L'Autunno egiziano
Esiste la Primavera egiziana? Forse ciò che è accaduto in Egitto è stata, piuttosto, la solita rivolta che porterà a un nuovo regime assolutistico. Il concetto di rivolta è associato nel mondo vicino-orientale all’idea di cambiamento, perché non sembra esisterebbe altra forma per sostituire i vertici del potere. Democrazia e forme democratiche di elezione appaiono ancora lontane. Il massacro dei copti è un segnale di questo fenomeno consuetudinario che si manifesta da molti decenni: maliziosamente, però, esso viene ignorato dalla comunità politica internazionale, la quale preferisce curare in Egitto i propri interessi economici e geopolitici. Una visione ottimista nei confronti degli avvenimenti egiziani, quindi, sembra impossibile: ecco perché sembra poco adeguato parlare di Primavera egiziana.
Eurasia intervista Paolo Sensini sulla Libia
Abbiamo intervistato Paolo Sensini, autore dell’opera “Libia 2011” . Un saggio molto interessante che offre nella prima parte un’agile narrazione di cento anni di storia libica incastonati fra due eventi luttuosi per il paese: la guerra coloniale italiana del 1911 e l’intervento umanitario (rectius neocoloniale) del 2011. La seconda parte è invece una disamina ben documentata degli eventi legati proprio all’intervento militare scaturito dalla Risoluzione ONU 1973, corredata anche dalla testimonianza diretta dell’autore, giunto in Aprile nei luoghi del conflitto e partecipe dei lavori della commissione d’inchiesta sui fatti di Libia (Fact Finding Commission on the Current Events in Lybia).
“Rovescia il regime, ripudia il debito!”
All’insegna di questo slogan si è svolta la Conferenza promossa dai membri della Campagna popolare per l’estinzione del debito egiziano lo scorso 31 ottobre. Obiettivo della stessa quello di rinegoziare e ripudiare i debiti della nazione, quando provati ingiusti e illegittimi, in base alla dottrina del “debito odioso”. S’intuisce facilmente l’enorme potenziale di tale principio, una volta applicato a istituzioni internazionali quali Banca Mondiale e Fondo Monetario Internazionale.
Il Fronte di Liberazione della Libia si organizza nel Sahel
“Sahel” in arabo significa “costa” o “litorale“. Sebbene fosse presente 5000 anni fa quando, secondo gli antropologi, le prime colture del nostro pianeta iniziarono allora a lussureggiare in questa regione, oggi semi-arida, dove le temperature raggiungono i 50 gradi, e solo i cammelli e un assortimento di creature possono fiutare sorgenti d’acqua; sembra uno strano nome, per questo luogo geografico largo 450 miglia di sabbia cotta, che si distende dall’Oceano Atlantico al Mar Rosso.
Rivolte arabe: la primavera non arriva
Rivolte arabe: la primavera non arriva. I popoli di Nord Africa e Vicino Oriente tra “lotta per la democrazia” e “interventi umanitari” della NATO. Questo il tema al centro della serata in calendario il prossimo 9 novembre a Bologna presso il Centro Sociale “Giorgio Costa” di via Azzo Gardino 48. L’iniziativa, organizzata dall’Associazione Eur-Eka, vedrà la partecipazione di Daniele Scalea, co-autore di “Capire le rivolte arabe”, segretario scientifico dell’IsAG (Istituto di Alti Studi in Geopolitica e Scienze Ausiliarie) nonché redattore di “Eurasia”, e di Joe Fallisi.
Abbonati a "Eurasia": in regalo il libro che ha previsto la rivolta libica 10...
"[...] in Libia, in Cirenaica, dove, sul tracciato delle vecchie reti senussite, l'agitazione islamista potrebbe provocare l'esplosione di questo paese artificiale e recente. Nella Cirenaica si concentrano le ricchezze petrolifere; e il regime di Gheddafi irrita certe capitali occidentali che non vedrebbero male una divisione della Libia". Così scriveva, nel 2002, François Thual, uno dei guru della geopolitica francese odierna. "Eurasia" e le Edizioni all'Insegna del Veltro hanno deciso di mettere gratuitamente a disposizione dei suoi lettori quest'opera.
L’assassinio di Muammar Gheddafi: un’operazione della NATO dalla A alla Z
Muammar Gheddafi – leader rivoluzionario della Jamahiriya araba libica – è stato assassinato il 20 ottobre 2011, nella città libica di Sirte. Le circostanze precise della sua morte sono offuscate dal mistero e da contraddizioni, ma i media sostengono è che i tirapiedi della NATO, i ‘ribelli’, l’abbiano catturato e ucciso. Questo ha dato al governo d’occupazione del CNT, non eletto e universalmente disprezzato, una vittoria decisiva nella guerra di propaganda sulla Libia
Tawergha, genocidio nella "nuova" Libia
Insieme a Sirte assediata e distrutta, Tawergha, la città dei neri libici, diventa il simbolo della Libia “liberata” grazie alla Nato. Situata a qualche decina di chilometri da Misurata, Tawergha contava circa 30mila abitanti, in gran parte libici di pelle nera: nacque nel XIX secolo come città di transito nel traffico degli schiavi. E “schiavi” (abeed) è l’insulto che più ricorre sui muri della città dopo la conquista in agosto da parte delle truppe dei “ribelli della Nato” provenienti da Misurata. Il suo nome è stato cancellato sul cartello stradale e sostituito da “Nuova Misurata”.
La guerra libica nel cyberspace
Abbiamo visto come nell’epoca moderna i conflitti spesso vengano combattuti su canali tra loro paralleli: non solo la guerra combattuta sul teatro operativo vero e proprio, ma anche una guerra combattuta con le informazioni, attraverso i network informatici più diffusi. La guerra che sta lacerando da mesi il suolo libico non è da meno. Tuttavia, nella presente analisi, si è preferito non focalizzarsi troppo sugli elementi “classici” dell’Information Warfare. L’autrice ha scelto di concentrarsi su aspetti meno noti, aspetti legati al nuovo campo di azione – il cyberspace – che non sono più parte di scenari futuristici ai limiti della fantascienza, ma sono ormai parte della vita di tutti i giorni.
Le ultime volontà di Mu'ammar Gheddafi: la versione integrale
Un sito Internet vicino alla defunta Guida della Giamahiria Libica ha pubblicato le presunte ultime volontà di Mu'ammar Gheddafi. Quest'ultimo avrebbe consegnato tre copie del documento a tre distinti parenti, uno dei quali sarebbe stato ucciso, l'altro arrestato ed il terzo ancora in vita dopo essere fuggito da Sirte. Quella che presentiamo di seguito è la traduzione italiana, realizzata a partire dalla versione inglese pubblicata dalla BBC.