Usama bin Ladin sarebbe stato ucciso a 50 km da Islamabad, in un complesso abitativo destinato a ufficiali delle forze armate e dell’intelligence del Pakistan, suscitando la sorpresa degli analisti per la presenza del nascondiglio del capo di al-Qaida in una città militare del Pakistan.
Secondo il presidente degli USA Barack Obama, dopo averne ricevuto conferma durante un colloquio telefonico col presidente del Pakistan, Asif Ali Zardari, Usama bin Ladin sarebbe stato ucciso, la sera del 1° maggio 2011, durante un blitz di 14 Navy Seals, trasportati in elicottero dall’Afghanistan direttamente ad Abbottabad, una città nella valle di Orash, a 50km a nord da Islamabad, in Pakistan, dove ha sede una importante base militare dell’esercito pachistano. La casa dove avrebbe risieduto bin Ladin sarebbe stata costruita otto anni fa, ed era considerata dagli abitanti della città, off limits; testimoni oculari hanno affermato che l’edificio aveva numerosi meccanismi di sicurezza, e che ‘ogni tanto da essa uscivano un paio di persone che salutavano genericamente: salve, come va?’, ma senza dare alcuna confidenza’. Lo riferiscono i media pachistani, i quali hanno trasmesso un video notturno, in cui si vede un edificio di due piani in preda alle fiamme. “C’è’ stupore – ha detto un commentatore della televisione pachistana Geo News – perché in molti si domandano cose potesse farci là bin Ladin”. Bin Ladin avrebbe opposto resistenza armata e sarebbe stato ucciso con un colpo in testa. Nell’operazione, eseguita con la collaborazione dei servizi segreti pakistani, altre quattro persone sono state uccise: tre uomini e una donna, incluso un figlio di Usama bin Ladin. Si parla anche di altre sei persone arrestate. Ma non filtra nulla di affidabile.
Secondo alcune agenzie, ‘il corpo del capo di al Qaeda si trovava negli Stati Uniti’, per l’identificazione tramite DNA, peraltro un’identificazione istantanea, visto che mediamente un tale tipo di esame richiede una settimana, sarebbe stato affermato. Ma già alle 6, ora italiana, le agenzie diffondevano la notizia secondo cui “gli Stati Uniti faranno in modo di garantire che il corpo di Usama Bin Ladin, di cui sono in possesso, riceva un trattamento conforme alla tradizione dell’islam” (la salma lavata, avvolta in un sudario e sepolta entro 24 ore). Ma il cadavere di Usama bin Ladin, invece, sarebbe ‘stata portata in Afghanistan e poi seppellita in mare’, secondo quanto afferma il New York Times, citando funzionari del governo statunitense. Anche la CNN, alle 9.27, ora italiana, del 2 maggio, ha riferito che bin Ladin sarebbe stato sepolto in mare e che il cadavere sarebbe stato ‘trattato secondo la tradizione islamica’. Ma con quale oceano o mare confina l’Afghanistan? ‘Una sepoltura che cancella tutte le tracce’.
Il repentino mutamento della decisione di Washington sul destino del cadavere di bin Ladin, viene giustificato scaricandone la responsabilità sugli alleati: per “il rifiuto delle autorità pachistane e saudite di prendere in consegna il corpo di Usama bin Ladin. Non era un cittadino pachistano e quindi non c’è motivo perché il suo corpo sia consegnato ai pachistani”. Sempre secondo Washington, anche l’Arabia Saudita avrebbe espresso lo stesso rifiuto.
Inoltre, secondo Mahmoud Ashour, della maggior università islamica, al-Azhar di Cairo, il corpo di Usama bin Ladin deve essere sepolto nella terra, e gettarlo in mare rappresenta un ‘peccato’. Ashour ha spiegato che anche in caso di annegamento, il corpo deve essere recuperato per “seppellirlo nella terra”. O quanto meno “lo seppelliscano in terra senza mettere nessuna indicazione sulla sua tomba”, se il problema è evitare un pellegrinaggio alla sua tomba.
