Sin dal 6000 a.C. circa, la Corea fu oggetto di contesa tra diverse potenze, vicine e non. Nel 1231 i Mongoli iniziarono campagne contro il territorio coreano; tra il 1592 e il 1598 fu invasa dai giapponesi. Nel 1627 ed ancora nel 1636 fu invasa dai popoli della Manciuria. Nel 1894-1895 si ebbe la guerra sino-giapponese che costrinse i russi a ritirare le truppe dall’isola, ivi giunti per la richiesta d’aiuto dell’imperatrice Myeongseong, uccisa poi dai giapponesi. Nel 1910 il Giappone, La unì ai propri territori, in base al Trattato di annessione nippo-coreano e da questi venne controllata, mediante un Governatore Generale di Corea. Ciò andò avanti fino alla resa incondizionata dello stesso Giappone alle Forze Alleate, il 15 agosto 1945, quando si considerò la sovranità de jure trasferita dalla dinastia Joseon al Governo provvisorio della Repubblica di Corea.

Alla fine del 1945 la Corea veniva divisa in due zone lungo la linea del 38° parallelo.

Quel territorio, situato nell’Asia orientale per una superficie di 220000Km², venne diviso in Corea del Nord e Corea del sud. Due realtà completamente opposte: la prima dichiarò la propria indipendenza nel settembre del 1948 con una costituzione di tipo socialista, quando solo un mese prima venne istituito il governo sud coreano, retto invece da governi fortemente autoritari e repressivi.

Corea del Nord

Quando la Corea si divise, leader politico nord coreano fu Kim Il- sung, di ideologia comunista capo indiscusso della Repubblica Democratica Popolare di Corea (Corea del Nord) dal 1948 alla sua morte.

Nel giugno del 1950, la Corea del Nord attaccò la sua <consorella>. Il conflitto divenne una vera e propria guerra internazionale, a causa del sostegno sovietico e poi cinese alla Corea del Nord e di quello statunitense alla Corea del Sud. La crisi terminò solo nel 1953, teatro delle prime opere di ricostruzione. I primi tentativi di dialogo tra i due, iniziarono solo nel 1971, con Seoul, l’antica capitale posta nel sud della Corea. Nel 1991, in seguito ad un accordo, la Corea del Nord e quella del Sud entrarono a far parte dell’ONU e sottoscrissero un’intesa per la de-nuclearizzazione della penisola; tutto ciò, con lo scopo di facilitare la distensione tra i due territori.

Corea del Sud

Sappiamo che la Corea del Sud come Stato indipendente nacque nel 1948 nella zona occupata dalle forze statunitensi a sud del 38° parallelo. Nel 1979 prese il potere il generale Chun Doo Hwan, alla protesta popolare contro le repressioni imposte dal regime, Chun reagì proclamando la legge marziale (1980-81) e arrestando gli esponenti dell’opposizione. Nel 1985 rientrò dall’esilio il leader dell’opposizione Kim Dae Jung. Due anni dopo, fu approvata una nuova Costituzione. Le successive elezioni sono state vinte dal governativo Partito democratico e il suo leader Roh Tae Woo.

Nel 1992 è stato eletto presidente il liberal-democratico Kim Jung Sam, nel 1996 il varo di una nuova legislazione del lavoro, che facilitava i licenziamenti, ha scatenato scioperi e dissensi, repressi dalle forze dell’ordine. In particolare dal luglio 2006, la tensione con la Corea del Nord è andata aumentando in seguito alle preoccupazioni suscitate dagli esperimenti nucleari condotti nel Paese confinante.

La situazione della Corea oggi

Nel 1991, in seguito ad un accordo, la Corea del Nord e quella del Sud sono entrate a far parte dell’ONU, ma negli anni successivi la situazione è rimasta precaria, soprattutto a causa degli ostacoli posti da Pyǒngyang alle ispezioni dell’Agenzia Internazionale per l’energia atomica. Alla morte di Kim Il Sung (1994), gli è succeduto alla guida del Paese il figlio, Kim Jong il.

Nel 2003 il governo nord coreano si è ritirato dal Trattato di non proliferazione nucleare. Nel 2006 ha infatti, intrapreso nuovi esperimenti nucleari (missili, esplosioni), che hanno scatenato dure reazioni a livello internazionale.

E’ proprio nel 2006 che L’ONU, in un documento ufficiale condanna la condotta della Corea del Nord per torture, mancato rispetto dei patti sul rispetto dei diritti umani, e chiedeva inoltre l’abolizione della pena di morte, di garantire la libertà di espressione e di circolazione a tutti i nord coreani. Nel 2007 la Corea del Nord s’impegna a rinunciare al proprio arsenale atomico in cambio di aiuti energetici. Dopo sei giorni di negoziati è stato firmato a Pechino l’accordo sullo stop al programma nucleare militare nord-coreano, dopo trattative a sei con Russia, Giappone, Stati Uniti e le due Coree. Nel maggio dello stesso anno, la stessa (Corea del Nord) ha compiuto una serie di esercitazioni lanciando diversi missili, a distanza ravvicinata, nel Mar del Giappone, questo è il primo esperimento del genere dopo quelli che in luglio aprirono una lunga crisi internazionale culminata in ottobre con il primo esperimento nucleare della Corea del Nord.

