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Parola chiave: Russia

Aleksandr Dugin, Russia segreta

Sotto il titolo "Russia segreta" si trovano riuniti quattro saggi del prof. Aleksandr Dugin, del Comitato Scientifico di "Eurasia". Nel primo saggio, "Il fattore metafisico...

Siria, Iran, Pakistan, un anello di fuoco in tutto il continente eurasiatico!

Per i non illuminati, il momento presente, dopo la guerra di Libia e la febbre di Cairo, mentre la stampa evoca aneddoticamente la situazione in Yemen, Bahrain e Somalia, sussistono in Medio Oriente, mediaticamente parlando, due epicentri di queste crisi, per contro, che sono quotidianamente sotto i riflettori: la Siria e l'Iran, con una estensione e un contrappeso nella guerra nascosta in Pakistan. Guerra dei robot volanti - droni assassini incaricati per sostituire le truppe di carne e ossa - che riscopriamo periodicamente nel corso di un "errore" sempre sanguinoso: in questo caso la distruzione per errore una unità del Pakistan il 26 novembre; un centinaio di uomini colpiti e 24 finito all'obitorio. Errore notevole perché rivela il livello di intensità dei combattimenti sul suolo pakistano cui si dedicano le forze aeree degli Stati Uniti, e di cui la ferma intenzione di Obama ... è quella di non "scusarsi".

L’Unione Eurasiatica: proiezioni e potenzialità di un nuovo polo geopolitico

Il primo ministro Vladimir Putin ha scelto l’obiettivo da raggiungere durante il prossimo mandato presidenziale: la creazione di un grande spazio economico e politico nel cuore dell’Eurasia. Un nuovo polo nello scacchiere internazionale che possa interpretare ruoli diversi: quello di referente alternativo per i paesi delusi da Bruxelles, così come di ponte tra l’Europa e l’Asia, nonché di elemento di contrasto all’unilateralismo occidentale.

Russia e India: aspettando futuri cambiamenti positivi

Il 15 Dicembre il Primo Ministro dell’India, il Dott. Manmohan Singh, ha iniziato una visita ufficiale in Russia. Come previsto, la natura del business verrà enfatizzata: i leader dei due paesi stanno per firmare alcuni contratti a lungo termine. Per quanto riguarda le questioni separate, ovvero quelle nelle quali si sta lavorando su significativi progetti bilaterali, ci imbattiamo costantemente in problemi di natura comune, come il concetto (strategia) a lungo termine delle relazioni tra Russia e India che non è ancora stato elaborato.

Colpo di Stato sotto mentite spoglie: il modello della 'democratizzazione' di Washington

L’azione “globale” di protesta a favore di «elezioni giuste in Russia», organizzata dai suoi promotori per il 10 dicembre, ha cominciato a coinvolgere le capitali europee e, come ci si attende, le maggiori città statunitensi... L’opposizione liberale non ha alcuna possibilità di avere un ruolo significativo nella vita politica russa senza il grande sostegno finanziario di Washington. In questo modo, mostra i propri punti e le carte senza valore. L’isteria odierna riguardo alle elezioni della Duma russa rappresenta un test, oppure un modo di preparare il terreno per bandire Putin dalle elezioni presidenziali. Lo scopo è quello di destabilizzare la situazione nel paese e di rendere impossibile lo svolgimento delle elezioni.

BRICS: I MATTONI DELL’EDIFICIO MULTIPOLARE

Dieci anni fa l’acronimo BRIC entrava nel lessico dell’economia e della finanza internazionali. Da allora la cooperazione tra i Paesi emergenti che tale sigla raggruppa ha assunto un registro sempre più marcatamente geoeconomico e geopolitico. Il consolidamento delle relazioni tra Brasile, Russia, India, Cina e, dal 2010, Sudafrica è stato possibile non solo a causa delle evidenti comuni necessità economiche in materia di modernizzazione e sviluppo – tipiche dei paesi emergenti – ma anche in virtù di una condivisa visione della politica internazionale. Il coordinamento politico sviluppatosi in ambito BRICS nel corso di pochi semestri costituisce un elemento di accelerazione della transizione uni-multipolare.

T. Graziani sulle elezioni russe a Sky TG24 e Radio Vaticana

Tiberio Graziani, presidente dell'Istituto di Alti Studi in Geopolitica e Scienze Ausiliarie (IsAG) e direttore della sua rivista ufficiale "Eurasia", è stato invitato a commentare le recenti elezioni russe, ed in particolare il complesso dopo-elezioni, ai microfoni di Radio Vaticana (confrontandosi con Fabrizio Dragosei del "Corriere della Sera") e Sky TG 24 (ospite in studio durante l'edizione serale). Di seguito le trascrizioni dei due interventi.

La crociera dell'Admiral Kuznetsov

Le cose si mettono bene... Un anno fa, si era deciso, proprio per il prossimo periodo di questo inizio dicembre, una visita della portaerei Admiral Kuznetsov, con il suo gruppo di battaglia (due navi di scorta) in Siria, a Tartus, che risulta essere un porto e anche una base per la flotta russa. (L'unico approdo navale della flotta russa nel Mediterraneo.) Lo prova, dicono fonti della marina russa, che altre visite sono previste, oltre a Tartus, a Beirut, Genova, Malta e Cipro. Cosa di più rilassante e più amichevole, come ci dice Russia Today il 28 novembre 2011. Questa scrive, dobbiamo riconoscere che "le cose si mettono bene". L'ammiraglio Viktor Kravchenko, che comanda il gruppo di battaglia non lo nega. "Tuttavia, aggiunge che la presenza di una forza militare oltre alla NATO, è molto utile per questa regione, perché impedirà lo scoppio di anni di conflitto armato", avrebbe detto Kravcenko alle Izvestia.

I forum economici in Russia: dialogo e investimenti

Mosca cerca di attrarre sempre più investitori stranieri per modernizzare e irrobustire la sua economia. Il vasto panorama di forum economici internazionali che si tengono ogni anno sul territorio russo ben rappresentano come, pur partendo da logiche differenti, gli operatori economici occidentali (ed europei soprattutto) riescano ad inserirsi e a comprendere il paese meglio di quanto riescano a fare le rispettive élite politiche.

Media, "soft power" e prassi geopolitica tra Europa e Russia

Quello che segue è il testo dell'intervento di Tiberio Graziani, presidente dell'IsAG e direttore di “Eurasia”, alla conferenza internazionale Russia and Europe: Topical Issues of Contemporary International Journalism svoltasi a Parigi il 24 e 25 novembre scorsi. La conferenza è stata organizzata dal Ministero degli Affari Esteri e dall'Agenzia Federale delle Comunicazioni della Federazione Russa, in collaborazione con “Eurasia”, IFIMES e “The 4th Media”. Il direttore Graziani è intervenuto nell'ambito della terza sessione, dedicata al ruolo dei media di massa nelle relazioni internazionali.
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