Israele in Africa, alla ricerca di un paradiso perduto (parte.1/2)
Israele ha ingaggiato un’offensiva diplomatica in direzione dell’Africa al fine di ripristinare il periodo d’oro della cooperazione israelo-africana dei primi tempi dell’indipendenza africana. Ma quest’operazione di seduzione sembra derivare più da una ricerca disperata di un paradiso perduto, tanto rimane vivo nella memoria il ricordo della connivenza tra Israele e il regime sudafricano dell’apartheid, tanto il suo bellicismo anti-palestinese confina Israele in un isolamento internazionale tanto, infine, la xenofobia dei nuovi dirigenti israeliani penalizza la sua diplomazia. al punto da disgustare anche i suoi più fedeli alleati occidentali.
Il grande ritorno di Israele in Africa
Fiorenti dopo le indipendenze, quasi inesistenti in seguito, le relazioni tra lo Stato ebraico ed il continente si intensificano ed obbediscono ormai a considerazioni innanzitutto economiche. Lo attesta il giro del capo della diplomazia israeliana Avigdor Lieberman, il cui obiettivo è anche quello di contrastare il riavvicinamento tra l’Iran e l’Africa.
L’ipocrita ingerenza del FMI e della Banca mondiale nella Repubblica democratica del Cong
Secondo i desideri di Hillary Clinton, il Fondo Monetario Internazionale e la banca Mondiale hanno fatto annullare il mega-contratto firmato trala Repubblica democratica del Congo e la Cina. In questo affaire, le istituzioni finanziarie internazionali hanno rivestito il ruolo del cane da guardia dell’imperialismo statunitense.
Le prospettive di Gazprom in Africa
Gazprom è principalmente orientata verso il mercato europeo, e consolidare le proprie posizioni in Africa sarebbe per lei importante al fine di diversificare le sue forniture all’Europa. Attualmente il gigante energetico russo affronta una dura competizione in Africa, soprattutto con compagnie europee. Per esempio, le posizioni africane dell’ENI sono più solide di quelle della Gazprom, ancorché le due compagnie progettino di cooperare nel progetto South Strema e, di conseguenza, potrebbero raggiungere un accordo inerente i loro altri progetti. Per esempio, Gazprom ed ENI non avrebbero bisogno di coinvolgere ulteriori partner per costruire assieme il secondo tratto dell’oleodotto che collega la Libia alla Sicilia.
Uganda: grande esercitazione militare degli USA nella regione settentrionale
dal 16 al 25 ottobre si terrà in Uganda una grande esercitazione militare degli USA, denominata Natural Fire 10. Africom concorre al coordinamento di Natural Fire 10, che sarà condotto da unità dell'esercito degli Stati Uniti in Africa, con base in Italia.
Africa-America Latina per un mondo senza istituzioni dominate dagli Stati Uniti
Fonte: http://www.voltairenet.org/article162187.html
21 settembre 2009
Sessantasei delegazioni nazionali, di cui una ventina guidate dai capi di Stato, saranno presenti al secondo summit Africa-America Latina (26-27 settembre),...
I tre errori di Barack Obama in Africa
Barack Obama continua a migliorare l’immagine degli USA. In un discorso pronunciato a Accra al Parlamento ghanese, ha teso la mano agli Africani e si è impegnato ad aiutarli a vincere il sottosviluppo. Come nei messaggi precedenti del Cairo e di Mosca, questa retorica ha sedotto i media atlantisti –finalmente sollevati nel promuovere un “imperatore” simpatico-, ma ha annoiato fortemente gli interessati. I responsabili del Comitato per l’annullamento dei debiti del terzo mondo (CADTM) analizzano questo discorso paternalista.
Minacce di al Qaida in Africa, Cina lancia appello alla prudenza
Il governo di Pechino ha lanciato un appello alla prudenza ai cinesi che lavorano in Algeria e nell’Africa settentrionale, all'indomani delle minacce arrivate dall'organizzazione...