Il conflitto siriano potrebbe degenerare in una guerra mondiale
La crisi siriana ha cambiato natura. Il processo di destabilizzazione che avrebbe dovuto spianare la strada ad un’azione militare dell’Alleanza Atlantica è fallito. Togliendosi la maschera, gli Stati Uniti hanno pubblicamente indicato la possibilità di attaccare la Siria senza l’approvazione del Consiglio di Sicurezza, come hanno fatto in Kosovo, facendo finta d’ignorare che la Russia di Vladimir Putin non è quella di Boris Eltsin. Dopo essersi assicurato il sostegno cinese, Mosca ha sparato due colpi di avvertimento in direzione di Washington. La continuazione delle violazioni del diritto internazionale da parte della NATO e del GCC, può ora aprire un conflitto mondiale.
L’Egitto e le incognite del “ballottaggio”
Il popolo egiziano è ancora traumatizzato dall’annuncio dei risultati del primo turno delle elezioni presidenziali. Si rifiuta di accettare il risultato che vede Ahmad Shafiq, l’ultimo Premier del deposto Hosni Mubarak, sfidare al ballottaggio il candidato della Fratellanza Musulmana, Mohamed Mursi. Non è per questo risultato che molti egiziani si erano battuti. Il Paese è invaso dall’amarezza e Piazza Tahrir si riempie di nuovo di migliaia di manifestanti per impedire il ritorno alla linea politica del passato.
Ruhollah Khomeyni: lo “spirito di Dio” nel XX secolo
Nel giugno del 1989 scomparve una delle figure più affascinanti del Novecento, l’imam Khomeyni, guida politica e spirituale della Rivoluzione islamica iraniana del 1979. Questo grande intellettuale, sapiente e gnostico, ha saputo coniugare impegno politico, mistico ed etico come pochi, attirando l’attenzione di persone di diverse culture in tutto il mondo.
Hula: la grande messa in scena
Un vero scenario da “missione impossibile”: come sottomettere un Paese con la forza, visto che la comunità internazionale – diciamo anche l’ONU – non...
Il caso di Houla
Gli occidentali non sbagliano mai, è improbabile che riconosceranno di essersi sbagliati sul massacro di Houla. Ma la cosa importante non è se o meno rettificare la falsa immagine della Siria che la loro propaganda fabbrica. La cosa importante è il mutato equilibrio di forze tra la NATO e la SCO. Il caso di Houla mostra che gli occidentali non sono in grado di sapere ciò che accade sul campo, mentre i servizi d'informazione militari russi sono ben consapevoli della situazione sul terreno.
I Fratelli Musulmani invocano la guerra dell'Occidente in Siria
Tony Cartalucci, Land Destroyer, 28 maggio 2012
Ci si aspetterebbe che presunti oppositori di Stati Uniti e Israele rappresentassero l’antitesi di qualsiasi politica estera congiunta USA-israeliana, soprattutto quando...
Algeria: l’attivista autonomista va in Israele
L’esponente in esilio del Movimento per l’autonomia della Cabilia (MAK) è giunto domenica 20 maggio a Gerusalemme. Una visita organizzata nel più grande segreto
I...
Il Canale di Suez alla luce della “primavera egiziana”
Il Presidente della Suez Canal Port Authority ha recentemente annunciato che, nonostante la grave crisi economica che ha colpito l’Egitto negli scorsi mesi e la diminuzione del numero di navi che hanno attraversato il Canale, i guadagni provenienti dai traffici nel 2011 sono aumentati di quasi mezzo milione di dollari rispetto all’anno precedente. Il Canale di Suez oltre ad essere una delle più importanti fonti di reddito del Paese è anche un indicatore delle attività commerciali mondiali. Gli interessi vitali che gravitano attorno ad esso coinvolgono, oltre all’Egitto, vari attori della comunità internazionale, a cominciare da Israele e Stati Uniti.
Di ritorno dalla Siria: appunti sulla geopolitica del caos
Ormai siamo a un giro di boa. La grande operazione mediatico-militare passata alla storia come “Primavera araba”, è costretta a operare in Siria un...
Intervista a Massimo Campanini
In occasione dell'uscita del n. 2/2012, dedicato in buon parte alla "Primavera araba", "Eurasia" offre ai suoi lettori un'intervista esclusiva a Massimo Campanini, esperto...