay per la rigassificazione del gas, vendendo 300 milioni di metri cubi di gas al giorno per riuscire a fornire le abitazioni degli uruguayani”.
* Di Juan Guahán, Analista di Question Latinoamérica
(Traduzione di Stefano Pistore)
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