La televisione pachistana GeoNewsTv ha diffuso per prima la presunta foto del volto sfigurato di bin Ladin, poi scoperta essere manipolata e quindi rapidamente tolta dal circuito internazionale dei network TV. La televisione satellitare francese BFMTV, ha rilanciato subito l’immagine del cadavere, con una didascalia che recitava: “gli americani hanno appena fornito la prova (della morte di bin Laden) con questa immagine”, e così molte altre televisioni europee l’hanno ridiffusa. Ma le reti televisive statunitensi non diffondono la foto. Sanno che si tratta di un fotomontaggio realizzato con il noto software photoshop. Infatti analizzando la foto, si nota una netta differenza tra la parte alta e la parte bassa del volto: bocca, mento e barba di una foto di bin Ladin sono state incollate al volto del cadavere di un altro uomo. Secondo Francois Bougon, giornalista della France Presse, la foto in questione circolerebbe dal novembre 2010, diffusa dal sito ‘unconfirmedsources’, e il file della foto è il 20060923-torturedosama.jpg; una foto del 23 settembre 2006 il cui nome è ‘Osama torturato’ e realizzata in data 23-09-2006.
Intanto il movimento taliba pachistano Tehrik-e-Taleban Pakistan (Ttp), legato ad al-Qaida, smentisce la notizia della morte. Le sue basi si trovano nelle regioni federali del nord ovest, confinanti con l’Afghanistan e il Waziristan, teatro delle operazioni dei droni dalla CIA. E gli Stati Uniti diffondevano un’allerta alle loro ambasciate nel mondo, mettendole in guardia da possibili rappresaglie di al-Qaida per l’uccisione di Usama Bin Ladin. Mentre David Cameron, premier del Regno Unito, dichiarava in TV: “La morte del capo di al Qaida è un grande sollievo ma non segna la fine della minaccia terrorista: dobbiamo essere particolarmente vigili nelle prossime settimane”.
Secondo il presidente degli USA Barack Obama, dopo averne ricevuto conferma durante un colloquio telefonico col presidente del Pakistan, Asif Ali Zardari, Usama bin Ladin sarebbe stato ucciso, la sera del 1° maggio 2011, durante un blitz di 14 Navy Seals, trasportati in elicottero dall’Afghanistan direttamente ad Abbottabad, una città nella valle di Orash, a 50km a nord da Islamabad, in Pakistan, dove ha sede una importante base militare dell’esercito pachistano. La casa dove avrebbe risieduto bin Ladin sarebbe stata costruita otto anni fa, ed era considerata dagli abitanti della città, off limits; testimoni oculari hanno affermato che l’edificio aveva numerosi meccanismi di sicurezza, e che ‘ogni tanto da essa uscivano un paio di persone che salutavano genericamente: salve, come va?’, ma senza dare alcuna confidenza’. Lo riferiscono i media pachistani, i quali hanno trasmesso un video notturno, in cui si vede un edificio di due piani in preda alle fiamme. “C’è’ stupore – ha detto un commentatore della televisione pachistana Geo News – perché in molti si domandano cose potesse farci là bin Ladin”. Bin Ladin avrebbe opposto resistenza armata e sarebbe stato ucciso con un colpo in testa. Nell’operazione, eseguita con la collaborazione dei servizi segreti pakistani, altre quattro persone sono state uccise: tre uomini e una donna, incluso un figlio di Usama bin Ladin. Si parla anche di altre sei persone arrestate. Ma non filtra nulla di affidabile.
