UE: sfide e opportunità della Presidenza polacca

Per la prima volta la Polonia ha assunto la guida dell'Unione Europea: un momento storico che rappresenta l'opportunità per Varsavia di costruire le basi per un ruolo più influente a livello internazionale e per Bruxelles di trarre nuova linfa vitale da un Paese giovane, stabile e in rapido sviluppo. Il tempo a disposizione e l’effettivo peso della Polonia in ambito comunitario rischiano però di rendere questa sfida più difficile del previsto.

Finale di partita

E’ ormai palese a chiunque che il ciclo storico che si era iniziato con la liquidazione della classe dirigente che aveva retto le sorti del Paese negli anni del bipolarismo si sta per compiere definitivamente. Svenduta gran parte del patrimonio pubblico, consegnato il Paese a banche e ad istituti finanziari italiani e stranieri, americanizzato il sistema educativo, penalizzato in ogni modo lo Stato sociale a vantaggio dello Stato assistenzialepersa la sovranità monetaria con la creazione di Eurolandia, non rimane che privatizzare le ultime imprese strategiche della Nazione: Eni, Enel e Finmeccanica, in particolare.

Attacco all'oro dell'Italia

Cosa si nasconde dietro gli attacchi all’italia? L’italia è un paese in crisi economica con un debito pubblico che rappresenta praticamente il 120% del PIL, ma ha ancora enormi ricchezze e tante imprese pubbliche che fanno grossi guadagni e quindi molto appetibili. Ma c’è una ricchezza di cui nessuno parla: l’Italia ha la quarta riserva di oro al mondo. L’attacco all’Italia è finalizzato a “derubarla” delle sue imprese pubbliche e delle sue immense riserve auree. L’oro è un prodotto strategico e lo sarà sempre di più nel futuro immediato, per cui fa gola.

Aldo Braccio: “La Turchia sta diventando un Paese sovrano”

Aldo Braccio, redattore di "Eurasia", è stato intervistato da Fabrizio di Ernesto per l'Agenzia Stampa Italia a proposito dell'imminente uscita del suo nuovo libro, Turchia ponte d'Eurasia (Fuoco Edizioni, Roma 2011). Nell'intervista Braccio discute il ruolo internazionale della Turchia, il difficile avvicinamento all'Unione Europea, le rivolte arabe e la politica interna del paese anatolico. Riportiamo il testo integrale dell'intervista.

Come si conquista un Paese: l'attacco della finanza internazionale all'Italia

L'attacco della speculazione che venerdì 8 luglio 2011 è stato diretto dalla finanza internazionale contro la Borsa italiana, provocando un ribasso del 3,47% pari a una perdita di 14,1 miliardi di capitalizzazione, non è una semplice operazione finanziaria. Chi continua a parlare dei "mercati finanziari" come di una divinità che organizza la vita delle società contemporanee sa perfettamente che questi anonimi "mercati finanziari" hanno nomi e cognomi. Sono uomini e gruppi che hanno precisi interessi e chiari obiettivi. Come in ogni operazione di destabilizzazione di un intero Paese, cioè, vi sono degli scopi ed essi sono oggi chiaramente individuabili.

Economia e politica portoghese nel contesto europeo

Gli effetti della crisi economica mondiale si stanno riversando sul Portogallo con particolare veemenza, provocando conseguenze gravi sia a livello finanziario sia politico, in un contesto nel quale al rischio di bancarotta, si è aggiunta una crisi politica che ha messo in pericolo la fragile stabilità del Paese più occidentale d’Europa. Spetta al neogoverno socialdemocratico l’arduo compito di gestire l’attuazione del programma connesso agli aiuti, di dare stabilità al Paese, di riconquistare la fiducia dei mercati internazionali, e soprattutto quella dei cittadini portoghesi.

I nuovi paradigmi della politica estera turca

La costante crescita economica, culturale ed in politica estera della Turchia offre la possibilità di sviluppare una “politica di zero problemi con i vicini” efficace e durevole così come la promessa di sviluppi economici reciprocamente vantaggiosi, sostenibili ed estesi in tutto il mondo, che potenzialmente potrebbero cambiare la cultura del capitalismo. Quindi si può offrire un nuovo paradigma al vecchio mondo come a paesi del terzo mondo che cercano giustizia, benessere ed uguaglianza.

Kosovo: anche gli “eletti” cominciano a tremare

La partizione del Kosovo, della quale negli ultimi tempi hanno parlato a più riprese esponenti politici serbi, non ha incontrato il favore degli americani. La Serbia ritiene che sia l'unica soluzione realistica all'impasse che persiste sulla questione di tale paese, del quale Belgrado si rifiuta di riconoscere l'indipendenza. Ma la Germania ha già dettato a Belgrado le condizioni necessarie affinché la Serbia possa entrare a far parte dell'UE: il riconoscimento dell'indipendenza del Kosovo e l'ingresso nella NATO. Intanto si aprono spiragli affinché si apra un'inchiesta sul traffico di organi internazionale nella regione kosovara.

La straordinaria affermazione elettorale di Erdoğan. Un’analisi del voto

Le elezioni di domenica 12 giugno per il rinnovo della Grande Assemblea Nazionale della Turchia hanno consacrato per la terza volta consecutiva l’AKP (Partito per la Giustizia e lo Sviluppo) di Recep Tayyip Erdoğan alla guida del paese. L'articolo chiarisce i retroscena dell'assegnazione dei seggi al Parlamento turco: un meccanismo alquanto bizzarro, che ha finito per sfavorire l'AKP e per incoraggiare i commenti piuttosto faziosi sulla "vittoria a metà" del partito di Erdogan.

La lunga strada della Serbia verso Bruxelles

Il 26 maggio scorso, a distanza di sedici anni dalla prima incriminazione del Tribunale dell’Aja emessa nei suoi confronti, Ratko Mladić è stato arrestato nel villaggio di Lazarevo. Con la cattura del ricercato, che è accusato di genocidio e crimini contro l’umanità, il Presidente Tadić e il governo socialdemocratico compiono un passo importante in direzione dell’integrazione all’Unione Europea, sebbene per ottenere lo status di Paese candidato restino alla Serbia ancora molti ostacoli da superare.
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