Montano le tensioni politiche con Stati Uniti, Russia e Cina che competono per il...
Con il completamento, da parte della Cina, dello storico gasdotto per il gas naturale dal Kazakhstan, che aggira la Russia, questa settimana, il colosso asiatico stringe la morsa sulle risorse energetiche necessarie per alimentare un'economia fiorente; un desiderio che l’ha anche costretta a una ricerca di giacimenti di petrolio e gas in altri angoli del globo. La Cina non è sola in questa lotta per la sicurezza energetica.
I contratti sono firmati, i problemi restano
L’improvviso riscaldamento dei rapporti nel settore del gas russo-ucraino come esito degli accordi di Yalta firmato tra i due primi ministri di entrambi i paesi e dai negoziati di “Gazprom” con “Naftogaz di Ucraina” che li hanno sottoscritti, suscita sentimenti ambigui. Il fatto che il tradizionale conflitto invernale sul gas si sia rinviato, come minimo, fino alle elezioni in Ucraina, è evidente che costituisce un buon regalo di Anno Nuovo per tutti, persino per l’Europa. Ma è difficile parlare sul tema concernente le prospettive che si apriranno dopo la collaborazione, soprattutto, analizzando la situazione in maniera più tranquilla, escludendo il fattore preelettorale.
Non scienza, ma geopolitica
"Chiediamo ai leader del mondo [quelli riuniti a Copenaghen per il vertice sull’ambiente; ndr] di raggiungere un accordo globale sui cambiamenti climatici che sia ambizioso, robusto e giusto e che dia una risposta credibile alla crisi che il mondo ha davanti".
Seguono le firme di 500 top manager di numerosissime fra le maggiori multinazionali del mondo: la petrolifera Chevron, Nike, Virgin, ecc. Quelle multinazionali che la Moltitudine dovrebbe travolgere, una volta venuti a mancare (nella testa di alcuni sciagurati; o meglio imbroglioni) gli Stati nazionali, sono in piena buona salute invece e sempre più “vispi” nell’avvio della fase multipolare.
Prepararsi al futuro: le nuove possibilità
La crisi finanziaria in corso dipende dagli squilibri tra interessi divergenti, e va osservata attraverso il prisma delle dinamiche geo-economiche mondiali, che mostrano uno spostamento di potenza economica dall'Atlantico all'Asia. Il primato economico dell'Occidente dipende dal ruolo del dollaro come valuta di riserva mondiale, che garantisce enormi profitti agli USA e al FRS. La domande del dollaro come merce è tendenzialmente in calo, e la crisi è un metodo drastico per rilanciarla creando penuria del bene. Tuttavia, la sorte del dollaro è segnata, anche se non sono escluse possibili tensioni internazionali di vasta portata se la NATO scegliesse di ricorrere alla forza. La tendenza è ad una regionalizzazione dei sistemi economici e valutari, e la Russia pare decisa a creare una propria zona geo-economica.
La Cassa Depositi e Prestiti, capitalismo di Stato all’italiana
La Cassa Depositi e Prestiti (CDP), l’istituzione che da 160 anni gestisce il risparmio postale degli italiani per investire nello sviluppo del Paese, nacque a Torino nel 1850. Nel 2003, l’anche allora ministro dell’economia Giulio Tremonti ne dispose la fuoriuscita dal perimetro della Pubblica Amministrazione trasformandola in società per azioni. Le Fondazioni bancarie entrarono nell’azionariato con una quota del 30%, restando il ministero l’azionista principale con il 70% del capitale. Al pari di tutti gli altri enti creditizi, la CDP è assoggettata al Testo unico bancario ed al regime di riserva obbligatoria.
Il gambetto turco del gas
La Turchia concederà alla Russia la licenza per effettuare esplorazioni nella zona del Mar Nero, nella zona marina esclusiva, in connessione con il progetto del gasdotto South Stream. Per l'Ucraina, la decisione è il classico azzardo del gambetto.
Nabucco + North Stream + South Stream …e dov'è il sistema di transito del...
A causa di conflitti di lunga durata sul gas, sia Kiev che Mosca si troveranno ad affrontare pesanti perdite (la Russia dovrà inoltre pagare per la sua partecipazione ai nuovi progetti sul gas) in contrasto con il profitto che i due paesi potrebbero ricevere, se collaborano nell’industria del gas. Penso che sarebbe più saggio abbandonare le proprie ambizioni politiche e mantenere i colloqui, basandosi sugli aspetti puramente economici del problema, e tenendo in considerazione l'altrui fabbisogno energetico.
Spunti di ricerca sul capitalismo manageriale degli USA
Non sono uno storico di professione, ma più semplicemente un curioso che cerca di indagare sulle origini del capitalismo Usa che, nell’immaginario collettivo, ha...
In nome del gas! La strategia della Russia nei confronti del suo ex-impero
Al di là di ogni considerazione ideologica, la strategia russa del gas nei confronti dei suoi partner della CSI si fonda ormai sul solo interesse economico.
Sprazzi di autonomia italiana. Si rafforza l'intesa italorussa in campo energetico
L’intesa energetica italiana coi partner russi si allarga ad altri accordi e ad altre imprese. Apprendiamo dalla Stampa di Torino che Transneft e Rosneft...