Kosovo: ancora fumo dalla polveriera d’Europa

27 luglio, due giornate di tensioni sui valici di confine Bernjak e Jarinje nella zona nord del Kosovo, municipalità di Mitrovica, si concludono con l’esplosione di un ordigno e scontri che provocano la morte di un poliziotto kosovaro e il ferimento di altri tre. La tensione è salita in seguito alla decisione di Pristina di inviare ufficiali di reparti speciali della polizia kosovara a prendere controllo dei valici nord 1 e 31 che collegano il Kosovo con la Serbia. La decisione ha scatenato la risposta della minoranza serba maggioritaria nell’area, che non riconosce l’autorità di Pristina e continua a fare riferimento alle istituzioni serbe che svolgono de facto la maggior parte delle funzioni amministrative sul territorio.

Islanda, stato di eccezione?

“Sovrano è chi decide lo stato di eccezione”, scrive Carl Schmitt. Applicando tale enunciato all’isolato caso islandese emerge che il governo di Reykjavik è titolare di reale sovranità, specialmente in relazione alla ricetta adottata per superare il totale dissesto finanziario che aveva provocato il fallimento nazionale del 2008. La lezione argentina è stata evidentemente imparata dall’Islanda, che ha scelto di ignorare i precetti del Fondo Monetario Internazionale svalutando la moneta, trasferendo i risparmi della popolazione sui conti correnti delle tre banche nazionali e congelando i fondi dei creditori stranieri depositati negli istituti di credito in fase di liquidazione.

La Costituzione italiana e le sfide internazionali: intervista a Paolo Maddalena

In occasione dell'uscita del numero XXIII (2-2011) di “Eurasia”, dedicato a Geopolitica e costituzioni, il nostro redattore Antonio Grego ha incontrato il prof. Paolo Maddalena, giurista e magistrato, vice-presidente emerito della Corte Costituzionale. Con lui si è discusso della condizione della Costituzione italiana alla luce delle incalzanti sfide geopolitiche e della Costituzione europea. L'intervista è stata raccolta a margine del seminario scientifico internazionale “Aspetti giuridici del BRICS”, svoltosi a San Pietroburgo (Russia) l'8-9 settembre scorsi.

Pronti, partenza …

Nelle acque pericolose della crisi economica internazionale, uno sguardo alla Turchia, attore regionale e mondiale di ormai indubbio valore i cui destini politico-economico sono evidentemente legati a quanto sta accadendo negli ultimi mesi, in particolare. Ecco alcune considerazioni sullo stato effettivo dell'economia turca.

Il ruolo delle agenzie di rating

Lo scorso 20 settembre l’agenzia di rating Standard & Poor’s ha degradato il giudizio sulle obbligazioni italiane portandole da A+ ad A per quanto concerne il breve termine e da A1+ ad A1 relativamente al lungo periodo rivedendo in negativo le prospettive per i prossimi tempi (outlook). La motivazione addotta ufficialmente verte sul fatto che “le prospettive di crescita economica dell’Italia si stanno indebolendo”.

Bosnia Erzegovina: tra vecchie ostilità e nuove alleanze

Il clima in BH si era iniziato a riscaldare già in primavera, quando gli screzi tra i serbi e bosniaci musulmani uscirono dai tradizionali schemi. Alla calda primavera seguì una calda estate. Lo scompiglio generale si acuì poi con la mancata formazione del governo federale dovuta all’opposizione dei leader della RS e dei due maggiori partiti croati alla nomina di Slavo Kukic alla carica di Primo Ministro. Nella terra del “tutto può succedere”, durante la più grave crisi istituzionale dalla fine della guerra, l’alleanza ostile tra bosgnacci e bosniaci croati sembra ormai in direzione d’arrivo mentre una nuova e più bizzarra alleanza serbo-croata sembra invece consolidarsi.

Loretta Napoleoni: "L'Italia faccia come l'Islanda, scelga il 'default pilotato' ed esca dall'euro"

Il libro di Loretta Napoleoni "Il contagio" fotografa l'attuale situazione internazionale nella quale anche l'Italia di qui a poco potrebbe trovarsi - drammaticamente - ad essere protagonista. L'esigenza (leggasi l'urgenza) è quella di uscire dalla fase del "non ritorno". Come? La soluzione c'è, dice Napoleoni: l'Italia, d'accordo con l'Europa, scelga il "default pilotato".

Erdoğan: direzione Gaza, passando per l’Egitto

Segnali contraddittori: la Turchia che da una parte accoglie la richiesta NATO di installazione del cosiddetto “sistema radar di difesa” – una minaccia latente verso l’Iran e non solo, si pensi per esempio alla posizione della Russia – e che dall’altra rompe decisamente con Israele in seguito al persistente rifiuto dell’entità sionista di interrompere l’embargo verso Gaza e di scusarsi per il sanguinoso assalto alla Mavi Marmara.

Le elezioni in Finlandia e l’ascesa del nazionalismo in tutta Europa

Le elezioni parlamentari tenutesi in Finlandia il 17 aprile sono state segnate da un successo senza precedenti dal partito dei True Finns (Veri Finlandesi), che viene considerato come un partito nazionalista. Il giorno successivo alle elezioni parlamentari, uno dei principali quotidiani finlandesi, “Aamulehti”, ha riportato, come titolo, la parola "Rivoluzione". In questo momento, possiamo ravvisare simili "rivoluzioni" in tutta l'Europa Occidentale.

Quel “buco” che inghiotte popoli e stati

Nel breve periodo e nella contingenza drammatica che stiamo vivendo, ovviamente, si mira a tamponare, a tagliare, a risparmiare, a recuperare. Qualche analista, e in modo trasversale alle categorie di destra e sinistra, comincia tuttavia a mettere in discussione l’intera impalcatura che regge quella che è denominata “la truffa del debito”. Pazzie? Teorie visionarie? Be’, se i lucidi, razionali e ortodossi analisti economici ci hanno portato sin qui, forse vale la pena di tentare la carta della follia...
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