Fonte: RIA Novosti http://fr.rian.ru/discussion/20100129/185960985.html 1 febbraio 2010

La Russia aiuterà la NATO in Afghanistan, ha detto l’ammiraglio Giampaolo Di Paola, presidente del Comitato militare della NATO, a seguito di un incontro a Bruxelles con  il generale Nikolai Makarov, capo di stato maggiore delle forze armate russe. La visita del generale Nikolaj Makarov, è un passo logico nel processo di ripresa delle relazioni tra la Russia e la NATO, che ha già portato a riunioni tra i ministri degli esteri di Russia e della NATO sull’isola Corfù, e alla visita a Mosca del Segretario generale della NATO, Anders Fogh Rasmussen. Un accordo quadro di cooperazione militare tra la Russia e la NATO è stato raggiunto nel corso della riunione tra Makarov e Di Paola. Questo accordo e il programma dettagliato della cooperazione tra le due parti, devono essere adottati entro il 6 Maggio 2010, durante un’altra riunione dei capi di stato maggiore.

Quali forme tale cooperazione potrebbe assumere, e quale vantaggio rappresenta per entrambe le parti? La Russia e la NATO hanno un certo numero di interessi comuni, come la lotta al terrorismo, il controllo della non-proliferazione delle armi di distruzione di massa, la lotta contro il traffico di droga, la sicurezza della navigazione. Ma contraddizioni abbastanza serie permangono tra la Russia e la NATO. Esse riguardano soprattutto l’allargamento della Nato ad est e l’architettura della sicurezza in tutta l’Europa. Così le parti non hanno ancora raggiunto un accordo sulla questione georgiana, che rimane il “pomo della discordia“, cosa che è stata confermata, tra l’altro, durante la visita del Segretario generale della NATO, Anders Fogh Rasmussen, dello scorso dicembre a Mosca. Il Segretario Generale della NATO ha detto che l’alleanza non farà concessioni alla Russia sulla questione georgiana, e che non avrebbe ritirato dall’agenda la questione della eventuale ammissione di Georgia e Ucraina nella NATO.

La NATO, tuttavia, cerca di ottenere l’aiuto della Russia su questioni importanti, in particolare per quanto riguarda il conflitto afgano. Rasmussen ha proposto a Mosca di espandere la sua partecipazione alla transazione in questo paese, per esempio mettendo a disposizione della NATO in Afghanistan, elicotteri, carburante e mezzi, aggiungendo che la Russia si impegni ad addestrare la polizia afgana “nel suo territorio“. La Russia è pronta a fornire questo aiuto: il transito dei carichi della NATO, attraverso il territorio della Russia, aumenterà, la Russia aiuterà l’esercito afgano a mantenere la sua flotta di elicotteri, che è composto quasi interamente di elicotteri sovietici/russi.

Le ragioni per cui la Russia ha accettato di fornire sostegno alla NATO, in Afghanistan, sono abbastanza chiare: la presenza delle truppe NATO in questo paese consente, per il momento, di non dover spostare forze russe supplementari per proteggere i confini meridionali dei suoi alleati del Comunità degli Stati Indipendenti (CSI) e dell’Organizzazione del Trattato di Sicurezza Collettiva (CSTO). Inoltre, la guerra in corso in Afghanistan non rafforza per nulla la NATO, che è costretta a cercare un compromesso nelle sue relazioni con la Russia. Ma questo compromesso, non è stato ancora trovato. L’Alleanza è ancora alla ricerca di questi o quei benefici dalla Russia, senza dare qualcosa di significativo in cambio, sollevando seri dubbi circa la reale prospettiva di una stretta cooperazione tra la Russia e la NATO in quanto organizzazione. Se i leader dell’alleanza mantengono la loro strategia attuale, queste relazioni tenderanno a rimanere nello stato di “incertezza e neutralità“, perché ora nessuna delle due parti è disposta ed è in grado, di giungere a un confronto diretto.

Pertanto, la principale forma di cooperazione tra la Russia e la NATO sarà, probabilmente, quella di partecipare a tutti i tipi di vertici e ai seminari su diversi temi, dove si scambieranno dichiarazioni lucide, senza prendere decisioni concrete, alternando le discussioni con manovre congiunte umanitarie e pacificatrici. Lo sviluppo di questa cooperazione sarà ulteriormente complicato dall’organizzazione altamente burocratica dell’alleanza, che hanno sostituito alle strutture degli stati maggiori, e che hanno chiaramente una posizione anti-russa, poiché comprende molti nuovi membri della NATO, supportati da alcuni dei principali paesi dell’alleanza. Tuttavia, la necessità di risolvere i pressanti problemi persistono, il che spiega gli obblighi della Russia nel mantenere rapporti diretti con i paesi membri della NATO, e soprattutto con i più forti di essi. I contatti mantenuti dalla Russia con la Germania, Francia, Italia e, di recente, con la Turchia, sembrano più promettenti, in questo senso. Le trattative dirette con questi paesi, permettono di raggiungere un successo di molto maggiore, su una vasta gamma di problemi, che non la cooperazione con la struttura eccessivamente burocratica della NATO.

Lo sviluppo delle relazioni tra Mosca e Washington, è un altro fattore che determinerà, per molti, il rapporto tra la Russia e la NATO negli anni a venire. A questo proposito, grande attenzione deve essere data al trattato START, la nuova fase del negoziato diplomatico della Russia e degli Stati Uniti, perché le sue disposizioni definiranno, in molti aspetti, il formato delle relazioni in campo militare tra i Russia e Stati Uniti e tra la Russia e la NATO, nel suo complesso. Speriamo che queste misure siano già note il 6 maggio, al prossimo incontro tra i capi di stati maggiori della Russia e dell’alleanza.

Traduzione di Alessandro Lattanzio

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