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Parola chiave: Cina

Seminario: "Il risveglio del Drago. Politica e strategie della rinascita cinese" – Videoregistrazione

Sabato 18 Febbraio, a Milano, si è svolto davanti ad un folto pubblico  il seminario di Eurasia 2011-2012: “Il risveglio del Drago. Politica e...

La Cina e la Russia dovrebbero stabilire un'alleanza eurasiatica

Dai Xu, 14 febbraio 2012 Non è che nel 2012, che il presidente statunitense Barack Obama ha presentato la nuova strategia militare che si concentra...

L'alleanza sino-russa: una sfida alle ambizioni statunitensi in Eurasia

Mahdi Darius Nazemroaya, Global Research, 23 settembre 2007 "Ma se lo spazio intermedio respinge l'Occidente , diventa una singola entità assertiva; se...

Pechino scopre in Berlino un alleato vulnerabile

La visita di due giorni della Cancelliera tedesca Angela Merkel in Cina la scorsa settimana è coincisa con notevoli progressi nella cooperazione bilaterale nonostante...

BRICS: I MATTONI DELL’EDIFICIO MULTIPOLARE

Dieci anni fa l’acronimo BRIC entrava nel lessico dell’economia e della finanza internazionali. Da allora la cooperazione tra i Paesi emergenti che tale sigla raggruppa ha assunto un registro sempre più marcatamente geoeconomico e geopolitico. Il consolidamento delle relazioni tra Brasile, Russia, India, Cina e, dal 2010, Sudafrica è stato possibile non solo a causa delle evidenti comuni necessità economiche in materia di modernizzazione e sviluppo – tipiche dei paesi emergenti – ma anche in virtù di una condivisa visione della politica internazionale. Il coordinamento politico sviluppatosi in ambito BRICS nel corso di pochi semestri costituisce un elemento di accelerazione della transizione uni-multipolare.

Il ruolo della Cina nella crisi del debito europeo secondo gli esperti cinesi

Di pari passo con il perdurare e l’espandersi della crisi del debito europeo, cresce quotidianamente anche l’attenzione verso il ruolo che la Cina può svolgere nell’ambito degli aiuti internazionali diretti all’economia europea. Gli analisti fanno notare che la Cina non sarà la ‘salvatrice’ dell’Europa, incapace com’è di aiutare con le sue sole forze il Vecchio Continente a liberarsi della crisi; ancor meno sarà un semplice spettatore della crisi: l’impegno per quanto riguarda gli aiuti non è mai mancato e la Cina ha messo tutte le sue forze per partecipare attivamente ad essa ed è un’importante forza costruttiva per accelerare la ripresa dell’economia europea.

Il BRICS in aiuto dell'Europa: Tiberio Graziani intervistato da RT

Oggi 29 novembre 2011 la televisione satellitare russa in lingua inglese RT ha trasmesso un servizio dal titolo "Eastern Promise", all'interno del quale sono stati proposti gl'interventi d'alcuni esperti, tra cui quello di Tiberio Graziani, presidente dell'IsAG e direttore di "Eurasia". Proponiamo di seguito il video del servizio, concernente i possibili investimenti strategici dei BRICS in Europa, e la traduzione della sintesi pubblicata da RT sul proprio sito.

L’interventismo militare di Obama di fronte all’avanzata commerciale della Cina in Africa

Il presidente Obama usa la propria esperienza di costituzionalista per spargere la violenza e imporre il proprio diktat imperiale in Africa. Ha mosso guerra alla Libia per negare infine di averla fatta. Invia truppe in Uganda ed altre nazioni dell’Africa centrale, proprio nel momento in cui l’Uganda scopre di possedere immense riserve di petrolio.

La ‘Primavera araba’ serve alla NATO per controllare l’Eurasia

L’obiettivo finale degli Stati Uniti è prendere le risorse dell’Africa e del Medio Oriente sotto il loro controllo militare per bloccare la crescita economica di Cina e Russia, tenendo così l’intera Eurasia sotto controllo, spiega lo storico William F. Engdahl. La crisi economica degli Stati Uniti e del sistema del dollaro, la condptta della politica estera degli Stati Uniti, sono tutte parte del crollo della struttura della superpotenza costruita dopo la fine della seconda guerra mondiale, sostiene Engdahl.

L’instabilità politica del Pakistan e il possibile modello turco

Nawaz Sharif, capo del partito d’opposizione pakistano, il Pakistan Muslim League (Nawaz), ha recentemente fatto visita al presidente turco Gül. Sembra che Sharif sia interessato ad emulare il primo ministro Erdogan per riconquistare il potere e tenere a freno l’apparato militare. Tenendo conto anche dell’emergere del partito di Imran Khan, così come dell’elevata frammentazione politica, è possibile un cambiamento governativo in Pakistan collegato alle rivolte arabe? Il ruolo degli Stati Uniti e degli attori regionali è fondamentale per comprendere i cambiamenti in corso in Asia Meridionale e Vicino Oriente.
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