Secondo alcune agenzie, ‘il corpo del capo di al Qaeda si trovava negli Stati Uniti’, per l’identificazione tramite DNA, peraltro un’identificazione istantanea, visto che mediamente un tale tipo di esame richiede una settimana, sarebbe stato affermato. Ma già alle 6, ora italiana, le agenzie diffondevano la notizia secondo cui “gli Stati Uniti faranno in modo di garantire che il corpo di Usama Bin Ladin, di cui sono in possesso, riceva un trattamento conforme alla tradizione dell’islam” (la salma lavata, avvolta in un sudario e sepolta entro 24 ore). Ma il cadavere di Usama bin Ladin, invece, sarebbe ‘stata portata in Afghanistan e poi seppellita in mare’, secondo quanto afferma il New York Times, citando funzionari del governo statunitense. Anche la CNN, alle 9.27, ora italiana, del 2 maggio, ha riferito che bin Ladin sarebbe stato sepolto in mare e che il cadavere sarebbe stato ‘trattato secondo la tradizione islamica’. Ma con quale oceano o mare confina l’Afghanistan? ‘Una sepoltura che cancella tutte le tracce’.
Il repentino mutamento della decisione di Washington sul destino del cadavere di bin Ladin, viene giustificato scaricandone la responsabilità sugli alleati: per “il rifiuto delle autorità pachistane e saudite di prendere in consegna il corpo di Usama bin Ladin. Non era un cittadino pachistano e quindi non c’è motivo perché il suo corpo sia consegnato ai pachistani”. Sempre secondo Washington, anche l’Arabia Saudita avrebbe espresso lo stesso rifiuto.
Inoltre, secondo Mahmoud Ashour, della maggior università islamica, al-Azhar di Cairo, il corpo di Usama bin Ladin deve essere sepolto nella terra, e gettarlo in mare rappresenta un ‘peccato’. Ashour ha spiegato che anche in caso di annegamento, il corpo deve essere recuperato per “seppellirlo nella terra”. O quanto meno “lo seppelliscano in terra senza mettere nessuna indicazione sulla sua tomba”, se il problema è evitare un pellegrinaggio alla sua tomba.
La televisione pachistana GeoNewsTv ha diffuso per prima la presunta foto del volto sfigurato di bin Ladin, poi scoperta essere manipolata e quindi rapidamente tolta dal circuito internazionale dei network TV. La televisione satellitare francese BFMTV, ha rilanciato subito l’immagine del cadavere, con una didascalia che recitava: “gli americani hanno appena fornito la prova (della morte di bin Laden) con questa immagine”, e così molte altre televisioni europee l’hanno ridiffusa. Ma le reti televisive statunitensi non diffondono la foto. Sanno che si tratta di un fotomontaggio realizzato con il noto software photoshop. Infatti analizzando la foto, si nota una netta differenza tra la parte alta e la parte bassa del volto: bocca, mento e barba di una foto di bin Ladin sono state incollate al volto del cadavere di un altro uomo. Secondo Francois Bougon, giornalista della France Presse, la foto in questione circolerebbe dal novembre 2010, diffusa dal sito ‘unconfirmedsources’, e il file della foto è il 20060923-torturedosama.jpg; una foto del 23 settembre 2006 il cui nome è ‘Osama torturato’ e realizzata in data 23-09-2006.
Intanto il movimento taliba pachistano Tehrik-e-Taleban Pakistan (Ttp), legato ad al-Qaida, smentisce la notizia della morte. Le sue basi si trovano nelle regioni federali del nord ovest, confinanti con l’Afghanistan e il Waziristan, teatro delle operazioni dei droni dalla CIA. E gli Stati Uniti diffondevano un’allerta alle loro ambasciate nel mondo, mettendole in guardia da possibili rappresaglie di al-Qaida per l’uccisione di Usama Bin Ladin. Mentre David Cameron, premier del Regno Unito, dichiarava in TV: “La morte del capo di al Qaida è un grande sollievo ma non segna la fine della minaccia terrorista: dobbiamo essere particolarmente vigili nelle prossime settimane”.
Alessandro Lattanzio, 2/5/2011
http://www.aurora03.da.ru
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