Fonte: Global Research 26 settembre 2009 – NEWS.am
Gli Stati Uniti e la Russia sono in gara per il controllo delle risorse energetiche, e tutti i processi nel Caucaso meridionale dovrebbero essere considerati in questo contesto, ha detto a NEWS.am Andranik Tevanyan, direttore del centro di economia politica, commentando le notizie sui piani del Pentagono per il dispiegamento di basi militari in Georgia entro il 2015.
“Sì, Washington ha abbandonato l’idea di implementare sistemi ABM in Europa orientale, ma non rinuncerà al suo progetto a lungo termine. A lungo termine, Washington prevede di schierare truppe in Georgia, e l’intensificazione del processo di avvicinamento armeno-turco, sono componenti del piano, che è designato come un ‘grande e alternativo pacchetto dell’energia’“, ha detto Tevanyan.
Secondo lui, gli Stati Uniti stanno cercando di risolvere tutti i problemi del Caucaso meridionale in una sola volta, in modo da garantire la propria egemonia sulla regione e fare un passo avanti, verso le fortemente desiderate risorse energetiche. Tevanyan ha sottolineato che le basi militari non saranno dirette contro un qualsiasi paese – sono solo istituite da Washington “per avvicinarsi” alle risorse energetiche dell’Asia centrale e dell’Azerbaigian.
Per quanto riguarda le possibili conseguenze dei piani del Pentagono nel Caucaso meridionale, Tevanyan ha sottolineato che le basi militari statunitensi, in Georgia, significano ulteriori linee di divisione nel sistema di sicurezza regionale, in considerazione del fatto che l’Armenia è un membro della Collective Security Treaty Organization. D’altra parte, Tevanyan dubita che per Washington sarà facile attuare i suoi piani nel Caucaso meridionale. “Non credo che la Russia cederà facilmente a Washington”, ha detto Tevanyan.
“Le prospettive per l’implementazione di una base militare statunitense in Georgia rimangono ancora vaghe“, ha detto Tevanyan. Ha sottolineato che una corsa agli armamenti nella regione è contro gli interessi dei paesi del Caucaso meridionale. “L’Armenia, così come gli altri paesi della regione, deve cercare di sbarazzarsi degli oneri militari di paesi terzi e non deve permettere che la regione sia trasformata in un’arena per il dispiegamento della forza militare delle superpotenze“, ha detto Tevanyan.
Secondo quanto riferiscono i media, il Pentagono sta elaborando un accordo con la Georgia. Secondo l’accordo, gli Stati Uniti costituirebbero due basi terrestri e una navale in Georgia, entro il 2015. La costruzione inizierebbe nel 2014, per essere completata l’anno successivo. Così, il Pentagono prevede di schierare 25.000 effettivi in Georgia.
Traduzione di Alessandro Lattanzio
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