Nel 2009 molti sono stati i dissensi riguardo ai test ed esperimenti nucleari nord coreani, tra cui anche la condanna del governo italiano il 25 maggio dello stesso anno. Due mesi prima la stessa Corea del Nord aveva effettuato il   lancio di un “satellite sperimentale di comunicazioni”, il documento prodotto dal nostro ministero degli esteri dichiara che <<l’azione di Pyongyang,  in violazione della Risoluzione 1718 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite,  complica ulteriormente la soluzione della questione nucleare nord coreana ed ostacola il raggiungimento di un clima di fiducia e distensione che possa favorire la stabilità nella regione>>.

Il 2010 è stato l’anno in cui la tensione tra le due Coree è accresciuta progressivamente. Oltre a conflitti interni al territorio, vanno aggiunti i problemi derivanti da terzi, come gli Stati Uniti, che contribuirono alla nascita della Sud Corea nel 1953, che da allora hanno stabiliti circa 28.000 soldati e diverse basi militari nel territorio. I Russi, la Cina ed il Giappone, vicini confinanti della Corea, spesso nel corso del tempo hanno talora cercato di occuparla e altre volte di darle collaborazione.

Nel maggio del passato anno, a Pechino è avvenuto il vertice Cina -Stati Uniti, i punti principali all’ordine del giorno erano proprio le due Coree. Vertice che ha visto la contrapposizione dei due Paesi, la Cina  è rimasta a fianco di Pyongyang mentre gli USA hanno sostenuto Seul. Tutto ciò, in vista dell’affondamento di una corvetta sud coreana apparentemente ad opera della Corea del Nord, che ha visto la morte di 50 uomini. Un mese dopo Seul ha chiesto all’ONU di schierarsi contro Pyongyang, contro quelle che considera continue provocazioni. Anche questa una richiesta provocata dal caso della Cheonan, la nave naufragata il 26 marzo vicino al confine marittimo con la Corea del Nord. Per Seul l’incidente nel quale hanno perso la vita 46 marinai, è stato provocato da un siluro Nord coreano. Pyongyang invece, accusa la Corea del Sud di aver prodotto false prove ed afferma che i due Paesi sono ormai prossimi alla guerra.

Il 23 novembre scorso lo scoppio estremo delle tensioni, la Corea del Nord bombarda l’isola sud coreana Yeonpyeong, dopo esercitazioni militari congiunte Usa-Corea del Sud realizzate pericolosamente al limite del confine. Ci sono stati diversi colpi di artiglieria pesante, molto finiti in mare, tuttavia molti altri hanno provocato incendi. Non è la prima volta che accadono incidenti di frontiera fra le due Coree (l’ultimo è di ottobre 2010): in particolar modo la linea di demarcazione marittima non è mai stata accettata dal Nord, ed è sempre stata fonte di tensioni.

Non si era mai arrivati ad un bombardamento considerevole del territorio sud coreano. Fino a quella data, infatti, non vi erano state che delle brevi scaramucce, senza vittime o feriti.

Negli ultimi mesi sembrava che il limbo politico del Nord (il passaggio di potere fra il vecchio Kim Jong Il e Kim Jong Un, suo figlio) potesse far cominciare un nuovo dialogo fra le due Coree, tuttavia questo episodio ha acceso nuovamente il conflitto, mai del tutto sopito.

In un’intervista, a Repubblica Tv, l’inviato di Repubblica, Giampaolo Visetti, sostiene che tenere alta la tensione, per la Corea del Sud, paventando  la possibilità di un attacco imminente è una scelta politica, e non un caso, ma una  mossa dettata dalla decisione del governo di coprirsi le spalle, cosi da non essere più tacciato di “mancata preparazione” verso gli attacchi nord coreani. Secondo alcuni, la minaccia continua di un attacco, attraverso test militari e nucleari sarebbe l’unica maniera per evitare il collasso della Corea del Nord a scapito del sud. Si pensa, altresì che tale tensione permanente, orchestrata ad hoc da entrambi i governi, renda possibile incassare dividenti, quindi moneta di cui l’intero territorio necessita, aiuti alimentari ed energetici. L’agire di molteplici attori internazionali, nonché  principali agenti della geopolitica internazionale, non rendono di certo la situazione migliore, si pensa, infatti che l’azione congiunta della Corea del Sud- USA sia in verità, una mossa per fare pressioni sulla Cina, che più volte ha aggirato trattati internazionali sottoscritti (svalutazione della moneta novembre 2010, protocollo di Kyoto ed altri). Non sappiamo dire con certezza quale è l’ipotesi più veritiera, sappiamo però, che taluna delle manovre sopra citate politiche, geografiche o militari non è data dal caso, bensì attentamente ponderata, dopo lunga analisi di ciascun governo.

*Giulia Vitolo è laureanda in Relazioni Internazionali (Università la Sapienza di Roma)

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