Dietro al Nobel per la Pace 2009
Se l'assegnazione del Nobel per la pace ha portato un coro di lodi da parte dei leader dell'Alleanza atlantica, ha anche sollevato lo scetticismo nel mondo. Invece di discutere le ragioni che potrebbero giustificare, a posteriori, questa scelta a sorpresa, Thierry Meyssan espone la corruzione del Comitato per il Nobel e i legami tra il suo presidente, Thorbjørn Jagland, e i collaboratori di Obama.
Gli Stati uniti e la capitolazione del Brasile
Per Marcelo Gullo, geopolitico argentino, l'attuale crisi economica è in realtà una crisi strutturale dell'egemonia statunitense, che annuncia la nascita di un nuovo multipolarismo, basato su Stati continentali.
Il bilancio occulto della "difesa" americana
A fine giugno, Mother Jones ha pubblicato un’approfondita analisi sul bilancio militare degli Stati Uniti d’America, partendo dalla richiesta del presidente Barack Obama al Congresso di stanziare 534 miliardi di dollari per il Dipartimento della Difesa. Ma l’ammontare reale di ciò che gli USA spendono per la “difesa” è molto maggiore. Per rendere il tutto più facilmente digeribile, ve ne proponiamo una sintesi divisa in quattro parti. L’Office of Management and Budget ha elaborato un calcolo totale che tiene in considerazione le diverse parti del governo, e comprende i soldi assegnati al Pentagono, le attività relative alle armi nucleari svolte presso il Dipartimento dell’Energia ed alcuni esborsi nel campo della sicurezza effettuati dal Dipartimento di Stato (il ministero degli esteri statunitense) e dall’FBI. Nel bilancio 2010 (che in realtà ha il suo momento iniziale nell’ottobre 2009) la cifra ammonta a 707 miliardi, più della metà della spesa governativa cosiddetta “discrezionale” per l’anno prossimo. La spesa discrezionale è quella per cui gli stanziamenti sono decisi annualmente dal Congresso, a differenza di programmi quali ad esempio quello sanitario denominato Medicare il cui finanziamento è obbligatorio e ricorrente. Ma la cifra reale è ancora più alta.
Stati Uniti: malgrado la crisi aumentano i bilanci dello spionaggio
Mentre decine di migliaia di cittadini statunitensi dormono nella loro automobile o sui marciapiedi a causa dell'impatto devastante della crisi economica, il sistema di spionaggio e d'ingerenza degli Stati Uniti raggiunge proporzioni mai conosciute nella storia di questo paese. In quindici anni, secondo le cifre ufficiali, le spese delle 16 agenzie di informazione degli Stati Uniti sono passate da 26 miliardi di dollari (1994) a 75 miliardi, secondo quanto confermato questo 16 settembre, in una conferenza stampa, dallo " zar" dell’Intelligence USA, Dennis Blair. Peggio ancora, il numero di funzionari utilizzati in questo sistema gigantesco d'infiltrazione, d'intelligence, di disinformazione e di aggressione raggiunge ora i 200.000, senza contare la legione di agenti, di informatori, di collaboratori che la macchina "imperiale" ingrassa in tutti gli angoli del mondo allo scopo di mantenere il suo dominio.
Le forze armate statunitensi sulla strada della bancarotta
Fonte: Bloc-Notes 23 Settembre 2009 http://www.dedefensa.org
Thompson, quando non è sollecitato oltre misura dai suoi legami con i suoi vari ingombranti sponsor del complesso militare-industriale,...
Ridurre la popolazione per lottare contro il riscaldamento globale
Fonte: http://www.voltairenet.org/article162212.html
23 settembre 2009
Leader storico del Green Party del Regno Unito, direttore di Friends of the Earth (Amici della Terra) e del Forum per...
Terrorismo Ambientalista e Governo Mondiale
Ci sono temi che non passano attraverso il filtro delle idee politiche o della diversità culturale dei vari popoli, ma che vengono diffusi e...
11 Settembre: gli statunitensi prigionieri delle loro menzogne
Otto anni dopo gli attentati dell'11 settembre, Thierry Meyssan, che aveva avviato la sfida globale alla validità della versione di Bush dei fatti, riassume lo stato del dibattito per la nuova rivista russa ‘Odnako’.
Il dissidente francese denuncia la "cortina di ferro" che separa a i popoli della NATO dal resto del mondo. Sottoposti a un bombardamento mediatico, non sono a conoscenza dei dibattiti che si sviluppano fuori dall'Occidente e continuano a credere che la sfida del 11 settembre è limitata a pochi gruppi di attivisti.
Thierry Meyssan si interroga anche sull’ingenuità degli occidentali che credono a uno scenario infantile da fumetti americani, secondo cui venti fanatici avrebbero potuto colpire al cuore il più grande impero militare del mondo.
11 Settembre – Intervista a Kurt Sonnenfeld
Come videografo ufficiale del governo USA, Kurt Sonnenfeld fu assegnato alla zona di Ground Zero dopo l’11 settembre 2001 e lì trascorse un mese, registrando 29 cassette: “Ciò che ho visto in certi luoghi e in certi momenti... è abbastanza sconvolgente!”. Non ha mai consegnato quei nastri alle autorità e da allora è stato oggetto di persecuzione. Kurt Sonnenfeld vive in esilio in Argentina, dove ha scritto “El Perseguido” (Il perseguitato). Nel suo libro, pubblicato di recente, racconta la storia del suo incubo senza fine e conficca un altro chiodo nella bara della versione ufficiale governativa degli eventi dell’11/9. Qui sotto pubblichiamo un’intervista esclusiva raccolta da Voltairenet.
Igor Panarin, Il crollo degli Usa potrebbe iniziare tra due mesi
L’autore della profezia apocalittica dice che Obama non sta facendo niente per prevenire la disintegrazione